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Soft skills: la centralità delle competenze trasversali nell'apprendimento

Elia Contoz, formatrice esperta e fondatrice di FORMED, ha risposto alle nostre domande sulle soft skills e sulla loro importanza oggi nel percorso formativo.

Metodologie 
07 luglio 2022 di: Elia Contoz
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Abbiamo chiesto a Elia Contoz, che da più di trent'anni si occupa di apprendimento e percorsi di crescita e di recente ha tenuto il corso "Alleniamo le soft skills" per la piattaforma di formazione digitale MyEdu, insieme alla campionessa paraolimpica Alessia Berra, di approfondire il tema della competenze trasversali calate nell'ambito didattico.

Lei ha tenuto insieme ad Alessia Berra il corso “Alleniamo le soft skill” rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado. Che cosa sono le soft skills e perché è importante lavorare sul loro sviluppo a scuola?

Le soft skills sono le competenze trasversali, ossia quelle competenze che, guidando e caratterizzando i nostri comportamenti e le nostre modalità relazionali, intervengono in ogni attività, indipendentemente dal compito o dal ruolo svolto.

La scuola è un ambiente reso sempre più complesso da fattori condizionanti e, per lo più, al di fuori della portata del singolo docente.

Fra questi ricordiamo:

  1. la liquidità del contesto socio/culturale che influisce sulle modalità relazionali con studenti, famiglie e istituzioni;
  2. i cambiamenti organizzativi, rapidissimi e imprevedibili, indotti dal contesto globale, non solo contingenze come la pandemia, ma anche cambiamenti strutturali (climatici, economici, sociali, ecc.) che determinano flussi migratori;
  3. l’evoluzione a ritmi frenetici della tecnologia comunicativa;
  4. l’impianto normativo spesso di difficile interpretazione e applicazione.

Sono condizioni che richiedono capacità che possano sostenere, potenziare, valorizzare le competenze specifiche della docenza: padronanza della materia da insegnare e delle tecniche di insegnamento. Tali capacità sono appunto competenze trasversali che, proprio in quanto competenze, possono essere acquisite, approfondite e rese patrimonio personale e professionale.

Quali sono le principali soft skills che dovrebbero sviluppare i docenti? E quali gli studenti?

Le soft skills che possono incidere più costruttivamente sulla qualità del lavoro dei docenti possono essere inquadrate in quattro aree:

  1. Area dell’autoconsapevolezza: la scoperta delle soft skills primarie (proattività, motivazione, resilienza e creatività, disponibilità al cambiamento, flessibilità, empatia, problem solving), intelligenza emotiva, autovalutazione, self leadership.
  2. Area della guida: leadership.
  3. Area dell’organizzazione: gestione del tempo e gestione dello stress.
  4. Area delle relazioni: comunicazione, membership e team building, gestione dei conflitti, negoziazione.

Per quanto riguarda gli studenti possono risultare molto utili per il raggiungimento dell’obiettivo di apprendere e, soprattutto, di crescita intellettiva e sociale le soft skills attinenti alle aree:

  1. Area dell’autoconsapevolezza: la scoperta delle soft skills primarie (motivazione, resilienza e creatività, flessibilità, problem solving), autovalutazione, autostima.
  2. Area dell’organizzazione: metodo di studio, gestione del tempo e gestione dello stress.
  3. Area delle relazioni: comunicazione, gestione dei conflitti, negoziazione.

I contenuti di dettaglio e le modalità di proposta, anche se i temi sono coincidenti, devono essere tarati sui destinatari: docenti o studenti.

Qual è l’approccio che lei suggerisce per sviluppare le soft skills?

Il percorso formativo che l’esperienza ha dimostrato essere più efficace si differenzia tra docenti e studenti.

Per i docenti un percorso efficace prevede cinque tappe:

  1. Scoperta delle basi concettuali che inquadrano correttamente gli argomenti.
  2. Individuazione di metodi e tecniche applicative che traducono in pratica i concetti.
  3. Analisi e confronto su esperienze e criticità personali.
  4. Stesura e realizzazione di piani di allenamento finalizzati alla verifica sul campo di quanto emerso durante il corso.
  5. Riesame dei risultati e scelta delle azioni di miglioramento.

Per gli studenti il percorso necessita:

  1. dell’utilizzo di un linguaggio tarato sull’età evolutiva;
  2. di un approccio ludico/creativo che determini il pieno coinvolgimento e la percezione che sia di utilità concreta, evitando che venga vissuto solo come un ulteriore impegno scolastico.

Può suggerire qualche esempio di attività che i docenti potrebbero utilizzare in classe per stimolare i propri studenti sulle soft skills?

Gli esempi che riescono ad essere contemporaneamente efficaci e disponibili nascono dalla disamina delle difficoltà quotidiane e dalla conseguente ricerca delle cause e delle proposte di soluzione.

Importante individuare il setting: uno spazio scolastico in cui stare in cerchio seduti per terra, o un lungo tavolo non il banco individuale.

Esempi:

  • Il ritardo nello studio può essere lo spunto per evidenziare la necessità della gestione del tempo, gestione dello stress, metodo di studio, utilizzo di alcune soft skills primarie.
  • La tendenza a disturbare e, in generale, a non rispettare le regole può indurre a valutare l’autostima e l’intelligenza emotiva.
  • La difficoltà a farsi capire, sia dagli insegnanti che dai compagni, rimanda immediatamente alla comunicazione.
  • La facilità al litigio porta alla valutazione di intelligenza emotiva, negoziazione e gestione dei conflitti.