Con Morris Barattini, Country Manager di Edpuzzle per l’Italia, abbiamo parlato di come lavorare con i video per renderli una risorsa didattica efficace.
Metodologie Secondo i dati già prima della pandemia circa il 97% degli insegnanti usava video durante le lezioni o per aiutare studenti e studentesse ad approfondire alcuni argomenti. I video hanno infatti grandi potenzialità didattiche, perché sanno essere coinvolgenti, inclusivi e utilizzabili in diversi modi. Piattaforme specifiche di video teaching come Edpuzzlenascono proprio per sfruttare appieno queste potenzialità, per organizzare, integrare e adattare i video al percorso della classe e secondo gli obiettivi del docente.
Nata nel 2013, Edpuzzle è oggi una realtà internazionale: solo nel nostro Paese è già usata da 50.000 insegnanti che formano una community molto attiva, che crea, condivide e porta in aula videolezioni su ogni disciplina e per tutti i gradi scolastici. Morris Barattini di Edpuzzle Italia in questa intervista ci ha spiegato come usare le funzioni messe a disposizione dalla piattaforma e ci ha raccontato perché è importante prevedere questo tipo di risorse in una didattica interattiva e pensata in ottica UDL (Universal Design for Learning), cioè attenta ai bisogni educativi di ogni studente o studentessa.
Inoltre Morris ha condiviso per noi di Dire, fare, insegnare un video interattivo di Edpuzzle che ne illustra il funzionamento e che, attraverso alcune domande, approfondisce i punti di forza della piattaforma.
L’idea di Edpuzzle nasce dall’esperienza concreta di un docente, Quim Sabrià, che insegnava matematica in un contesto sociale difficile come quello dei sobborghi di Barcellona. Quim si era accorto che usare i video in classe stimolava l’interesse e il coinvolgimento degli studenti e delle studentesse, ma che mancava uno strumento per dare una direzione didattica specifica a queste risorse. Pensò quindi di trovare un modo per inserire delle domande in alcuni punti del video, quasi fossero dei pezzi di puzzle che studenti e studentesse devono risolvere per proseguire: è questa l’idea alla base di Edpuzzle.
Queste domande funzionano come gli apparati didattici che accompagnano i libri di testo: portano ragazzi e ragazze a stare attenti a quanto mostrato nei video, perché sanno che verrà loro chiesto di rispondere a dei quesiti; li aiuta a focalizzarsi sui passaggi più importanti, che sono appunto quelli segnalati da domande o altri spunti di approfondimento come le note scritte e vocali. Il video diventa così un mezzo guidato e interattivo all’apprendimento, che chiede una partecipazione attiva mentre si impara.
L’insegnante che lavora e prepara i video interattivi con Edpuzzle può partire da diversi tipi di risorse. Può inserire le sue domande su video che si trovano già online, come su YouTube; oppure può caricare sulla piattaforma i video che ha a disposizione, o può registrarne uno nuovo. Un’altra possibilità è servirsi delle videolezioni preparate dagli altri docenti della community: ogni insegnante-creator di video può infatti decidere di rendere pubblico il proprio contenuto, che può essere usato così com’è dai colleghi oppure essere adattato e modificato liberamente, per esempio modificando le domande a seconda delle esigenze della classe a cui è destinato.
Uno dei caratteri innovativi di Edpuzzle è infatti quello di puntare alla creazione di una comunità educante, che collabori alla costruzione di un repository di contenuti di qualità. Anche per questo dedichiamo particolare attenzione alla formazione dei docenti che usano la piattaforma, per spiegare come utilizzarla al meglio e per allacciare rapporti proficui e di lungo periodo con le scuole che ci scelgono. Mettiamo a disposizione sia la versione free di Edpuzzle, che consente di creare fino a 20 video, sia di licenze di istituto, che portano molti vantaggi tra cui appunto gli incontri con i nostri formatori, la possibilità di realizzare un numero illimitato di video e la creazione di una vera e propria libreria scolastica.
I ragazzi e le ragazze consumano video ogni giorno: fin da piccoli sono abituati ad approfondire gli argomenti più diversi attraverso questo strumento, che mescola diversi linguaggi (uditivo, verbale e visivo) e stimola la loro attenzione. Per questo i video possono essere un’esperienza di apprendimento coinvolgente ed engaging, per loro ma anche per il docente, che può preparare la lezione in modo facile ed efficace. In più lavorare sui video con Edpuzzle permette di mettere in pratica metodologie didattiche come la flipped classroom. Se tradizionalmente gli argomenti disciplinari sono prima spiegati in classe e poi approfonditi con i compiti a casa, con i video integrati dalle domande gli argomenti vengono anticipati e lo studente li può affrontare autonomamente e secondo i suoi ritmi.
I docenti possono poi monitorare il lavoro svolto a casa perché hanno a disposizione dei dati in tempo reale sulla fruizione del video e possono capire dalle risposte alle domande se il concetto è stato acquisito. Il vantaggio di questa metodologia è doppio: da un lato chi studia si sente responsabilizzato, perché deve studiare con il video assegnato e prepararsi in autonomia per il lavoro che verrà poi svolto in classe; dall’altro l’insegnante a scuola potrà dedicare il tempo ad attività di “ordine superiore” (facendo riferimento alla Tassonomia di Bloom), che consolidano e sviluppano ulteriormente conoscenze e competenze.
La didattica per competenze può essere potenziata con Edpuzzle grazie anche alla funzione “progetto studente”: chiedendo a studenti e studentesse di elaborare loro stessi una videolezione, selezionando la risorsa e inserendo le domande, si dà l’occasione di mettere in campo diverse capacità, come lavorare in autonomia, individuare gli snodi concettuali più importanti di un argomento e saper presentare il proprio lavoro alla classe. La modalità “live” invece, oltre a garantire attenzione costante da parte degli studenti e delle studentesse che dovranno rispondere in tempo reale alle domande del video, può innescare in classe un meccanismo di gamification, associando le risposte corrette a un punteggio.
La metodologia UDL si basa sul riconoscimento che ogni alunno o alunna ha suo stile di apprendimento. La possibilità data da Edpuzzle di proporre i video con integrate parti audio, scritte e visuali, consente proprio di trovare ogni volta la chiave giusta per rendere inclusivo l’apprendimento. Per esempio proponendo domande in cui le opzioni sono immagini, strategia utile alla primaria o nei casi in cui ci sono difficoltà con il testo scritto; oppure usando note vocali e registrazioni, sia della voce del docente che spiega alcuni passaggi, sia delle risposte dello studente.
Per scoprire di più su Edpuzzle e chiedere informazioni si può scrivere alla mail info-italia@edpuzzle.com.
Video e immagini: © Edpuzzle Italia