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Le competenze socioemotive nel processo educativo

Tommaso Agasisti spiega l’impatto delle competenze socioemotive a scuola e nei contesti sociali, culturali ed economici.

Metodologie 
20 gennaio di: Tommaso Agasisti
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Tommaso Agasisti, professore ordinario del dipartimento di Ingegneria gestionale del Politecnico di Milano (curatore del volume Istituzioni scolastiche e sviluppo delle competenze socioemotive. Modelli di riferimento, esperienze italiane e prospettive, Guerini), ha portato i risultati della sua ricerca sulle competenze socioemotive al convegno di apertura dei lavori dell’edizione 2025 del Festival dell’Innovazione Scolastica, moderato dal dirigente scolastico del Liceo Malpighi di Bologna e membro del comitato organizzatore del Festival Marco Ferrari.

Tra coscienza di sé e azione in contesto: le competenze socioemotive

Cosa sono le competenze socioemotive? Quali abilità includono e perché sono importanti? Perché è cruciale promuoverle a scuola? Queste sono le domande che affronterò per comprendere l’impatto delle competenze socioemotive e le modalità con cui le scuole possono intervenire per svilupparle. Utilizzo la definizione di competenze socioemotive come quell’insieme di abilità che permettono agli individui di gestire le proprie emozioni, comprendere e rispondere in modo adeguato ai contesti sociali, instaurare relazioni positive e prendere decisioni consapevoli.

Queste competenze si articolano in due dimensioni principali: da un lato, la coscienza di sé, ovvero la consapevolezza delle proprie emozioni, ambizioni e aspirazioni; dall’altro, la capacità di interagire con il contesto sociale, influenzando e adattandosi alle dinamiche in cui il sé è immerso. Le competenze socioemotive, quindi, riflettono la modalità con cui ciascuno concepisce il proprio sé e si relaziona al contesto, agendo per crescere e svilupparsi pienamente. Questo equilibrio tra dimensione personale e sociale è fondamentale per esprimere la propria personalità e partecipare attivamente al mondo.

Perché anche gli economisti se ne interessano?

Negli ultimi anni, l’attenzione degli economisti verso l’educazione e, in particolare, le competenze socioemotive, è cresciuta. Ciò avviene perché l’educazione è un fattore cruciale per la crescita economica, culturale e sociale. Il concetto di “capitale umano”, emerso negli anni Sessanta e Settanta, sottolinea il legame tra istruzione e sviluppo economico, ma oggi si riconosce che anche le competenze socioemotive giocano un ruolo determinante. Esse spiegano le differenze nelle performance individuali e collettive, influenzando il benessere personale e la crescita sociale.

Promuovere le competenze socioemotive, quindi, non significa solo aumentare la produttività economica. È anche un modo per consentire agli individui di esprimere pienamente il proprio potenziale in un contesto economico, culturale e sociale complesso. Tuttavia, ridurre il ruolo della scuola a un semplice strumento per lo sviluppo economico sarebbe limitante. La scuola ha una funzione più ampia: formare cittadini consapevoli e capaci di vivere in modo pieno e autentico.

Un approccio ampio alle competenze socioemotive

Insieme al mio gruppo di ricerca, abbiamo sviluppato una concezione più ampia delle competenze socioemotive. Ogni processo educativo, infatti, trasmette inevitabilmente una visione dell’individuo, della società e del mondo. Pertanto, l’educazione non può limitarsi alla trasmissione di conoscenze disciplinari, ma deve integrare anche lo sviluppo personale e sociale. Tra i modelli teorici di riferimento, il framework Social Emotional Learning (SEL) di CASEL individua cinque competenze chiave: Autoconsapevolezza, Gestione di sé, Consapevolezza sociale, Gestione delle relazioni, Decisioni responsabili. Queste competenze sono essenziali per il benessere individuale e collettivo. A livello personale, contribuiscono a migliorare le opportunità lavorative. A livello sociale, riducono comportamenti a rischio, aumentano la resilienza e favoriscono migliori performance scolastiche.

Competenze socioemotive e scuola

Alcuni sostengono che lo sviluppo di queste competenze dovrebbe avvenire principalmente in famiglia o nei contesti sociali, escludendo la scuola. Tuttavia, l’evidenza scientifica dimostra che le scuole possono giocare un ruolo significativo. Il modo in cui gli insegnanti entrano in aula, le letture assegnate, le metodologie didattiche e gli ideali trasmessi influenzano direttamente e indirettamente lo sviluppo socioemotivo degli studenti. Uno studio americano del 2011 ha analizzato oltre 200 interventi educativi sulle competenze socioemotive, dimostrando un impatto positivo non solo su queste competenze, ma anche sui risultati accademici.

Gli interventi efficaci condividono alcune caratteristiche fondamentali:

  • Sequenzialità: l’educazione è un processo cumulativo che richiede continuità e gradualità;
  • Coinvolgimento attivo: gli studenti devono essere protagonisti, non spettatori passivi;
  • Focus esplicito: è importante dichiarare gli obiettivi, spiegando perché si scelgono determinate attività o contenuti.

Inoltre, i programmi che promuovono le competenze socioemotive condividono alcune caratteristiche: coinvolgono tutta la comunità scolastica: studenti, famiglie e territorio; prestano attenzione alle differenze di partenza tra gli studenti, valorizzando il loro bagaglio socioemotivo, e investono nella formazione dei docenti, che devono essere consapevoli del proprio ruolo nel favorire lo sviluppo di queste competenze.

Conclusioni

Le competenze socioemotive sono una componente imprescindibile del processo educativo. Promuoverle a scuola non è solo possibile, ma necessario per rispondere alle sfide contemporanee. Esse non sono in contrasto con l’apprendimento delle competenze di base, ma lo completano, contribuendo a ridurre le disuguaglianze e a costruire un sistema educativo più equo ed efficace.