Il professor Luigi Novi ha condiviso con la redazione di Dire, fare, insegnare le sue proposte didattiche e le sue riflessioni per il Giorno della Memoria.
Esperienze di insegnamento Con gli alunni della scuola secondaria di primo grado è un po’ difficile parlare di persecuzione e morte. Uno dei problemi con cui noi docenti dobbiamo confrontarci è quale sia la modalità giusta di insegnare questo argomento ai nostri studenti. Io preferisco dare la parola ai testimoni dal momento che in rete vi è tanto materiale che, se scelto con attenzione, può diventare un supporto fondamentale.
Di solito, dedico almeno tre lezioni alla tematica nell’ultima settimana di gennaio.
Lezione 1
Quando mi appresto ad affrontare questo argomento con i miei studenti lo faccio iniziando a leggere, sulle note della colonna sonora del film “La vita è Bella” del maestro Nicola Piovani, gli articoli 1 e 2 della legge 20 luglio 2000 n. 211, quelli che definiscono le finalità e le celebrazioni del Giorno della Memoria:
«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere».
Dopo aver letto gli articoli, dedico una prima fase della lezione alla riflessione sul significato del Giorno della Memoria e su ciò che esso rappresenta. Il passaggio successivo consiste nel far riflettere gli studenti sulla funzione della memoria, che diventa l’unico strumento affinché gli eventi tragici del passato non si ripetano più.
Proietto, a tal riguardo, un video in cui Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio, spiega l’importanza della memoria.
Il contatto, seppur virtuale, con i protagonisti e i testimoni della storia del secolo scorso, coinvolge e incuriosisce gli studenti e li fa appassionare allo studio del passato. Dopo aver dedicato ampio spazio ai fatti storici, propongo, per casa, la lettura di poesie e testi prodotti dai bambini di Terezin, vittime dell’orrore nazista chiedendo loro di realizzare un albo illustrato in PowerPoint.
Lezione 2
Una lezione, di solito quando ho due ore consecutive, la dedico ai film sull’Olocausto, che hanno contribuito in modo fondamentale a disseminare la conoscenza del fenomeno. Sono al tempo stesso un'importante testimonianza di come tale conoscenza sia cambiata nel corso dei decenni nella cultura popolare. Quest’anno ho scelto “Il viaggio di Fanny”, il film basato sul libro autobiografico Le journal de Fanny, scritto da Fanny Ben-Ami. È un viaggio emozionante che ruota attorno a temi come l'amicizia e la libertà, raccontato attraverso gli occhi dei bambini, il che avvicina i giovani spettatori al dramma della guerra e della persecuzione razziale. Mi piace proporre questo film perché i protagonisti sono tutti bambini che vivono gli anni delle persecuzioni con forza e coraggio. Guardando la pellicola gli alunni hanno la possibilità di immedesimarsi nei protagonisti e vedere i ragazzi del film vivere sulla propria pelle il terrore, la violenza e la povertà li aiuta a comprendere meglio il contesto storico e sociale.
Dopo la visione del film, gli alunni racconteranno sul quaderno le impressioni, ciò che a loro è piaciuto di più e cosa non è piaciuto, e scriveranno una breve recensione.
Lezione 3
La terza lezione la dedico alle testimonianze di sopravvissuti originari della nostra zona che invitiamo a scuola o intervistiamo nelle settimane precedenti invitandoli a scuola. Quest’anno, a causa delle restrizioni anti-Covid, ho provveduto io a intervistare il figlio di un sopravvissuto della nostra città ai campi di concentramento di Mittelbau-Dora. Ho raccolto le domande che i miei studenti avrebbero voluto fargli all’incontro e ho realizzato per gli studenti della scuola un’intervista facendomi aiutare nelle riprese e nel montaggio da un amico operatore (Jeanfranck Parlati): La testimonianza di Berardino Giacomaniello, figlio di Ernesto, deportato di Angri (Sa).
Un’idea potrebbe essere, inoltre, presentare ai ragazzi i Giusti tra le nazioni, ovvero i non-ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare anche un solo ebreo dal genocidio della Shoah. Si potrebbe chiedere loro di fare delle ricerche e stamparne i volti per costruire, in aula o in un angolo della scuola, l’albero dei Giusti.
Inoltre, quest’anno il dipartimento di Lettere della mia scuola ha lanciato l’idea di far realizzare ai ragazzi un museo virtuale della memoria. Una mostra virtuale, una galleria di foto, lettere e documenti pubblicati all’interno di una piattaforma condivisa poi sul sito della scuola.