Dire, fare, insegnare
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DSA e scuola: suggerimenti operativi

Come intervenire in classe e quali strumenti adottare per sostenere gli studenti con DSA? Ne parliamo con la psicologa e pedagogista Maria Giovanna Ulivi.

Inclusione  Problematiche scolastiche 
15 novembre 2023 di: Maria Giovanna Ulivi
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Per molti docenti è importante conoscere non solo le caratteristiche dei disturbi specifici dell'apprendimento e le loro manifestazioni più comuni nell’ambito della lingua, della scrittura e del calcolo, ma anche gli stili di apprendimento dell’alunno, gli strumenti compensativi e le misure dispensative utili per una didattica ottimale e di successo.

I segnali di rischio che ogni docente dovrebbe cogliere e osservare attentamente sono diversi.

Lettura:

  • difficoltà nel distinguere le lettere dal punto di vista grafico (per esempio "f-t", “m/n” ecc.);
  • difficoltà nel distinguere grafemi corrispondenti a fenomeni uditivi somiglianti (“t/d”, “s/z” ecc.);
  • omissione di parole e/o salti di riga;
  • omissione di grafemi e sillabe: durante la lettura il bambino non legge consonanti, vocali o sillabe;
  • aggiunte e ripetizioni di sillabe o grafemi della parola;
  • difficoltà nella lettura di parole poco comuni o a bassa frequenza d'uso;
  • difficoltà di riconoscimento dei gruppi consonantici complessi ("gn"; "gh"; "gl"; "sc");
  • propensione alla lettura intuitiva: non riuscendo a leggere correttamente, il bambino, utilizza la cosiddetta lettura intuitiva: anticipa quella che potrebbe essere la parola scritta, compiendo molto spesso errori.

Scrittura:

  • scambia le lettere simili per forma (m, n) o suono (p, b), omette sillabe, suoni o aggiunge lettere; compie errori ortografici;
  • tratto grafico poco leggibile; errori di copiatura;
  • difficoltà a utilizzare lo spazio del foglio;
  • scrittura irregolare e poco comprensibile; impugnatura scorretta; difficoltà nella riproduzione grafica e nel disegno in generale.

Calcolo:

  • scrittura di numeri e simboli matematici;
  • omissione di numeri;
  • difficoltà nel calcolo rapido e nelle tabelline;
  • problemi nell'incolonnamento;
  • difficoltà a risolvere i problemi;
  • difficoltà nel comprendere i concetti di base di particolari operazioni;
  • difficoltà nella comprensione di termini specifici;
  • difficoltà ad allineare correttamente i numeri;
  • difficoltà nell’organizzare spazialmente i calcoli;
  • difficoltà nel conteggio dei numeri;
  • difficoltà nel dettato dei numeri.

I diversi stili di apprendimento

È importante che l’insegnante conosca i segnali di rischio, ma che sappia anche osservare e valutare i singoli alunni e i loro stili di apprendimento. Osservare, soprattutto, i tempi di acquisizione delle conoscenze e capire se parliamo di difficoltà di apprendimento (lo studente necessita di tempi più dilatati e maggiori interventi didattici per padroneggiare l'argomento) oppure se, nonostante l'intervento di potenziamento, si deve sospettare di un disturbo specifico dell'apprendimento.

Negli stili di apprendimento troviamo:

  1. canale visivo verbale: molto utilizzato nel contesto scolastico, quello che passa di preferenza per la letto-scrittura. Praticamente, s'impara leggendo
  2. canale visivo iconografico: apprendere per immagini, disegni, fotografie, simboli, mappe concettuali, grafici e diagrammi
  3. canale uditivo: si impara attraverso l'ascolto, assistendo ad una lezione, partecipando a un dibattito
  4. canale cinestetico: capire attraverso le esperienze concrete e dirette. S'impara facendo
  5. canale verbale-visuale: lo stile verbale predilige il codice linguistico, il visuale lavorerà con immagini, schemi e rappresentazioni grafiche.

Conoscere per operare: strumenti compensativi personalizzati e misure dispensative

Gli strumenti compensativi e le misure dispensative, come indicati dalla legge 170, rappresentano il mezzo attraverso cui lo studente con disturbo specifico dell'apprendimento "sostituisce e supporta l'abilità deficitaria". Sono strumenti che, supportati dalla giusta scelta del docente, possono essere utilizzati soprattutto per aumentare, valorizzare e usare il potenziale dello studente permettendogli di compensare la debolezza funzionale derivante dal disturbo e facilitare l'esecuzione dei compiti. Alcuni tra i più comuni sono:

  • tavola pitagorica e linea dei numeri;
  • calcolatrice;
  • registratore;
  • computer e tablet con programmi di videoscrittura, correttore ortografico e sintesi vocale;
  • utilizzo di schemi, tabelle, mappe come supporto durante compiti e verifiche scritte.

Tra gli strumenti compensativi indicati nelle linee guida 2011 troviamo:

  • tabella dell'alfabeto, dei caratteri e dei mesi;
  • tabella delle misure e delle formule geometriche;
  • utilizzo di mappe e schemi durante le interrogazioni orali;
  • dizionari digitali;
  • software didattici compensativi.

Le misure dispensative, invece, sono interventi che permettono allo studente di non svolgere alcuni compiti particolarmente difficoltosi, compiti che potrebbero ostacolare il normale apprendimento didattico. Tra le misure dispensative indicate nelle linee guida 2011, troviamo:

  • dispensa dalla lettura ad alta voce in classe;
  • dispensa dall'uso dei quattro caratteri di scrittura nelle prime fasi di apprendimento;
  • dispensa dall'uso del corsivo e dello stampato minuscolo;
  • dispensa dalla scrittura sotto dettatura di testi e/o appunti;
  • dispensa dal ricopiare testi o espressioni matematiche dalla lavagna;
  • dispensa dallo studio mnemonico delle tabelline, delle poesie e delle forme verbali;
  • dispensa da un eccessivo carico di compiti, con riadattamento e riduzione delle pagine da studiare, senza modificare gli obiettivi;
  • riduzione delle consegne senza modificare gli obiettivi;
  • dispensa parziale dallo studio scritto della lingua straniera;
  • interrogazioni programmate;
  • programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte;
  • riduzione e adattamento del numero degli esercizi;
  • utilizzo di domande a risposta multipla nelle verifiche scritte.

Un insegnamento "su misura"

L'utilizzo di questi strumenti standardizzati, a volte, non basta a compensare totalmente l'abilità deficitaria. È molto difficile trovare uno strumento funzionale che possa risultare ottimale per tutti i bambini. Ogni studente possiede specifiche caratteristiche che inevitabilmente influenzano il suo stile di apprendimento (l'utilizzo di mappe concettuali può essere utile a un bambino che predilige il canale visivo ma non a chi utilizza, invece, un differente canale sensoriale). È necessario, per questo, trovare lo strumento più adatto approntando un metodo di studio "ad personam".