Paolo Rizzetti, Direttore dell'Istituto Tecnico Superiore Machina Lonati, ci parla in questa intervista di formazione professionale, innovazione e sfilate di moda virtuali e sostenibili
Secondaria  Esperienze di insegnamento Abbiamo intervistato Paolo Rizzetti, consulente aziendale e Direttore dell’ITS Machina Lonati di Brescia, Istituto di Alta Formazione per il Marketing, per il Design e per la Moda, per scoprire i percorsi professionali di eccellenza che la scuola propone, in costante dialogo con le esigenze delle aziende e la necessità di rendere sempre più sostenibile la filiera della moda.
1. Come è nata l'idea dell'ITS Machina Lonati? Quale è la sua storia?
Nel lontano 2002 dalla partnership tra Famiglia Lonati e Gruppo Foppa nasceMachina Lonati Fashion & Design Institute, l’alta scuola della moda e del design, allora il primo e unico esempio in Italia di formazione tecnica superiore.
Nove anni dopo il “modello” Machina portò alla nascita in tutta la Penisola degli Istituti Tecnici Superiori, le nuove scuole statali per la formazione di super-tecnici in settori di innovazione. La lungimiranza di una famiglia di imprenditori come i Lonati e l’energia del Gruppo Foppa, da sempre sinonimo di “formazione di eccellenza”, hanno reso Brescia non solo capitale della moda e del design, ma anche culla della formazione professionalizzante.
In questi anni Machina Lonati ha accolto nei suoi corsi a numero chiuso 732 studenti, con un tasso di abbandono degli studi quasi inesistente e una media di valutazione degli esami finali degli studenti diplomati di 104/110, con un tasso di occupazione che supera l’85%. Per la realizzazione dei percorsi formativi ITS Machina Lonati coinvolge ogni anno oltre 90 docenti, che per oltre l’90% provengono dal mondo del lavoro (professionisti di settore, imprenditori, consulenti).
2. In che cosa consiste la proposta didattica della ITS Machina Lonati e quali competenze vengono fornite ai ragazzi che frequentano il biennio?
ITS Machina Lonati propone oggi 7 percorsi formativi biennali da 2000 ore (Marketing e comunicazione per l’internazionalizzazione dell’Impresa, Fashion Retail Manager, Product&Design Manager 4.0, Digital Marketing & Communication Manager, Marketing e comunicazione E-commerce Manager, Stilista Tecnologico, 3D Fashion Designer) e 2 percorsi IFTS da 1000 ore (IFTS Turismo culturale esperienziale, IFTS Tecnico della Promozione del Made in Italy per la moda, il Design ed Eventi), oltre a 1 percorso IFTS interamente in apprendistato.
Durante il biennio gli studenti acquisiscono competenze tecniche relative al percorso di studi scelto e soft skills che facilitino l’ingresso nel mondo del lavoro, attraverso:
· un piano didattico concreto e attuale, con programmi costantemente aggiornati sulla base delle reali necessità del mondo del lavoro, e con alcuni moduli didattici erogati in lingua inglese;
· approccio learning by doing che affianca alla didattica in aula una didattica esperienziale con laboratori e project work con le aziende, per mettere in pratica quanto appreso in aula con casi reali;
· faculty del corso composta da consulenti, free lance e professionisti di settore;
· software didattici forniti da ITS Machina Lonati e possibilità di acquisire alcune certificazioni Professional;
· workshop di Personal Career Coaching e supporto nella ricerca attiva del lavoro grazie a un team dedicato;
· 700/800 ore di stage in azienda dove le competenze apprese vengono messe in pratica nella realtà professionale.
3. In che modo la proposta didattica dell'ITS risponde alle indicazioni in materia di formazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Governo Draghi?
ITS Machina Lonati è pienamente allineato alle indicazioni di riforma del Sistema ITS previsto all’interno del PNRR, con un piano di sviluppo triennale di crescita ambizioso e lungimirante. Se gli iscritti nell’anno accademico 2020/21 si sono assestati a 254, l’obiettivo è quello di vederli crescere esponenzialmente nei prossimi anni e di superare i 700 nel 2024.
