Dire, fare, insegnare
Dire, fare, insegnare
Dire, fare, insegnare

Dispersione scolastica e orientamento: intervista a Giuseppe Pierro

Giuseppe Pierro, direttore generale dell'Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia, ci parla in questa intervista degli ambiti di intervento di Didacta Sicilia.

News ed eventi 
03 ottobre 2023 di: Redazione
copertina

La nuova frontiera dell'uso dell'intelligenza artificiale a fini didattici è soltanto uno dei temi che gli organizzatori di Didacta Sicilia si propongono di affrontare. A lato di questo discorso sul futuro, c'è un desiderio ugualmente urgente di intervenire sul campo.

Per esempio, prevenire la dispersione scolastica e aiutare i ragazzi e le ragazze a orientarsi nel proprio percorso formativo sono esigenze fondamentali.

In questa intervista Giuseppe Pierro racconta ai lettori di Dire, fare, insegnare le idee proposte dall'Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, da lui diretto, per dare una risposta a questi e ad altri problemi.

Si può dire che Didacta stia assumendo particolare rilevanza per il territorio siciliano. Che cosa vi aspettate da questa nuova edizione?

L'Ufficio Scolastico Regionale ha voluto raddoppiare l'offerta, aumentandone non solo la quantità, ma anche la qualità, e abbracciando molti temi.

Come saprete, quest’anno Didacta Sicilia ha come tema portante quello dell'intelligenza artificiale, intesa non come tecnologia fine a sé stessa, ma come strumento a sostegno della didattica.

Tuttavia, non abbiamo voluto trascurare tutti gli altri aspetti della formazione rivolta ai docenti. Sappiamo, infatti, che gli insegnanti desiderano formarsi non solo sull’uso della tecnologia, ma anche sugli aspetti disciplinari.

Vogliono capire come stanno cambiando le tecniche d’insegnamento delle varie discipline, e sono consapevoli di quanto sia importante mantenersi sempre aggiornati. Per questo motivo nel programma ha un posto centrale anche il tema della comunicazione.

Nel nostro stand, che abbiamo deciso di chiamare Arena in virtù della sua forma, accoglieremo una sessantina di partecipanti per ogni slot formativo e affronteremo tanti temi. Parleremo di musica, faremo formazione sugli strumenti audiotattili, fondamentali per insegnare ai ragazzi con problemi uditivi.

Affronteremo anche il tema dell'inclusione, della fascia d’età 0-6, del linguaggio dei segni, della prevenzione del bullismo e del cyberbullismo, e insieme al Senato della Repubblica faremo dei micro-seminari sulla Costituzione.

Terremo anche un seminario sulla comunicazione, sull'educazione digitale e la privacy, sull’educazione finanziaria e altro ancora. In sintesi metteremo sul tavolo un pacchetto di offerte in linea con i temi delle riforme che interessano alla scuola.

Parleremo di orientamento, parleremo di dispersione, formeremo anche i dirigenti scolastici, i DSGA e il personale scolastico sul PNRR Divari che è una delle misure più rilevanti, perché va a incidere sulla prevenzione della dispersione implicita che porta i ragazzi a uscire da scuola con competenze di base scarse o molto scarse, pur avendo frequentato le lezioni.

Potrebbe parlarci della sensibilità del territorio siciliano verso i progetti 0-6 e verso l'orientamento e la dispersione per le fasce d'età successive?

L’ambito 0-6 è uno dei punti dell'offerta formativa su cui abbiamo lavorato con più decisione. In Sicilia, infatti, è ancora troppo esiguo il numero di asili nido comunali e di strutture scolastiche per l'infanzia in generale.

A Didacta ci saranno alcuni seminari sullo 0-6, organizzati insieme al Ministero dell'Istruzione e del Merito e abbiamo previsto a novembre un seminario per formare il personale da dedicare al coordinamento dei servizi rivolti all'infanzia.

Per quanto riguarda la dispersione e l’orientamento, abbiamo costituito il Nucleo per l'orientamento, che seguirà tutte le misure di innovazione emanate dal Ministero dell'Istruzione e del Merito, con un’attenzione particolare alla verticalizzazione del curricolo in chiave orientativa.

Abbiamo già fatto una prima sperimentazione l'anno scorso e abbiamo formato un nucleo di insegnanti sulla didattica orientativa per cambiare la concezione dell'orientamento, inteso come attività che accompagna lo studente lungo tutto il suo percorso.

Quindi, l'idea alla base è di non aspettare la fine del secondo ciclo, ma di iniziare già dal primo a costruire una didattica che sia basata anche sulle attitudini e sulle motivazioni dei ragazzi e delle ragazze.

È una sperimentazione che abbiamo cominciato l'anno scorso in Sicilia insieme alla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo con il professore Maccarini, uno dei principali studiosi delle competenze di life skills e character skills.

Sul tema della dispersione non posso anticiparle molto, visto che i dati ufficiali li comunicheremo solo a Didacta, però posso dirle che abbiamo avviato dall'anno scorso un'indagine capillare e stratificata per fare luce sul fenomeno, prestando attenzione anche alle differenze territoriali.

La Sicilia è una regione vasta, i problemi sono diversi in ogni provincia e la dispersione è un fenomeno multifattoriale, quindi non c’è un’unica ricetta per affrontare il fenomeno, ma bisogna studiare interventi mirati. Questo è il motivo per cui abbiamo voluto fare un'indagine più approfondita, cercando di rilevare le esigenze e le criticità di ogni singola area, ma anche le potenzialità e l'offerta.

Senza considerare poi quei nuovi casi di dispersione scolastica tipici dei nostri tempi collegati principalmente a problemi psicologici.

I nostri giovani hanno sempre più spesso problemi collegati all'ansia, ansia di affrontare la scuola, di affrontare le interrogazioni: nuovi disagi che meritano piena attenzione, perché sono i problemi del nostro tempo.

Noi, come ufficio, abbiamo istituito un sistema di osservatori per contrastare la dispersione scolastica: sono trentotto e monitorano vari distretti della regione.

Al loro interno lavorano quarantanove operatori psicopedagogici che hanno il compito di individuare e intercettare i casi di dispersione conclamati, svolgendo sia un'attività di recupero sui singoli ragazzi sia un'attività di prevenzione.