Dire, fare, insegnare
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Educazione civica a misura di bambini. Intervista con Anna Sarfatti

Anna Sarfatti, docente e scrittrice di libri per bambini che si occupa di educazione alla cittadinanza, ci ha raccontato in questa intervista del perché è importante parlare di diritti e Costituzione ai più piccoli, e mettere l'ascolto e il confronto al centro dell'insegnamento dell'Educazione civica.

Metodologie 
27 ottobre 2021 di: Anna Sarfatti
copertina

Anna Sarfatti ha una lunga esperienza di insegnante nella scuola primaria e dell’infanzia e da tempo è impegnata nella ricerca di percorsi e strumenti per promuovere la cultura dei diritti e della cittadinanza attiva tra i bambini. Sono questi i temi di cui ha parlato al Salone del libro di Torino nell'incontro Leggere e scrivere diritti (e anche doveri), e che ha trattato anche nei suoi numerosi libri. In questa intervista le abbiamo chiesto in particolare la storia del volume La Costituzione raccontata ai bambini (Mondadori), che da 10 anni porta l’Educazione civica nelle classi.

Vuole raccontarci l’avventura di questo libro? Come è nato e quali sono le peculiarità che lo rendono ancora così attuale?

Nell’autunno del 2004 mia madre fece leggere a me e ai miei fratelli un messaggio che aveva inviato a un comitato per la difesa della Costituzione: si chiedeva perché nel nostro Paese non avessimo ancora maturato la consapevolezza che la tutela dei diritti democratici e della nostra Costituzione dovrebbero far parte degli insegnamenti di base impartiti fin da piccoli, nelle scuole. A mio fratello Paolo venne quindi l’idea che io scrivessi una raccolta di filastrocche sulla Costituzione, che io consideravo un monumento sacro, un territorio per addetti ai lavori.

Superata la fase dello “sbigottimento” iniziale decisi comunque di provare. Avevo già lavorato molto con le mie classi sull’educazione alla cittadinanza, attraverso letture, film, incontri e progetti, ma soprattutto dedicando un tempo infinito all’ascolto e al confronto. Alla fine del percorso, che si era concluso con la scrittura da parte dei bambini di una “Carta dei diritti dei bambini a scuola”, ho capito alcune cose fondamentali: che i bambini hanno bisogno di adulti che parlino con loro di tutto ciò che li riguarda, e che se trascuriamo di informarli che sono cittadini, che anche se non hanno ancora diritto di voto hanno quello di esprimere il proprio pensiero e lasciare il segno con i loro comportamenti, è perché noi stessi non li riteniamo tali.

E allora siamo noi a dover riflettere! In realtà i bambini sono interessati a partecipare a un’area di socialità che va oltre i confini della famiglia e della scuola. Questa esperienza mi ha motivato a rendere il testo della Costituzione più vicino ai bambini, ai loro interessi e alle loro esperienze. Il libro La Costituzione raccontata ai bambini, illuminato dalle bellissime illustrazioni di Serena Riglietti, ha trovato fin da subito grande accoglienza nelle scuole e ha aperto la strada a tanti percorsi e progetti, elaborati con linguaggi diversi.

Accanto a queste forme creative di interpretazione della Costituzione, ho visto nascere e crescere progetti dedicati all’ambiente, alla conoscenza della nostra storia, alla cura delle relazioni. Ho avuto il piacere di incontrare tante classi attraversando l’Italia in lungo e in largo, sempre riscontrando curiosità e impegno ad approfondire i contenuti dei principali articoli della Costituzione, anche con la collaborazione delle istituzioni. Penso che il libro resti attuale proprio a causa della sempre maggior consapevolezza che educare bambine e bambini alla cittadinanza, anche attraverso la conoscenza della Costituzione, sia un’urgenza ormai avvertita da tutti gli educatori.

Per accompagnare i ragazzi allo studio dell’Educazione civica, lei suggerisce tre dei suoi testi: oltre a "La Costituzione raccontata ai bambini", anche "Sei stato tu?" e "Chiama il diritto, risponde il dovere". Come si possono utilizzare in classe? Come dovrebbe essere insegnata l’Educazione civica ai bambini?

Sei stato tu? (Salani) è frutto del dialogo tra i miei alunni e Gherardo Colombo, ex magistrato che ora si dedica a diffondere la cultura della Costituzione tra i ragazzi: le risposte che dà alle domande dei bambini sono chiare e aiutano ad orientarsi in questa materia. A mio parere questo libro può accompagnare nel tempo la riflessione su alcuni temi trattati dalla Costituzione, stimolando gli alunni che leggono a porre e porsi domande, sull’esempio dei bambini che hanno interrogato Colombo.

Chiama il diritto, risponde il dovere (Oscar Junior) può entrare in un percorso didattico teso a comprendere la relazione di reciprocità tra diritti e doveri, che implica un rapporto di parità e di scambio che è importante che i bambini conoscano e a loro volta pratichino nelle loro relazioni. Altro spunto che offre il libro è quello di osservare quali diritti e doveri risultino significativi, e a volte peculiari, in uno specifico contesto (nel libro ci si riferisce alla scuola). Faccio un esempio: il diritto di avere insegnanti che tengano conto dei tempi diversi di ogni bambino, o il dovere di collaborare a una ricerca di gruppo, hanno senso quando parliamo di scuola. Mentre se ci riferiamo alla famiglia, al parco pubblico o all’ospedale il quadro dei diritti e doveri in parte sarà diverso.

Questo esercizio aiuta i bambini a riflettere sui propri e altrui comportamenti, sulle esperienze agite o subite di trasgressione delle regole, sui valori che è importante tutelare per vivere in armonia con gli altri. Insegnare l’Educazione Civica ai bambini è un compito complesso e importante: sono soprattutto le esperienze vissute insieme, seguite dal dialogo e dal confronto tra compagni e con la guida degli educatori, che aiutano a maturare le competenze di cittadinanza.