Dire, fare, insegnare
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Come cambierà la valutazione? Indicazioni per alunni BES e DSA

Online dal 21 ottobre "Come cambierà la valutazione? Indicazioni per alunni BES e DSA" il nuovo appuntamento del ciclo di webinar del Gruppo editoriale La Scuola SEI in co-branding con Dire, fare, insegnare.

Metodologie 
23 ottobre 2020 di: Redazione
copertina

È stato trasmesso mercoledì 21 ottobre sul sito web del Gruppo editoriale La Scuola SEI il webinar “Come cambierà la valutazione? Indicazioni per alunni BES e DSA”, tenuto dalla psicoterapeuta Giulia Guardavilla. La videolezione si inserisce nel ciclo di webinar realizzati in collaborazione con Dire, fare, insegnaree si è concentrata sul tema della valutazione di alunni BES e DSA, fornendo conoscenze teoriche e soprattutto consigli operativi.

Al fine di impostare un modello di valutazione efficace e adeguato ai diversi bisogni degli allievi, nonché equiparabile a quello usato per gli altri studenti, è necessario partire sempre dal PEIe dal PDP. Essi devono costituire il punto di partenza per la valutazione e per questo motivo bisogna avere cura di selezionarne gli obiettivi dopo un momento di osservazione degli studenti; inoltre è utile concordare tali obiettivi con i colleghi e coordinarsi con il docente di sostegno.

Un altro aspetto fondamentale è quello dell’inclusione dell’allievo con BES o DSA: essa dev’essere programmata, non lasciata al caso o alla buona disposizione della classe, ma al contrario fondata su strategie predefinite. In tal senso il PEI e il PDP non possono essere considerati come vuoti adempimenti burocratici ma come strumenti fondamentali per gli studenti BES e DSA. Tali documenti, infatti, informano e indirizzano l’intero percorso didattico, anche se ciò non vuol dire che non possano essere modificati e aggiornati durante il percorso, anzi, quando è possibile, è utile adattarli al meglio allo studente.

Il primo passo per creare un sistema di valutazione efficiente e corretto è dunque la selezione degli obiettivi di apprendimento. In primo luogo essi devono essere formulati chiaramente e misurabili secondo una scala precisa. In secondo luogo è importante fornire una definizione operazionale, ossia esplicita e corredata di elementi pragmatici, che illustrino direttamente i compiti richiesti. In aggiunta a tutto ciò è essenziale programmare delle verifiche in itinere e fissare obiettivi raggiungibili e personalizzati per il singolo caso. Infine gli obiettivi devono essere essenziali e utili per lo studente.

Il secondo punto fondamentale è instaurare un dialogo fra docenti. Concordare con i colleghi i modi della valutazione e della comunicazione, così come progettare insieme gli strumenti compensativi e dispensativi, è una tappa irrinunciabile per creare un metodo di valutazione coerente e condiviso. Inoltre è sempre proficuo accordarsi con gli altri docenti sui carichi di lavoro assegnati e coordinarsi nella programmazione di verifiche e interrogazioni. 

Un ulteriore elemento di rilevanza è costituito dal ruolo delle famiglie. Esse devono essere costantemente aggiornate e avere la possibilità di comunicare con i docenti, pur secondo canali e tempi prestabiliti. Le famiglie dovrebbero anche essere messe a parte dei criteri di valutazione, dal momento che, specie negli ordini di scuola inferiori, il loro apporto può essere decisivo. Ogni famiglia può collaborare in modo diverso a seconda delle proprie risorse, per questa ragione instaurare un dialogo è fondamentale.

In seguito a queste operazioni, che potremmo definire “preliminari”, il docente dovrà occuparsi dell’organizzazione dell’attività didattica vera e propria. Nel fare ciò si dovranno considerare diversi aspetti come le risorse messe a disposizione degli studenti e la chiarezza delle indicazioni date, ma anche la presenza o assenza di feedback e il carico cognitivo.  I primi infatti sono essenziali per monitorare l’apprendimento, il secondo per mantenere un carico di lavoro equilibrato fra le diverse discipline. Un altro aspetto fondamentale è la coerenza di quanto richiesto al momento della valutazione con ciò che si trova all’interno del PEI e del PDP.

Nella fase organizzativa è bene considerare le esigenze degli alunni BES. Nonostante tali esigenze possano variare considerevolmente da studente a studente, esistono degli accorgimenti validi su larga scala che possono aiutarci:

  • un’organizzazione chiara e anticipata: se gli alunni sanno cosa li aspetta è più semplice organizzarsi.
  • Uncarico equilibrato durante i giorni della settimana: troppe consegne in contemporanea, come abbiamo già detto, compromettono il rendimento.
  • Lachiarezza nelle consegne.
  • L’uso di materiale facilitato e strumenti aggiuntivi.

