Dire, fare, insegnare
Dire, fare, insegnare
Dire, fare, insegnare

Valutazione: l'Outdoor Education per andare oltre il voto

Giulia Facchinetti, docente della scuola primaria esperta di attività di Outdoor Education, ha condiviso con noi una riflessione su come attuare una valutazione complessiva del “valore” dello studente.

Verifiche e valutazioni  Primaria 
14 dicembre 2023 di: Giulia Facchinetti
copertina

Secondo il dizionario Treccani ‘valutare’ significa ‘determinare il valore di qualcosa’; questo implica che ciò che viene chiesto a noi docenti in termini di valutazione dei nostri alunni sia quindi il risultato di un attento e complesso processo di ricerca volto a mettere in luce il valore di ogni studente o studentessa. Risulta perciò di effettiva importanza perseguire una valutazione a trecentosessanta gradi, che non sia una mera stima dei contenuti appresi, ma che possa fornire un riscontro allo studente e alla sua famiglia in merito alle competenze, abilità e capacità che lo stesso bambino o ragazzo mette in campo quotidianamente.

Per poter attuare questa modalità di valutazione è certamente importante che essa si collochi non solo al termine del percorso didattico, ma anche nella fase iniziale e in corso di svolgimento. Il docente deve avere ben chiari gli obiettivi da perseguire e gli strumenti che ha intenzione di utilizzare per le diverse fasi della valutazione, ma di pari importanza risulta anche la disponibilità dell’insegnante stesso alla modifica e alla rimodulazione del percorso (e di conseguenza degli strumenti utilizzati) per fare in modo che sia il più possibile adatto ai propri studenti.

L’utilizzo di strumenti di valutazione ‘liberi’ (per esempio progetti personali, ricerche, indagini, compiti di realtà o problematiche da risolvere in autonomia) permette agli studenti di mettere in campo una maggiore quantità di competenze e capacità rispetto ai test a risposte chiuse che forniscono indicazioni in merito alle sole conoscenze.

Valutazione e autovalutazione nell’Outdoor Education

L’Outdoor Education, di cui abbiamo parlato qui, è una tipologia di didattica che si presta a un insegnamento a tutto tondo e di conseguenza permette di valutare molteplici aspetti dello studente. Nelle attività di didattica all’aperto si possono approfondire contenuti legati al territorio e all’ambiente come scienze o geografia, si possono apprendere concetti legati ad altri insegnamenti (come italiano e matematica) attraverso l’utilizzo di strumenti non tradizionali, ma anche sviluppare competenze relazionali e di collaborazione.



In un contesto come quello naturale la valutazione degli apprendimenti, siano essi contenuti, competenze o abilità, avviene prevalentemente per mezzo di attività concrete ed esperienziali. Il ruolo del gruppo è essenziale nella didattica all’aperto, ma risulta comunque possibile verificare gli apprendimenti del singolo attraverso l’utilizzo di griglie osservative, prove note e non note e compiti di realtà. Anche l’autovalutazione ricopre un ruolo considerevole per quanto riguarda sia i contenuti appresi che le competenze sviluppate: gli studenti, per mezzo delle attività esperienziali, hanno l’opportunità di riflettere sulle proprie azioni e su ciò che hanno interiorizzato del percorso svolto.

Credo sia importante insegnare ad alunni e alunne i contenuti insiti nelle differenti discipline; nell’era di internet, dove qualsiasi contenuto è costantemente alla portata di chiunque e in cui non tutti sono in grado di capirne la veridicità o come possa essere sfruttato, credo però sia ancor più fondamentale insegnare ai bambini e ai ragazzi di oggi come verificare, integrare e riflettere su quei contenuti, veicolando un apprendimento di valore. Proprio per questo, come nel caso delle attività di Outdoor Education, la valutazione dovrebbe andare oltre l’assegnazione di voti e punteggi, per essere in grado di cogliere le potenzialità di ciascuno studente e di valorizzare la sua unicità, mettendo appunto in luce il suo reale valore.

Bibliografia

  • Calvani, A. e Manichetti, L. (2020). Come fare un progetto didattico. Gli errori da evitare. Roma, I: Carocci Faber Editori.
  • IMC Scuola di Cepino. (2023). Il nostro fare scuola. Manifesto per una scuola sconfinata e inclusiva. Sarnico, I: i Libri di Moltefedi.
  • Zavalloni, G. (2008). La pedagogia della lumaca. Per una scuola lenta e non violenta. Verona, I: EMI editrice.