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L'Educazione motoria alla primaria: benessere e autostima

L’Educazione motoria è una disciplina molto importante per mantenere il “giusto stile di vita”, per poter crescere in maniera sana e con un equilibrio psicofisico ottimale.

Primaria 
10 ottobre 2023 di: Giovanna De Marco
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Durante la scuola primaria, le attività motorie e sportive favoriscono l’acquisizione da parte degli allievi di un variegato bagaglio di abilità motorie che concorrono allo sviluppo globale della loro personalità, considerata non solo sotto il profilo fisico ma anche cognitivo. Nei primi anni i bambini sviluppano le abilità motorie quali camminare, correre, saltare, chiamate anche schemi motori di base, che dovranno essere perfezionate, integrate ed arricchite negli anni successivi. Attraverso graduali apprendimenti le abilità motorie possono evolvere e differenziarsi in specifiche abilità tecniche di tipo sportivo: saltare, per esempio, è un'abilità motoria generale che può perfezionarsi in specifiche abilità di salto (in alto, o in lungo).

Tra le capacità motorie, l’agilità è una componente importante nei bambini di 6-7 anni. Little e Williams (2005) affermano che si tratta di una capacità motoria di adattamento a situazioni motorie nuove e complesse, che permette di assimilarle in modo rapido ed efficace. L'agilità è strettamente correlata con le capacità coordinative, in particolare quelle speciali, oltre che con l'elasticità articolare e la velocità. Per questo motivo, esercizi per l'incremento di agilità risultano particolarmente efficaci se si lavora con soggetti delle fasce di età giovanili, nelle quali si ha la maturazione delle capacità coordinative generali e speciali con il continuo apprendimento di gesti e movimenti nuovi.

L'apprendimento e il perfezionamento delle abilità motorie richiedono, però, la capacità di utilizzare anche molte informazioni di tipo cognitivo. La conquista di abilità motorie e la possibilità di sperimentare il successo delle proprie azioni sono fonte di gratificazioni che incentivano l'autostima del bambino e l'ampliamento progressivo della sua esperienza, arricchendola di stimoli sempre nuovi e contribuendo all'apprendimento della capacità di modulare e controllare le proprie emozioni.

Abilità motorie e percezione di competenza

I dati del 2014 presentati del sistema di sorveglianza nazionale Okkio alla salute indicano che nel 2008 sono diminuiti i bambini di 8 e 9 anni in sovrappeso. Restano però elevati i livelli di eccesso ponderale, che pongono l'Italia a i primi posti in Europa per obesità e sovrappeso infantile. Addirittura, i dati confermano che il fenomeno è più marcato nelle regioni del sud e del centro, e l'Abruzzo è fra le cinque regioni italiane a più alto tasso di obesità infantile, insieme a Campania, Calabria, Molise e Basilicata.

L'acquisizione delle abilità motorie di base è associata a basso rischio di sovrappeso e obesità, perché i bambini che si percepiscono capaci di padroneggiare il movimento con molta probabilità saranno fisicamente attivi e continueranno ad esserlo anche da adolescenti e da adulti (Robazza, Bortoli, Carraro). Un fattore fondamentale collegato alle attitudini verso l'attività e ai livelli di attività stessa è la percezione di competenza, tratto fondamentale dell’autostima.



Partendo dalla teoria di Hater (1982), molti studi hanno evidenziato che i bambini che sviluppano competenze motorie partecipano volentieri alle attività motorie e sportive ed hanno livelli di fitness maggiori rispetto ai coetanei con i bassi livelli di autostima e percezione di competenza. Secondo Barnett e colleghi lo sviluppo delle abilità motorie di base deve essere associato all'acquisizione delle abilità motorie fondamentali (fundamental movement skills) a corpo libero e con controllo e manipolazione di oggetti.

Queste abilità determinano la percezione di competenza che influenza la partecipazione alle attività motorie. I risultati di recenti ricerche dimostrano, in particolare, l'importanza dell'acquisizione di abilità motorie collegate con gli oggetti, fondamentali nei giochi sportivi (Barnett et a., 2016a,2016b). I bambini che sanno lanciare, tirare, calciare, saranno adolescenti più propensi a praticare attività fisica e sport. Questo perché acquisiscono sin da bambini maggior autostima e si divertono in queste attività, fattori fondamentali per proseguire una spontanea e regolare pratica motoria e sportiva.

Un progetto per la scuola primaria

Il progetto sperimentale qui presentato vuole essere un prototipo di attività da svolgere con le classi prime e seconde della scuola primaria. Il progetto è stato portato avanti con cinque classi lo scorso anno scolastico, ma con l’obiettivo di evolversi in futuro, nell’Istituto comprensivo di Castro dei Volsci (FR) a curvatura sportiva. L’istituto promuove i giusti stili di vita e il benessere psicofisico attraverso lo sport e l’attività motoria in generale, con attività che per l’infanzia coinvolgono per esempio il gioco e le favole e che, in prospettiva, mirano a invogliare ragazze e ragazzi a scegliere la curvatura sportiva nel percorso della scuola secondaria.

La conoscenza delle proprie abilità come lanciare, correre, saltare o sviluppare un gioco ha portato bambini e bambine tra i sei e i sette anni a essere più sicuri di sé. Durante le ore svolte di attività motoria il grado di soddisfazione nel trovarsi in palestra è stato molto alto. Le attività svolte in prima e seconda elementare sono state le seguenti:

  • percorsi motori;
  • giochi con la palla e con la funicella;
  • giochi di una volta come la corsa con i sacchi, il tiro alla fune, la staffetta, ruba bandiera;
  • giochi senza frontiere.

I giochi proposti, diversi per dare la possibilità di fare più esperienze possibili, sono di facile intuizione e con poche regole importanti da rispettare: i bambini sono molto selettivi e agiscono in base al loro piacere di riuscire. Le attività svolte sono state poi concluse con una manifestazione finale d’istituto, in cui tutti hanno partecipato ai giochi organizzati dal corpo docente. In questo primo anno il progetto è stato molto soddisfacente e abbiamo raggiunto degli ottimi risultati, anche grazie alla fiducia del Dirigente Scolastico Prof. Gennaro Sorrentino nel docente referente del progetto, che speriamo di poter ampliare ad altri plessi.

Bibliografia

  • Little T., Williams A.G.(2005), Specificity of acceleration, maximum speed and agility in professional soccer players, Journal of strength e conditioning research, 19, 76, 78
  • Vivaldo D., DiBattista R., Abilità e percezione di competenza nei bambini della scuola primaria, Rivista PSE Psicologia dello sport, Calzetti editore, p. 29
  • Barnet L.M., Lai S.K., Veldman S.L.C., Hardy L.L., Cliff D.P.,Morgan P.J., Okely A.D.(2016a), Correlates of gross motor competence in children and adolescents: A systematic rewiew and meta analysis, Sports medicine, 46, 1663, 1688
  • Harter S. (1982), The perceived Competence scale for children, Child development, 53,87,97
  • Robazza C., Bortoli L., Carraro A., Bertollo M.(2007), Approach avoidance individual defferences in changing students responses to physical education, Percentual and motor skills, 104, 937, 946