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La nuova scuola e i suoi obiettivi: intervista a Girolamo Turano

La scuola può diventare il nuovo centro della vita degli studenti? Scopriamolo in questa intervista con l'assessore Girolamo Turano.

News ed eventi 
09 ottobre 2023 di: Redazione
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Gli obiettivi di Didacta Sicilia sono molti e ambiziosi. Riformare la scuola, introdurre l'intelligenza artificiale come supporto all'insegnamento, arginare un fenomeno pericoloso come la dispersione scolastica; ecco solo alcuni dei punti toccati dal programma.

Ma forse più ambizioso ancora è il tentativo di rinnovare la funzione della scuola, rendendola il centro della vita collettiva dei ragazzi e delle ragazze e il punto di avvio del loro percorso di sviluppo.

Ce ne parla in questa intervista Girolamo Turano, assessore all'istruzione e alla formazione professionale della Regione Siciliana.

Didacta Sicilia è alla sua seconda edizione. Perché è così importante che sia presente sul territorio siciliano una fiera che parla di istruzione?

Credo che Didacta Sicilia rappresenti un modo nuovo di programmare la scuola, di fare la scuola.

Vogliamo progettare una scuola diversa e dare l’opportunità a tutti gli insegnanti del Meridione d'Italia e, nello specifico, a tutti gli insegnanti siciliani, di ricevere una formazione adeguata.

Voglio essere chiaro, il corpo docenti dipende dal Ministero dell'Istruzione e del Merito, un’istituzione qualificatissima, ma quello a cui noi aspiriamo è una scuola mai vista prima, una scuola performante, che guardi al futuro.

Abbiamo organizzato Didacta Sicilia con Firenze Fiera, coinvolgendo anche la Regione Puglia e la Regione Calabria, e abbiamo ideato un programma scientifico articolato in centinaia di eventi per fare confrontare i docenti siciliani con chi ha provato a sperimentare un nuovo modo di vivere l’educazione.

L’edizione di quest'anno, peraltro, è stata riqualificata. Attualmente Didacta Sicilia non è più l'evento dell'anno scorso. Nonostante il buon livello della manifestazione precedente, abbiamo deciso di superare quell'iniziativa organizzando una tre giorni di eventi che – sono certo – lascerà il segno.

Lei sarà presente?

Dall’inizio alla fine. Spero che vengano tanti docenti e che apprezzino quello che abbiamo fatto. Tuttavia, se qualcuno dovesse avere delle critiche, lo invito a esporle a me direttamente, sapendo che ne terremo conto e che, grazie a questi suggerimenti, saremo in grado di organizzare una terza edizione ancora migliore.

Vorrei precisare una cosa, però. Organizzare tre giorni di eventi e di seminari scientifici che coinvolgono tutti i settori del futuro – dalla robotica all'intelligenza artificiale, dalle aule immersive alla didattica a distanza – significa far vivere a chi entra in classe, docenti e studenti, la scuola del domani.

Credo anche che la funzione di questa nuova scuola non possa essere solo didattica. Quando finisce l'orario scolastico la scuola può e deve rimanere aperta, deve svolgere una funzione sociale, educativa, culturale e sportiva.

Anche su questo versante abbiamo messo a punto una serie di progetti – insomma, quella che immaginiamo è una scuola capace di offrire quanti più servizi possibili agli studenti.

Aggiungo un'ultima osservazione. Per troppi anni in Italia, non solo in Sicilia, si è parlato di dispersione scolastica e si è pensato di parlare con i genitori e con i servizi sociali per contenere questo fenomeno, ma non sempre le azioni messe in campo hanno portato i risultati sperati.

Noi crediamo che aggiornando e garantendo alcuni sistemi si possa interloquire con i giovani e i bambini e arginare il fenomeno con buoni risultati. Se il bimbo, o la bimba, dice alla mamma che vuole andare a scuola la mattina, o tornare in classe il pomeriggio, allora sì, staremo combattendo efficacemente la dispersione scolastica.

Le aule immersive – che ho visto a Didacta Italia – sono uno un esempio di sistema che in futuro potrebbe contrastare efficacemente l’abbandono scolastico.

Non lo abbiamo sottolineato, ma c'è anche un tema connesso alla legalità: se i ragazzi frequentano la scuola restano distanti dalla criminalità.

Assolutamente sì. Però su questo punto voglio essere chiaro: non sarà quello il focus dei tre giorni di Didacta.

La fiera servirà innanzitutto per fare toccare con mano al pubblico le nuove iniziative che stiamo organizzando e mi permetterà di incontrare i dirigenti scolastici di ogni provincia per parlare con loro e raccogliere i loro suggerimenti.

La nuova scuola che stiamo immaginando dovrà fondarsi sulla collaborazione di tutti, Stato, Regione, docenti e alunni, altrimenti fallirà in partenza.

Vuole fare un augurio in chiusura agli insegnanti che parteciperanno a Didacta?

Mi auguro che vengano in molti e sono felice di vedere che stiamo registrando il tutto esaurito. Sono certo che le persone che verranno si arricchiranno e renderanno l'esperienza più ricca anche per tutti gli altri.