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Come scegliere i materiali adatti a BES e DSA per una didattica digitale efficace

È stato trasmesso mercoledì 4 novembre sul sito web del Gruppo editoriale La Scuola SEI il webinar “Come scegliere i materiali adatti a BES e DSA per una didattica digitale efficace”, tenuto dalla psicologa Elena Puliti.

Metodologie 
05 novembre 2020 di: Redazione
copertina

La videolezione si inserisce nel ciclo di webinar realizzati in collaborazione con Dire, fare, insegnare e propone strategie per la produzione e scelta di materiali adatti all’insegnamento per BES e DSA.

La scelta e produzione di questi materiali deve tenere conto di vari fattori ma il più importante è lo stile di apprendimento dei propri studenti. Con stile di apprendimento, o anche stile cognitivo, si intende lo svilupparsi di una tendenza costante e stabile, da parte dello studente, a usare o preferire uno specifico metodo di apprendimento rispetto a un altro.

Per raggiungere un buon livello di inclusività, le lezioni vanno preparate conoscendo gli dei propri alunni e, di conseguenza, adottando approcci didattici diversi a seconda delle loro necessità sia come gruppo classe che come singoli individui. Gli stili cognitivi di cui si parla sono i quattro individuati dagli psicologi Fleming e Mills: verbale, visivo non verbale, auditivo e cinestetico.

Gli studenti che preferiscono lo stile visivo verbale, in generale, ricordano meglio ciò che possono osservare, basandosi maggiormente sul linguaggio verbale. Trovano utile vedere scritte le cose alla lavagna, studiare sui libri piuttosto che ascoltare. Per loro, i riassunti, le sottolineature e le evidenziazioni sul testo sono un valido supporto per la concentrazione e la memoria. Impostare la lezione a seconda degli studenti

L’allievo che adotta uno stile visivo non verbale, preferisce vedere ciò che deve imparare basandosi soprattutto su tutto ciò che non è verbale (immagini, simboli, fotografie, grafici, schemi, mappe, ecc.). Utilizza la memoria fotografica per ricordare luoghi, persone, eventi. Questo studente trova utile imparare a fare qualcosa guardando un filmato piuttosto che leggere istruzioni. È indispensabile, quindi, osservare le figure presenti nel libro.

Gli studenti che utilizzano lo stile auditivo preferiscono ascoltare piuttosto che guardare ciò che devono imparare. Le lezioni per loro sono più coinvolgenti della lettura di un libro. Anche partecipare a discussioni o svolgere lavori di gruppo sono ottime strategie. Il ripetere ad alta voce, rispondere a domande inerenti all’argomento trattato sono attività indispensabili per il loro apprendimento.

Gli studenti che si trovano bene con lo stile cinestetico preferiscono svolgere attività concrete, fare esperienze dirette in cui hanno un ruolo attivo. Amano muoversi, per loro sono utili frequenti pause.

Tenendo a mente questi quattro stili si può procedere allo sviluppo di una didattica che si sviluppa nei tre punti di programmazione, lezione e revisione. Riguardo alla programmazione vengono proposti come guida i sei passaggi fondamentale che Rosenshine individua nelle funzioni generali dell’insegnamento:

  • revisione giornaliera (apprendimenti precedenti, prerequisiti per la nuova lezione);
  • presentazione dei nuovi contenuti (tramite un’introduzione degli elementi della lezione, controllo della comprensione);
  • conduzione di pratica guidata (mostrare utilizzando diversi input, chiedere, rispiegare);
  • sostegno e correzione tramite continuo feedback;
  • conduzione verso la pratica indipendente (il docente fornisce supervisione attiva);
  • verifiche e revisioni (personalizzate), settimanali e mensili, degli apprendimenti.

Questi passaggi vanno accompagnati dalla creazione di contenuti multimediali che siano personalizzati per gli studenti. Questo lavoro permette anche di raccogliere feedback in maniera più efficace, sia sul lavoro svolto in classe sia nella valutazione dei risultati degli studenti. Un esempio a riguardo di quest’ultimo punto è l’analisi dei risultati rispetto al tipo di verifica fornita: un risultato scarso può essere generato da una mancanza di comprensione dello studente o anche dal fatto che il compito che ha ricevuto non prendeva in considerazione il suo stile cognitivo.

Per la effettiva produzione di questi contenuti multimediali (webinar, word, presentazione, audio, video) ci sono delle best pratices da seguire.

Collegamento in diretta (webinar)

1. Occorre porre attenzione ad alcuni aspetti:

  • Evitare luoghi in cui sono presenti rumori di fondo;
  • Preparare il materiale da mostrare in anticipo (slide, immagini o video);
  • Prevedere dei feedback sulla comprensione;
  • Registrare la lezione;
  • Stimolare all’uso della chat per le varie comunicazioni.

2. Occorre predisporre i testi didattici in una forma altamente leggibile (word):

  • È consigliabile utilizzare font che sono presenti in tutti i sistemi operativi come Arial, Verdana, Courier New o usufruire di quelli appositamente ideati per la dislessia come Open-Dyslexic Regular (scaricabile da questo sito) e EasyReadingPro (scaricabile da questo sito);
  • Usare una dimensione di 12-14 punti;
  • Scegliere il colore nero o uno molto scuro;
  • Inoltre è preferibile limitare l’uso del corsivo e del sottolineato e del MAIUSCOLO per evidenziare parole chiave è più adatto il grassetto.

Per le slides (presentazioni)

  • Numerare le slides;
  • Negli elenchi puntati far comparire un punto alla volta (effetto a comparsa);
  • Nella prima slide anticipare l’argomento trattato e gli obiettivi della lezione;
  • Mettere un concetto/idea di base per ogni slide;
  • Evitare le animazioni se non sono indispensabili.

Per gli audio. Uno stimolo alla volta.

Per i video. Prestare attenzione a quattro elementi:

  • Inquinamento acustico;
  • Inquinamento visivo;
  • Tipologia di linguaggio;
  • Velocità.

Per quanto riguarda la lezione è importante, oltre al seguire la scaletta della propria programmazione, preparare e fornire agli studenti degli strumenti compensativi. Questi possono essere vari, come schede per la visualizzazione delle operazioni matematiche o schemi che associano la pronuncia di parole a immagini o a un gruppo fonetico. Come per i materiali didattici i materiali compensativi vanno poi personalizzati per lo stile cognitivo dei ragazzi.

Allo stesso modo anche l’assegnazione dei compiti deve seguire lo stile cognitivo dei ragazzi: nel caso di ragazzi che utilizzano lo stile cinestetico, ad esempio, si può assegnare la produzione di un lapbook così da proporre un’attività produttiva.

Infine l’aspetto della revisione deve essere svolto partendo dal feedback dei ragazzi. Per capire che cosa ha funzionato e cosa no è fondamentale interrogare direttamente gli studenti che ci guideranno poi anche nell’individuazione del perché qualcosa ha funzionato o no. Il principio resta quello del puntare al personalizzare il più possibile le attivitàconsegne e verifiche a seconda delle necessità e dello stile dei ragazzi.