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"Manca il gesso bianco. Muoversi con stile": una rappresentazione teatrale per parlare del cambiamento.

Nella testimonianza seguente la professoressa Elisabetta Biggio, insegnante di lettere alla scuola secondaria di primo grado e pedagogista, racconta l’esperienza fatta quest’anno con la sua classe terza.

Primaria  Secondaria  Esperienze di insegnamento 
24 giugno 2019 di: Elisabetta Biggio
copertina

“Manca il gesso bianco. Muoversi con stile” è uno spettacolo nato da un episodio accaduto in classe che ha portato a una riflessione su come fatti imprevisti possano bloccare le nostre azioni e su come si possa attuare un cambiamento. La capacità di cambiare permette di far fronte anche a ciò che non ci si aspetta e rende più flessibili, formando persone che sono in grado di affrontare il futuro in modo più sereno.

Questa testimonianza è interessante perché è nata dall’esperienza diretta degli alunni e ha così permesso di riflettere e lavorare sullo sviluppo di competenze trasversali, non solo direttamente collegate all’attività didattica, ma anche alla crescita dell’alunno come individuo che dovrà poi inserirsi all’interno della società; è un ottimo esempio di come a scuola si possano sviluppare competenze diverse, coinvolgendo gli alunni in modo attivo, utilizzando differenti metodologie, anche non strettamente legate al mondo scolastico.

“Manca il gesso bianco. Muoversi con stile”, possiamo definirla una semplice parabola che rivela una verità sul concetto di cambiamento. Di fronte a imprevisti che pensiamo di non riuscire ad affrontare e a gestire affrontandoli con decisione, libertà e tranquillità, saremo in grado di fare dei passi e superare ciò che ci limita. 

In classe mancava il gesso bianco e nonostante ci fossero molti gessi colorati un’alunna non ha scritto alla lavagna. Ne è scaturita un’idea, una riflessione e uno spettacolo dove i ragazzi della classe III E della scuola media “Descalzo” di Sestri Levante hanno espresso pensieri, emozioni, sensazioni, collegandoli a testi poetici che comunicano il non fermarsi davanti a ciò che ci si presenta inaspettatamente. Ma perché alcune situazioni vengono vissute in maniera inaspettata e sembrano essere insormontabili? La non attenzione e la non cura per ciò che sta avvenendo intorno a noi è una delle risposte e, soprattutto, la paura a uscire da uno stato di immobilismo, cioè dalla zona di comfort.

“Muoversi con stile” rappresenta invece il cambiamento, che ha un potere incredibile: ha una forza positiva che porta con sè altri cambiamenti, trasformando la nostra vita ogni giorno, modificando il modo in cui si fanno le cose, come si sviluppano le azioni e la propria mente, e aggira ciò che Daniel Goleman chiama “sequestro emozionale”, quel fenomeno che accade nel proprio stato d’animo quando si perde il controllo e il filo logico degli eventi.

Ecco la trasversalità della formazione: insegnare ad affrontare la variabile, l’incognita che spesso fa paura, perché si pensa di non avere sempre gli strumenti per affrontarla. Educare i giovani al cambiamento per farli diventare gli uomini flessibili di domani. Ecco lo scopo di questa idea, fondamentale nel come viene recepita e applicata alla propria situazione.



Prof.ssa Elisabetta BiggioScuola secondaria di primo grado  “G. Descalzo”IC Sestri Levante (Ge)