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L'ambivalenza del digitale e il suo uso consapevole: consigli per gli insegnanti

La filosofa Maura Gancitano ha tenuto a Edufest un incontro sulle potenzialità e sui rischi del digitale, con un'attenzione specifica verso le problematiche dell'insegnamento.

Problematiche scolastiche  News ed eventi 
05 giugno 2023 di: Redazione
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Edufest ha ospitato nella sua prima giornata un incontro dal titolo molto suggestivo: "Il digitale come pharmakon", presieduto da Maura Gancitano. Nel corso della conferenza, la filosofa ha discusso alcuni punti di grande attualità: l'invadenza del digitale, i rischi che nasconde e le opportunità che offre, il rapporto che hanno con esso i ragazzi e le ragazze e il ruolo degli insegnanti nell'affrontare questi temi in qualità di educatori.

Dire, fare, insegnare ha partecipato all'incontro come media partner di Edufest.

L'ambiguità del "pharmakon"

Gancitano ha aperto la conferenza partendo da una riflessione etimologica. In greco antico il termine "pharmakon" designa due sostanze distinte e apparentemente in aperta opposizione: il medicinale e il veleno. Pharmakon, infatti, è quella che linguisti e filologi definiscono una vox media, un vocabolo che, preso in sé, non ha valenza positiva o negativa, ma il cui significato varia secondo l'uso e il contesto.

Allo stesso modo, le conseguenze e i benefici dell'uso del digitale e di tutto ciò che vi ruota attorno (social network, intelligenze artificiali, canali di condivisione di informazioni e audiovisivi ecc.) dipendono molto dal grado di consapevolezza e dalle intenzioni di chi vi si approccia.

Fare i conti con le conseguenze di una rivoluzione

La rivoluzione digitale ci ha dotati di strumenti comunicativi di una potenza immensa, mai vista prima. Proprio su questi strumenti, sulle problematiche a essi associati e sullo sviluppo di una consapevolezza operativa si è concentrato l'intervento di Maura Gancitano, richiamando l'attenzione sulla necessità che gli adulti non lascino i più giovani a sé stessi, ma li guidino verso un uso equilibrato dei media digitali.

Infatti, non si può ignorare che questi strumenti non sono privi di difetti e controindicazioni. Gancitano è quindi passata a elencarne alcuni: intelligenze artificiali specializzate nella scrittura di temi e saggi che non controllano le fonti, social network il cui uso produce dipendenza e alimenta il trend dell'abbassamento graduale dei livelli di attenzione, canali che bombardano gli utenti di una miriade di informazioni al cui interno è sempre più difficile districarsi ecc.

Se i più giovani sono particolarmente sensibili a queste problematiche, gli adulti non ne sono certamente immuni, mostrando anzi di risentire degli stessi effetti negativi.

Al tempo stesso, il digitale può rappresentare un'opportunità senza pari per gli educatori, offrendo accesso a un archivio di conoscenza sterminato, prima impensabile, e costituendo un fondamento essenziale da cui partire per sviluppare la creatività, l'empatia e le capacità cognitive delle ragazze e dei ragazzi.

Il ruolo degli insegnanti

Qual è, dunque, il difficile compito degli insegnanti in questa situazione? Secondo Maura Gancitano, in primo luogo quello di educare sé stessi all'uso del digitale. Gli insegnanti dovrebbero conoscerlo, padroneggiarlo ed essere consapevoli, entro i limiti delle proprie possibilità, dell'uso che i propri studenti ne fanno.

Il docente, inoltre, dovrebbe incoraggiare negli studenti il recupero della capacità, che va sempre più scomparendo, di realizzare un lavoro accurato, approfondito e appassionato, aiutandoli a resistere alla tentazione, alimentata da molti strumenti digitali, di disperdere i loro interessi e la loro attenzione su una grande quantità di temi e argomenti differenti.

Infine, di importanza primaria è indurre i ragazzi a problematizzare l'ambivalenza di cui si parlava all'inizio: i social network, così come l'intelligenza artificiale, possono essere certamente molto utili, ma anche molto dannosi se usati ingenuamente.

Immagini: © freepik