Dire, fare, insegnare
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Lavorare in classe con gli apparati digitali dei libri di testo

Letizia Mazzanti, insegnante di lettere nella scuola secondaria, propone una metodologia per l’utilizzo in classe delle risorse digitali offerte dai libri di testo.

Secondaria  Esperienze di insegnamento 
28 ottobre 2020 di: Letizia Mazzanti
copertina

Oggi tutti i libri di testo offrono risorse digitali utili per il lavoro dei docenti, ma come si possono sfruttare in classe in maniera efficace?

Durante i mesi di didattica a distanza molti docenti hanno apprezzato gli apparati digitali dei libri di testo soprattutto perché hanno permesso di costruire lezioni in modalità sincrona e asincrona in maniera più agevole, veloce ed efficace. Infatti ormai quasi tutti gli alunni hanno a disposizione il libro in versione digitale sul proprio device personale e le scuole hanno lavorato per far sì che ogni famiglia abbia una strumentazione digitale adeguata anche a casa.

Si tratta tuttavia di risorse importanti che possono risultare utili anche nell’organizzazione delle lezioni in presenza, nella quotidianità del lavoro di classe. Permettono infatti al docente di guadagnare il tempo che si spenderebbe nella ricerca di contenuti multimediali in rete che siano adeguati e fruibili da ogni alunno della classe.

Il presupposto per strutturare la lezione inserendo anche contenuti digitali di vario tipo, e quindi anche quelli offerti dalle case editrici, è considerare la lezione esclusivamente frontale, tradizionalmente trasmissiva, come una modalità didattica superata, poco accattivante per gli alunni e il più delle volte poco efficace. Per questo nel momento dell’organizzazione della lezione potrebbe essere utile inserire anche lavori che sfruttino la LIM e contenuti differenti da quelli tradizionali legati esclusivamente al materiale cartaceo. Questo, è risaputo, attiva negli alunni modalità di apprendimento diversificate: i contenuti vengono veicolati attraverso le immagini e attivano l’intelligenza visiva.

In generale questa molteplicità di stimoli mantiene alta l’attenzione e permette di creare lezioni inclusive e accattivanti. L’obiettivo è quindi creare lezioni dinamiche, diversificate, che offrano molteplici stimoli volti a motivare all’apprendimento ogni singolo alunno, anche i più fragili, in un’ottica di inclusione e apertura.

Nel momento dell’organizzazione di una lezione si potrebbero prevedere quindi diverse fasi:

  • un momento introduttivo in cui il docente illustra i contenuti della lezione;
  • un momento di immersione nei contenuti sfruttando le risorse digitali del libro di testo, proiettate in classe grazie alla LIM;
  • un momento di esercizi, che possono essere proposti in varie modalità, svolti per esempio alla LIM o sul proprio quaderno, in cui si potrà osservare quanto effettivamente è stato appreso e se è avvenuta per tutti la comprensione dei contenuti.

Ovviamente questa ipotesi andrà adattata alla singola disciplina e potrà prevedere modalità differenti di introduzione, sfruttando anche altre metodologie didattiche come la lezione dialogata, il brainstorming, ecc.

I contenuti presenti nei libri di testo sono molteplici e diversificati. Dal mio punto di vista risultano particolarmente efficaci in classe i seguenti:

  • video riassuntivi dei contenuti della lezione, da visualizzare per esempio dopo la spiegazione del docente o a fine lezione, per riprendere i contenuti essenziali;
  • presentazioni in formato PowerPoint dei contenuti che il docente può sfruttare durante la spiegazione;
  • registrazioni in audiolibro dei brani antologizzati per i testi delle materie letterarie;
  • video di approfondimento che riportano contenuti non presenti nei libri di testo, ma particolarmente accattivanti per gli alunni;
  • verifiche e test in formato word che il docente può modificare liberamente adattandoli al livello di apprendimento della propria classe o dei singoli alunni.

Per quanto riguarda le mie materie di insegnamento, in particolare le ore di lettere (antologia, narrativa, epica, letteratura), è molto utile in classe l’ascolto dei brani antologizzati presenti in audiolibro nel libro digitale. Ovviamente questo tipo di ascolto non deve escludere né la lettura diretta del docente, che resta fondamentale per i ragazzi, né la lettura ad alta voce degli alunni, che deve essere sicuramente esercitata negli anni della secondaria di primo grado e nel biennio della scuola superiore. Diventa quindi uno strumento in più da affiancare alla lettura consueta del docente o degli alunni: in particolare l’ascolto degli audiolibri deve essere considerato per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali, che necessitano di una lettura ad alta voce per comprendere appieno il testo proposto, anche nel lavoro domestico.

Per quanto riguarda altre materie come la storia e la geografia, considerate tradizionalmente più ancorate alla lezione trasmissiva e orale, il libro di testo digitale può essere utile perché spesso offre contenuti in formato video di approfondimento o sintesi dei contenuti delle lezioni. Questi video, se alternati ad altre metodologie didattiche, possono mantenere viva l’attenzione degli alunni ed evitare che la lezione risulti monotona e poco accattivante. Si deve sempre ricordare che gli alunni, di fronte a una lezione frontale di tipo trasmissivo, hanno una soglia d’attenzione di breve durata, che cambia ovviamente anche in relazione all’età del discente.

Sono da tenere in considerazione, come strumento che agevola lo studio, anche le mappe concettuali offerte spesso in digitale nell’apparato dei libri di testo; questo sempre nell’ottica dell’inclusione e di un lavoro che possa essere efficace per l’apprendimento di ciascun alunno.