In occasione del centenario dalla nascita di Mario Lodi, Editoriale Scienza ha pubblicato “Laboratorio minimo con l’acqua”: una guida per i ragazzi e gli educatori che intendono introdurre nella pratica scolastica l’atteggiamento scientifico.
Metodologie  Grandi insegnanti Mario Lodi è stato uno dei maestri protagonisti del rinnovamento pedagogico della scuola italiana e scrittore di molte storie per ragazzi. Nato il 17 febbraio 1922 e originario della provincia di Cremona, si diploma all’Istituto Magistrale nel 1940: da questo momento in poi consacrerà il suo lavoro di insegnante alla costruzione di una scuola nuova in una società democratica. Dal 1995, per Editoriale Scienza, ha diretto la collana Laboratorio Minimo e ha curato diversi testi guida per introdurre nella pratica scolastica l’atteggiamento scientifico.
In occasione del centenario dalla nascita, Editoriale Scienza ha pubblicato “Laboratorio minimo con l’acqua”, uno dei testi della collana da lui diretta. Come suggerisce il titolo, il libro è dedicato all’acqua, culla della vita, ma anche composto chimico che i bambini hanno già avuto modo di sperimentare e osservare prima della scuola: con i lanci dei sassi nel mare, camminando nelle pozzanghere o facendo galleggiare le barchette. Il testo insiste proprio su questa dimensione pratica e ludica del contatto con l’acqua, che molto spesso in famiglia incontra serie resistenze. L’invito di Mario Lodi è quello a «“legalizzare” nella scuola l’uso dell’acqua e le mille possibilità di pasticciare e di conoscerla sperimentandola direttamente»
In questo modo, il Laboratorio minimo si configura come uno spazio dove si realizza la scoperta della scienza: spazio che però non è da intendersi come luogo fisico, bensì come situazione metodologica e didattica che può prendere forma in classe come in un atrio o in un giardino. Gli strumenti di cui il Laboratorio minimo si serve, come il corpo, fogli e contenitori sono a disposizione di tutti e facilmente reperibili. Tramite il suo Laboratorio minimo, Mario Lodi si impegna a superare l’approccio scolastico alla scienza che quasi sempre è teorico, per valorizzare invece quei giochi e quelle esperienze che permettono ai bambini di misurarsi con concetti scientifici in modo spontaneo:
Come spiega Mario Lodi nell'introduzione, questo libro «è proposto come uno strumento che guida i bambini, da soli e con l’aiuto dell’adulto, a “fare” scienza mediante la sperimentazione organica, come i veri scienziati, e ad assumerne l’atteggiamento morale, che ipotizza, verifica, rivede l’impostazione non adeguata, ricerca la verità non dimostrabile delle cose. Il metodo è simile a quello che il bambino ha già usato fin dalla nascita per conoscere il piccolo mondo in cui è nato e vive. E siccome egli conduce la sua esplorazione come gioco, anche l’introduzione del metodo sperimentale nella scuola sarà come un gioco. Un gioco serio, organizzato, che continua a livello sociale la sua ricerca e ne sviluppa e ne approfondisce le tematiche»