Dire, fare, insegnare
Dire, fare, insegnare
Dire, fare, insegnare

L’approfondimento: come utilizzarlo in ottica inclusiva

L’approfondimento dei materiali di studio è solitamente dedicato agli alunni senza problemi di apprendimento, ma l’approfondimento può essere utilizzato anche con studenti con BES e può essere uno strumento inclusivo importante.

Inclusione  Primaria  Secondaria 
20 marzo 2019 di: Giulia Guardavilla
copertina

L’approfondimento è utilizzato spesso per motivare e coinvolgere gli alunni che ottengono buoni risultati scolastici che, in questo modo, hanno l’opportunità di ampliare gli argomenti di studio. L’approfondimento però può essere utilizzato in modo efficace anche con alunni con BES e costituire un buono strumento di inclusione.

È possibile approfondire alcuni aspetti in ogni materia di insegnamento, adattando la scelta agli interessi e alle capacità degli alunni. La possibilità di scegliere quali aspetti di un argomento approfondire può facilitare la motivazione e permettere anche a studenti con difficoltà di apprendimento di diventare “esperti” di un argomento.

Il livello di approfondimento e le modalità utilizzate possono essere differenti sia in base all’età degli studenti sia in base alle loro capacità: a partire da una ricerca di contenuti fino ad arrivare, per esempio, a una ricerca iconografica.

L’utilizzo dell’approfondimento in modo inclusivo si può organizzare in due modi differenti: con un lavoro di gruppo o con un lavoro individuale presentato, in seguito, alla classe. Nel caso in cui si utilizzi un lavoro di gruppo si stimola l’apprendimento cooperativo e la capacità di lavorare per raggiungere un obiettivo comune. Si possono dividere gli studenti in gruppi e assegnare a ciascun gruppo un aspetto dell’argomento che si sta affrontando in classe in quel momento da approfondire. In questa organizzazione ogni membro del gruppo può avere un ruolo nell’approfondimento e si possono utilizzare strumenti differenti come il computer, i libri, etc.

Il lavoro di approfondimento può essere costituito anche da un’esperienza pratica da svolgere in gruppo, per esempio in relazione alle materie scientifiche: in questo caso si lavora in ottica inclusiva perché all’interno del gruppo anche un alunno con difficoltà di apprendimento può avere un ruolo alla pari rispetto agli altri e contribuire alla realizzazione del lavoro.

L’approfondimento individuale è un lavoro che può essere assegnato a casa e poi presentato dall’alunno di fronte alla classe. In questo modo, soprattutto se si tratta di un argomento scelto dall’alunno, si possono sfruttare i suoi punti di forza in modo da renderlo “esperto” di fronte alla classe. Così si ribalta l’immagine che un alunno in difficoltà ha spesso di se stesso, cioè di uno studente che possiede meno conoscenze rispetto agli altri.

In alcuni casi è anche possibile sfruttare l’esperienza diretta che un alunno può avere riguardo a un determinato ambito e collegarla ai contenuti didattici; per esempio un alunno che vive in campagna e la cui famiglia lavora in ambito agricolo può diventare un esperto sul tema dell’agricoltura e approfondirlo di fronte alla classe durante la lezione di geografia.

Anche nel caso in cui siano presenti difficoltà importanti e l’alunno lavori anche al di fuori della classe con un insegnante di sostegno è sempre bene, in ottica inclusiva, che il lavoro svolto si inserisca poi all’interno del percorso didattico della classe: anche in questo caso l'approfondimento è un ottimo strumento.