La crescita dell’ITS è fortemente legata anche al mondo del lavoro e al dialogo che questo instaura con la formazione: significativo a tal proposito l’ingresso in Fondazione di Confindustria Brescia e Associazione Artigiani di Brescia e Provincia. Sempre in quest’ottica si sono costituiti lo scorso anno dei Comitati di aziende che supportano la Direzione di Machina Lonati nella revisione dei percorsi formativi e nella progettazione dei nuovi percorsi.
Non escludiamo un cambio di rotta rispetto alla linea a cui Machina Lonati è tradizionalmente legata: dal 2002 l’istituto si è costantemente evoluto rispondendo ai bisogni del territorio. Oggi i percorsi proposti spaziano in ambiti molto diversi da quelli originari: oltre alla moda e al design c’è il turismo, il marketing e il digitale, il retail. In tutti i corsi trovano spazio moduli dedicati allo sviluppo delle competenze tecnologiche abilitanti e all’impresa 4.0. Quello che viene chiesto oggi a un ITS è flessibilità e attenzione alle imprese del territorio.
ITS Machina Lonati è in grado di proporre una filiera professionaleche, partendo dalla scuola secondaria di primo grado e attraverso i corsi del Centro di Formazione Professionale Francesco Lonati, formano in ambito tecnico professionale studenti che dopo il IV anno possono proseguire il loro percorso formativo con i corsi IFTS e ITS.
4. Il tema della moda sostenibile è sempre più al centro dell'Agenda 2030: in che modo l'ITS affronta il problema della "fast fashion"?
Nell’agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile l’obiettivo più critico correlato al mondo della moda è sicuramente il n° 12: Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo. L’industria della moda, la seconda più inquinante al mondo, deve oggi più che mai pensare alla salvaguardia del Pianeta e alla tutela delle persone trasformandosi in una filiera più sostenibile. ITS Machina Lonati è da sempre molto sensibile al tema della sostenibilità, che i suoi i studenti si troveranno sicuramente ad affrontare nel mondo del lavoro, e organizza attività come la rassegna Ethic&Estethics, dedicata al tema della moda etica e sostenibile, e incontri con testimonial d’eccezione come Matteo Ward.
Nell’offerta formativa 2020-21 è stato inoltre inserito il nuovo percorso 3D Fashion Designer, che mira a ridurre in maniera significativa l’impatto ambientale dei processi di sviluppo dei prodotti moda. I processi di Digital Virtualization possono aiutare a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile: la modellazione 3Dconsente infatti di perfezionare i capi o gli accessori moda prima di realizzare fisicamente, tagliare o cucire il primo pezzo di tessuto, velocizzando i cicli di sviluppo e modificando i prodotti senza spreco di materia prima.
La digitalizzazione permette un risparmio sia sui tempi che sui costi, consente di diminuire i rifiuti tessili e di ridurre le necessità di tintura, di uso dell’acqua e di emissioni di carbonio generate dal campionamento fisico. Permette anche alle aziende di produrre piccole quantità di prodotti dopo averne testato l’interesse attraverso una versione digitale che visualizza il rendering, la definizione del colore e la tipologia di tessuto senza la necessità di realizzare campioni fisici.
La sfilata virtuale per la rete vendita, i buyer e i giornalisti abbatterà l’impatto “inquinante” dei viaggi da una capitale all’altra per assistere a eventi live. I rendering consentiranno di raccogliere feedback sul mercato prima della produzione del capo mettendo quindi in produzione soltanto il quantitativo necessario. Il 3D e la digitalizzazione permetteranno di produrre capi personalizzati su misura, identificando le taglie del consumatore e aiutandolo nelle procedure di acquisto. In questo contesto, lo studente che frequenta il corso 3D Fashion Designermira a un lavoro che rivoluzionerà l’industria della moda e acquisirà conoscenze e competenze utili a migliorare la sostenibilità dell’intero sistema.