Dire, fare, insegnare
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Metamorfosi ed emozioni: storia di un bruco che diventa farfalla

La docente Giuliana Disanto ha condiviso con noi un'attività didattica per la scuola primaria che, partendo dalla storia del bruco che diventa farfalla, parla di cambiamento come strumento per realizzare i propri sogni, per maturare e creare se stessi.

Primaria 
22 marzo 2023 di: Giuliana Disanto
copertina

Il cambiamento è una costante delle nostre esistenze, oltre che una necessità di ciascuno. Approcciarsi alle trasformazioni può essere spaventoso, ma anche una grande avventura per reinventarci e creare così nuovi profili di noi stessi. Le stagioni in questo ci danno un grande insegnamento: la trasformazione ci offre la possibilità di rigenerarci ogni giorno. Parlare di metamorfosi nella scuola primaria non è una novità: pensiamo a quando spieghiamo del girino che diventa rana, del bruco che si trasforma in farfalla...

Cosa possiamo fare per parlare invece ai bambini di cambiamento interiore, della possibilità di reinventarsi senza la paura di fallire? Mi sono posta questa domanda e ho strutturato così un percorso di educazione emotiva che potesse insegnare ai bambini che dietro un sogno da realizzare c’è sempre un cambiamento da attuare dentro di sé.

Ho proposto la storia del bruco che diventa farfalla: è un racconto semplice che narra della tenacia di un bruco ostinato a voler vedere il panorama dalla cima di una montagna. Tutti gli animali del bosco provano ad ostacolare il suo cammino ma il bruco non si lascia intimorire e prosegue la sua corsa finché non decide di riposare. Dopo un sonno lungo e ristoratore, il bruco si risveglia farfalle e così, leggero ed entusiasta, raggiunge la vetta della montagna, esaudendo il suo sogno.

La storia è stata letta insieme, scritta e rappresentata in sequenze. Insieme con la classe abbiamo ragionato su quelli che potevano essere gli insegnamenti nascosti dietro la storia del bruco che diventa farfalla:

  • non scoraggiarti;
  • insegui i tuoi sogni;
  • sii il tuo cambiamento.



A quel punto abbiamo iniziato a parlare di tutti quei traguardi raggiunti che pensavamo impossibili e degli sforzi fatti per poter arrivare al risultato. Una volta appurato che quasi niente è impossibile e che tutto può succedere lavorando solo su sé stessi, abbiamo realizzato un grande pannello. Ogni bambino si è rappresentato come bruco e poi come farfalla con una lista diobiettivi da raggiungere. A fine anno potremo controllare quanta strada è stata fatta da ciascuno per raggiungerli e quanto in effetti sono cambiati gli alunni.

Come ogni storia letta insieme nella nostra classe, bambini e bambine hanno anche realizzato su di essa un loro cortometraggio, pensato soprattutto per quelli che, per riuscire a capire bene una storia, preferiscono un approccio diverso dalla sola lettura. È importante infatti che ogni alunno si faccia in parte carico anche delle difficoltà dei propri compagni e usi le proprie competenze per mettere a loro disposizione strumenti di questo tipo.

Ragionare sulla dimensione emotiva è importante soprattutto per questo: a scuola non ci sono alunni, la scuola è frequentata da futuri uomini e donne.