Dire, fare, insegnare
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Presente: consapevolezza e allenamento di sé

Il terzo appuntantamento del ciclo di interviste, curate da Gabriele Laffranchi per Dire, fare, insegnare sul percorso di orientamento “Il tempo vola, le competenze restano”, sul senso e la sostanza del tempo presente.

Metodologie 
11 gennaio di: Gabriele Laffranchi
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Il secondo appuntamento del percorso di orientamento “Il tempo vola, le competenze restano” ha visto come protagonista la dimensione del presente. Mettendo in dialogo il sapere filosofico e la formazione al lavoro riflettiamo sul presente, sulla persona e sul suo sviluppo.

Viviamo in un tempo dominato dal presente, dimentico del passato e spaventato dal futuro. Ma qual è lo spessore del momento che stiamo vivendo ora? Qual è il valore del presente? Seguiamo il ritmo del percorso e apriamo la nostra intervista con Alessandra Modugno, professoressa di filosofia teoretica dell’Università di Genova, per poi entrare nel merito della formazione al lavoro insieme a Valentina Orlandi per Lavoropiù.

Professoressa Modugno partiamo da una domanda semplice ma, forse proprio per questo, fondamentale: che cos’è il presente?

I filosofi amano stare nelle domande e le domande sono anche il segno di quanto la filosofia abbia a che fare con la vita, perché la vita e la nostra esperienza personale sono abitate da domande che la filosofia aiuta a portare all’evidenza.

Per rispondere alla domanda “che cos’è il presente?” andiamo a recuperare le parole del tempo. Il lessico della filosofia antica definiva il tempo come chrόnos (successione), aiόn (durata) e kairόs (momento opportuno). Il presente è un kairόs, un momento opportuno. Il presente rappresenta un’opportunità –per l'appunto – presente e attuale. In questo senso, cogliamo la profondità dell’espressione di Agostino d’Ippona quando parla del presente come del tempo del perdurare dell’attenzione, e non già come di un punto che passa. Il tempo presente è il tempo dell’attenzione, di una relazione tra il sé e l’altro.

Dunque, se il tempo è relazione, qual è il compito che il momento presente ci affida in quanto persone?

Non c’è presente se non c’è coscienza di essere, cioè se non c’è consapevolezza di sé stessi. Essere consapevoli di sé significa entrare in dialogo con sé stessi e accogliere sé stessi così come si è per poter sviluppare la propria identità, per poterla portare a compiutezza. In qualche modo ciascuno di noi assumendo la propria presenza a sé stesso si accoglie come missione da portare a compimento.

Allora il presente diventa tempo di libertà, cioè tempo che offriamo a noi stessi e agli altri per vivere occasioni di crescita e compiutezza della nostra identità. Noi abbiamo ricevuto la nostra esistenza, una dotazione d’essere, siamo una serie di risorse che abbiamo nelle mani affinché siano sviluppate. Quindi il tempo presente è il tempo della libertà come iniziativa, il tempo in cui possiamo far fiorire il nostro essere e quello altrui.

Valentina Orlandi, per Lavoropiù la generazione Z (nati dal 1996 al 2012) ha caratteristiche nuove e riveste già un’importanza strategica per il futuro del mondo del lavoro. Quali sono le competenze che esprimono maggiormente il potenziale di questa generazione? Ci sono delle criticità a cui prestare attenzione?

Nel presente, ma anche nel prossimo futuro, la Gen Z rappresenta il nuovo capitale umano che arricchisce ed arricchirà le diverse organizzazioni. Per le aziende e per chi in azienda si occupa di Risorse Umane diventa quindi strategico conoscere le caratteristiche di tale generazione. In letteratura diversi studi e diversi approcci (sociologici, psicologici, etc.) hanno posto l’attenzione sulle competenze distintive della Gen Z, valorizzando su tutte:

  1. Agilità Tecnologica;
  2. Pensiero Critico;
  3. Collaborazione;
  4. Consapevolezza Sociale;
  5. Flessibilità.

È opportuno sottolineare come ognuno di noi possa, mediante l’allenamento, potenziare le proprie competenze. Perciò, anche se in prima battuta potrebbe sembrare una criticità, è bene non pensare al proprio set di competenze come a qualcosa di statico e limitato. Ogni persona, appartenente a qualsiasi generazione, può allenare le proprie competenze, implementando il proprio potenziale.

Le persone quindi portano con sé delle competenze che descrivono il loro potenziale. Cosa significa che il momento presente rappresenta un’opportunità nello sviluppo della persona?

Mi trovo estremamente allineata alla Professoressa Modugno nell’affermare che non c’è presente se non c’è consapevolezza di sé stessi. Il presente, se affrontato con curiosità critica, rappresenta l’opportunità di evolversi. Essere consapevoli delle proprie competenze (sia delle aree di forza sia delle aree di miglioramento) è un tassello indispensabile che permette di lavorare in modo mirato sullo sviluppo delle proprie capacità ed attitudini.

Conoscersi significa saper orientare al meglio la propria formazione, consapevoli che l’esplosione del potenziale individuale passa dalla continua acquisizione di esperienze presenti e future.