Tutti questi accorgimenti ci aiutano a colmare il divario cui sono soggetti gli studenti BES e a metterli alla pari con gli altri studenti. Ciò che li penalizza maggiormente, infatti, è spesso la mancanza di organizzazione e di autonomia nello studio, così come la minore inclusione e la scarsa motivazione, talvolta confusa con la mancanza di impegno. In tutti questi casi il supporto della famiglia può essere una grande risorsa, per questo prima di valutare si devono considerare le risorse di cui essa dispone. Vanno sempre impostate tempistiche adeguate e si deve tenere in conto la capacità di studenti e famiglie di utilizzare gli strumenti compensativi, perciò non devono mai mancare i materiali e le indicazioni su cosa verrà valutato.

Nella valutazione degli alunni BES è fondamentale anche la presenza costante di feedback. Il feedback è una tipologia di valutazione che avviene durante il processo di apprendimento e pertanto permette di aggiustare il tiro e operare cambiamenti immediati. Il feedback dovrebbe essere sempre di tipo qualitativo e non quantitativo, ossia volto a individuare e a spiegare l’errore, non a dare un voto. Un feedback è tanto più utile all’apprendimento quanto più è frequente e puntuale, esso non dev’essere per forza erogato in modo ufficiale, ma può venire anche da momenti di verifica fra pari come la correzione collettiva dei compiti. Esso infine aumenta la motivazione, non solo per gli studenti BES ma per tutti i membri del gruppo classe.

Pertanto dopo aver impostato la struttura preliminare della valutazione dobbiamo chiederci su quali elementi basare concretamente il nostro feedback: quali aspetti e criteri useremo per valutare?

Innanzitutto valuteremo le conoscenze, ossia i contenuti veri e propri; poi anche le abilità, vale a dire le capacità di applicare le conoscenze, e le competenze, ossia le abilità trasversali e non legate a singoli contenuti. Infine si valuta la partecipazione dello studente alle attività della classe e la puntualità nello svolgere i compiti assegnati.

Ognuno di questi aspetti si presta a diverse tipologie e metodologie di valutazione. Pertanto valuteremo le conoscenze secondo modalità già in uso come l’interrogazione, le verifiche, sempre in conformità con le indicazioni dei PEI e del PDP, l’assegnazione di approfondimenti ed elaborati. Per valutare le abilità invece ci si avvarrà di modalità di verifica di taglio più pratico, come l’applicazione di formule e problemi in ambito matematico, l’uso di regole e strutture grammaticali negli elaborati scritti, l’applicazione di conoscenze nei laboratori virtuali e per svolgere i compiti. La valutazione delle competenze infine potrà avvenire in maniera contestuale a quella di conoscenze e abilità, ma anche attraverso attività dedicate quali la pianificazione di una lezione da parte degli alunni o l’organizzazione di lavori di gruppo completi di compiti di realtà.

Qualora si proseguisse con la didattica a distanza sarà necessario adeguarsi ulteriormente alle nuove modalità, con una serie di accorgimenti: tutti i materiali per esempio andranno integrati con supporti audio e video, utili anche al fine della valutazione, poiché possono essere prodotti dallo studente in prima persona. Sarà importante considerare la partecipazione, specie a distanza, tenendo conto anche di come gli studenti mettono in pratica le indicazioni date, così come mantenere uno stretto dialogo con le famiglie che dovranno essere aggiornate su criteri di valutazione, consegne e materiali disponibili. È essenziale che esse si rendano conto del valore formativo della valutazione, che non dev’essere concepito come qualcosa che viene dall’alto o un giudizio, bensì dev’essere funzionale a raggiungere l’obiettivo.

L’aspetto prettamente numerico e quantitativo infatti dovrebbe essere lasciato in secondo piano, poiché per gli studenti BES la valutazione è spesso un momento negativo e non formativo.

Al fine di favorire l’aspetto formativo della valutazione è necessario adattare le verifiche per favorire la leggibilità, adattare la tipologia degli esercizi e garantire la disponibilità degli strumenti previsti. Nella pratica questo vuol dire: usare un carattere bastone, un’interlinea larga e i grassetti per le parole chiave; favorire domande a scelta multipla ed esercizi di completamento; avvalersi di schemi e mappe; ridurre il numero complessivo dei quesiti o dare più tempo per lo svolgimento della prova.

La valutazione finale dunque, partendo dagli obiettivi previsti da PEI e PDP, non dovrà trascurare nessuno degli aspetti fin qui elencati e dovrà essere frutto di un confronto fra tutti i docenti; essa dovrebbe essere sempre condivisa con la famiglia e gli studenti ed essere conforme ai criteri enunciati. Seguendo tutti questi criteri e mettendo in pratica tutte le strategie necessarie saremo in grado di mettere i nostri studenti BES e DSA alla pari con gli atri e, di conseguenza, di valutarli secondo la stessa scala, aumentando la loro autostima e la loro fiducia nelle proprie capacità. Mai come in questo caso infatti la valutazione non è il punto di arrivo ma il punto di partenza.