Dire, fare, insegnare
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La token economy in classe

La gestione della classe e di alcuni comportamenti può essere complicata: la token economy è uno strumento che può essere utilizzato in classe per favorire il rispetto delle regole e diminuire i comportamenti inadeguati.

Gestione della classe  Infanzia  Primaria 
01 aprile 2019 di: Giulia Guardavilla
copertina

La gestione della classe sta diventando un problema sempre maggiore per gli insegnanti che, per riuscire a svolgere l’attività didattica, devono prima occuparsi delle diverse problematiche comportamentali presenti.

Alcuni bambini non sono motivati intrinsecamente a rispettare le regole e comportarsi in modo adeguato. Questo può essere dovuto a cause differenti come alcuni disturbi, per esempio il disturbo dello spettro autistico o l’DHD, oppure a modalità educative inefficaci in famiglia, etc.

Il risultato è che alcuni alunni disturbano, rispondono male all’insegnante, si alzano dal banco e rendono difficoltosa l’attività didattica. Quando in classe sono presenti più alunni con queste caratteristiche la gestione dell’intera classe può diventare complicata perché anche gli alunni che seguirebbero la lezione sono influenzati negativamente dal modello che offrono i compagni.

La token economy è uno strumento utile per lavorare sull’incremento dei comportamenti adeguati, che, di conseguenza, farà diminuire quelli inadeguati.

Può essere utilizzata con tutta la classe o con i singoli alunni, per esempio all’interno di un contratto comportamentale.

La token economy si basa sul fatto che un comportamento, se premiato, aumenta la sua frequenza di comparsa, ma invece che consegnare un premio immediato, si consegna un gettone (token). 

Si stabiliscono prima:

  • i comportamenti che saranno premiati;
  • una lista di premi tra cui scegliere e quanti gettoni vale ciascun premio.

Quando l’alunno o la classe raggiungono il numero di gettoni stabilito, possono scambiarli con il premio.

Ci sono alcuni punti molto importanti che bisogna tenere in considerazione. La formulazione degli obiettivi comportamentali deve essere adeguata all’alunno o alla classe e, preferibilmente, se si lavora con un singolo alunno gli obiettivi non dovrebbero essere più di tre alla volta. È importante considerare quale sia il punto di partenza perché se per esempio un bambino si alza dal banco mediamente 10 volte in un’ora non si potrà porre come obiettivo a breve termine il fatto che si alzi solo una volta, ma bisognerà procedere in modo graduale. È importante infatti che l’obiettivo sia raggiungibile. Per un approfondimento sulla formulazione degli obiettivi è possibile approfondire qui.

L’alunno deve essere a conoscenza di quali siano gli obiettivi, quindi sapere quali comportamenti saranno premiati. In questo modo sa cosa gli viene richiesto e cosa ci si aspetta da lui.

Il numero di gettoni con cui si può ottenere il premio non deve essere sproporzionato e, soprattutto all’inizio, si deve conquistare almeno un premio al giorno. In questo modo si aumenta la motivazione a comportarsi in modo adeguato e si inizia a far comprendere che i comportamenti adeguati hanno conseguenze positive.

I premi devono essere concordati con l’alunno o con la classe se è coinvolta; è importante che ciò che si sceglie sia effettivamente considerato un premio dall’alunno e non solo dall’insegnante. Si possono scegliere attività come sfogliare un libro per 5 minuti, fare un disegno per 5 minuti, avere la possibilità di fare un gioco con la classe gli ultimi 5 minuti di lezione oppure prolungare l’intervallo, farsi disegnare una faccina sorridente dall’insegnante, etc.

Quando si stabilisce che il premio sia costituito da un’attività è importante che sia stabilita una durata; in caso contrario l’alunno potrebbe prolungarla eccessivamente e questo creerebbe motivo di contrasto rendendo inutile il lavoro svolto fino a quel momento.

I comportamenti obiettivo devono essere premiati sempre ed è bene, soprattutto all’inizio, ricordare all'alunno che un determinato comportamento ha portato alla conquista di un gettone.

I gettoni possono essere costituiti da faccine sorridenti disegnate su un foglio accanto agli obiettivi, oppure si possono attaccare con il velcro su un foglio e possono adattarsi agli interessi del bambino, per esempio essere macchinine disegnate che vengono attaccate su un foglio con disegnata una pista, etc.

Se la token è visivamente bella e piace all’alunno è motivante anche il solo fatto di poter aggiungere un gettone.

Se si lavora con la classe si può utilizzare un cartellone appeso al muro su cui siano scritti i nomi dei bambini e le regole da rispettare e sui cui si possano attaccare i gettoni. Lavorare con la classe è utile e positivo a meno che l’alunno o gli alunni più problematici non impediscano costantemente di raggiungere gli obiettivi; in questo caso è meglio lavorare singolarmente, magari con una token economy all’interno di un contratto comportamentale.

All’interno di un programma in cui si utilizza la token economy si può anche prevedere un costo della risposta, cioè una forma di punizione, in questo caso una decurtazione di gettoni se l’alunno metta in atto il comportamento inadeguato. Il costo della risposta però non deve essere troppo penalizzante per l’alunno e non gli deve impedire sempre di raggiungere il premio. Se si decide di utilizzare il costo della risposta, l’alunno ne deve essere a conoscenza e la punizione deve essere proporzionata alla gravità del comportamento messo in atto. 

Così come ci deve essere un collegamento chiaro tra il comportamento adeguato e il premio, ci deve essere lo stesso collegamento anche tra comportamento inadeguato e punizione. È bene ribadire all’alunno per quale motivo gli sono stati tolti i punti e ricordargli l’accordo fatto. La punizione deve essere data in modo fermo, ma non aggressivo perché anche questa fa parte del patto stipulato tra insegnante e alunno.