Dire, fare, insegnare
Dire, fare, insegnare
Dire, fare, insegnare

La didattica integrata del latino: il lessico frequenziale

Michele Di Mauro, autore e docente di latino in una high school americana, in questo articolo ci svela il modello della didattica integrata per lo studio e l'insegnamento della lingua latina.

Secondaria 
20 marzo 2023 di: Michele Di Mauro
copertina

La proposta di una didattica integrata del latino si pone in modo meno polemico nei confronti del metodo tradizionale rispetto al metodo Ørberg o metodo naturale, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo: senza cedere al nozionismo astratto, costituisce di fatto, se non un’alternativa, almeno una posizione di mezzo. Essa parte dal presupposto che lo studio del latino deve essere riconsiderato da normativo a interpretativo. Spieghiamolo meglio.

La via seguita consiste nel realizzare un insegnamento integrato di grammatica, lessico, civiltà e testi. Tale impostazione metodologica offre indubbi vantaggi. Essa permette agli studenti di acquisire una conoscenza completa e concreta non solo della lingua ma anche della cultura di Roma antica, attraverso un rafforzamento reciproco delle competenze tramite il lavoro del docente che ha la possibilità di operare contemporaneamente su più fronti.

Al di là di un vantaggio oggettivo nei confronti dello studio della cultura e della civiltà antica, sempre più penalizzato dai nuovi programmi del biennio delle superiori, tale studio rafforza quindi la motivazione allo studio stesso da parte degli allievi, che saranno continuamente sollecitati a collegare parole-chiave della lingua latina alla cultura, alla società e alla realtà viva dell’esistenza quotidiana dei romani antichi. L'obiettivo è quello di proporre esercizi di traduzione e lettura che se da un lato accompagnano il percorso sintattico e grammaticale, dall’altro risultano integrati in un percorso tematico e culturale, con una selezione di passaggi che affrontano un identico tema, come ad esempio le donne nell’Eneide da Creusa a Camilla passando per Didone, o il tema dei viaggi o ancora il tema filosofico del tempo.

Il lessico frequenziale

Estremamente innovativa a mio avviso e molto utile è l’importanza che tale modello dà allo studio lessicale della lingua latina. Il rapporto tra lo studio della lingua latina e del lessico è particolarmente stretto e significativo. Lo studio della lingua viene di fatto affidato a una serie di termini del lessico frequenziale di base che l’allievo dovrebbe memorizzare e utilizzare per lo svolgimento degli esercizi. Lessico frequenziale in quanto le parole da memorizzare vengono scelte in base alla particolare frequenza con le quali ricorrono in latino. In realtà questi vocaboli non vanno imparati a memoria ma assimilati attraverso l’esercizio, visto che essi ricorrono costantemente nelle frasi e nelle versioni proposte dal modello stesso.

Quello del lessico frequenziale è di fatto l’aspetto più innovativo del modello della didattica integrata in quanto nell’insegnamento tradizionale molto raramente si è proposto un metodo per far apprendere in modo razionale il lessico di base, cioè i vocaboli ad alta frequenza d’uso, il che consente di acquisire un vocabolario elementare ma fondamentale e di comprendere i testi anche a una prima lettura.

Tale strategia del lessico è assai vantaggiosa se si pensa che in un moderno dizionario di lingua italiana circa il 54% dei lemmi ha un’etimologia derivante dal latino il che significa che prendendo in considerazione le sessantamila parole del lessico di base dell’italiano, la percentuale dei termini con radici latine è al 98%.

Lo studio di un percorso lessicale per frequenza d’uso prende in esame ed elabora a scopo didattico gli studi di alcuni latinisti belgi del laboratorio di analisi statistica delle lingue antiche di Liegi: Delatte, Dendoz, Evrad e Govaerts, che hanno messo a punto un dictionarie frèquentiel de la lange latine.

Essi hanno individuato 1600 parole che ricorrono con maggior frequenza (per frequenze e occorrenze) nel corpus dei testi latini prodotti tra il I secolo a.C e il I secolo d.C. Il corpus dei testi di autori latini vagliati contempla per laprosa le opere più importanti di Cesare, Cicerone, Sallustio, Livio, Curzio Rufo, Vitruvio, Seneca e Tacito, e per la poesia testi di Catullo, Virgilio, Orazio, Persio, Tibullo, Properzio, Ovidio e Giovenale. I risultati dello “spoglio elettronico” dei lemmi effettuati dal dictionarie frèquentiel de la lange latine sono stati selezionati rielaborati e classificati per parti del discorso e per declinazioni, con alcuni tagli, specialmente sui verbi al di sotto di soglie di frequenza molto basse. Infine il materiale è stato distribuito gradualmente in funzione del contemporaneo studio morfosintattico e quindi raccordato con la didattica applicata nelle unità del corso.

Di fatto dunque la conoscenza di un migliaio di vocaboli e di un minimo di fraseologia a essi relativa consente sulla carta di comprendere circa l'80% del lessico di qualsiasi passo.

Un esempio concreto: il modello Diotti

Proviamo ora a ipotizzare un esempio concreto di questa struttura integrata partendo dal modello proposto dal professor Angelo Diotti, autore di libri di didattica latina. Attraverso un testo che introduce le norme linguistiche che saranno poi riprese nelle lezioni di lingua (terza declinazione, funzioni logiche di luogo e di tempo, proposizione temporale con l’indicativo), le versioni del modulo presentano parole del lessico latino legato alla famiglia. I testi antologici del percorso presentano nuovamente la tematica della famiglia (con Aulo Gallio sul fidanzamento nell'antica Roma; con Tito Livio sul modello di virtù della donna romana; con Seneca sul divorzio nel I secolo d.C; con Valerio Massimo sull'amore coniugale). Al termine del percorso vengono riproposte una serie di frasi da tradurre, in cui sono evidenziati i termini del lessico della civiltà incontrati nel percorso stesso.

Il metodo proposto da Diotti ha dato ottimi risultati proprio perché sembrano essere molti i vantaggi di una didattica integrata de latino: “Sulla base di una definizione presa a prestito dal mondo dell’economia secondo cui integrare significa collegare i vari rami dell’attività produttiva rendendone più funzionale il discorso, dove per noi 'produttivo' equivale a 'efficace' rispetto allo scopo, si possono dunque ipotizzare per la didattica del latino tre gradi di integrazione rappresentabile come tre cerchi concentrici, di cui quello più interno è costituito dalla conoscenza del lessico, quello mediano lo potremmo definire quello della didattica interdisciplinare, e quello più esterno della didattica extradisciplinare".