Online su Dire, fare, insegnare TV il video completo del secondo appuntamento di "A tu per tutti", la tavola rotonda con i docenti per parlare della ripartenza della scuola.
Dire, fare, insegnare TV Il secondo appuntamento di A tu per tutti. Voci della scuola per una ripartenza condivisa, andato in onda il 9 settembre, è online da oggi su Dire, fare, insegnare TV e sul sito web della Fondazione Euducation.
Partendo dalla condivisione delle esperienze di DAD dei singoli docenti, si sono affrontati i temi centrali per la ripartenza della scuola, incentivando lo scambio proficuo di idee e consigli operativi fra docenti, genitori e alunni e cercando di fornire una risposta concreta ai nuovi bisogni della scuola.
I docenti, provenienti da diverse parti d’Italia, si sono confrontati sul tema della ripartenza, della didattica a distanza, delle nuove sfide che attendono studenti, dirigenti, insegnanti e famiglie. Hanno raccontato le proprie esperienze personali e le buone prassi messe in atto in questo periodo per superare le difficoltà dovute alla pandemia.
Gli ospiti, Emilia Seghetti, Antonella Fanara, Matilde Dell’Orto e Marco Ambra, sono stati aiutati e stimolati in questo percorso di narrazione e riflessione dalle domande poste da Katiuscia Brini,Camilla Lenzi e Silvia Senigalliesi.
In apertura ognuno di loro ha condiviso la propria esperienza, parlando delle misure specifiche adottate nel proprio istituito e di come stiano affrontando le sfide della ripartenza, con ingressi scaglionati, orari ridotti e turnazioni.
In secondo luogo, partendo dal presupposto fondamentale della differenza fra la didattica in presenza e a distanza si è parlato delle prassi più efficaci e interessanti, di tutti gli sforzi che sono stati fatti per trasferire con successo i contenuti, le verifiche, i metodi di apprendimento in una nuova dimensione. Inoltre si è cercato di individuare quali nuovi approccie quali nuove energie, sollecitate dalla DAD, resteranno un valore aggiunto anche nella scuola in presenza.
Alcuni elementi quali la collaborazione sinergica fra scuola e famiglie, la selezione oculata dei contenuti, la personalizzazione concreta dell’apprendimento, sono sicuramente da tenere in considerazione anche con la ripresa delle lezioni in presenza.
“Durante il lockdown abbiamo modificato la distanza fra scuola e famiglia, fra singolo docente, genitore e alunno. (…) È vincente nelle difficoltà la coesione, l’unione di una comunità educante che collabora per un obiettivo comune”, ha dichiarato Matilde Dell’Orto.
Allo stesso modo, come ha fatto notare Antonella Fanara, non possono essere ignorati i progressi nella metodologia della flipped classroom, che si è rivelata un utile strumento didattico, e nell’ambito della didattica inclusiva: “Quello che ci proponiamo di fare è continuare questa fase di ‘riscaldamento metodologico’ e cercare di studiare e applicare al meglio tutti i passi di questa metodologia”.
Un altro elemento di novità è stato il cambiamento delle modalità di valutazione e verifica, che sono diventate per forza di cose più tempestive, immediate, focalizzate sui concetti chiave. Gli insegnanti hanno allargato lo spettro di variabili da considerare, hanno incluso al suo interno le capacità relazionali, di leadership e comunicative.
In aggiunta si sono trovati a dover sperimentare metodi e risorse nuove, avvicinandosi concretamente a una valutazione dell’apprendimento per competenze, come non ha mancato di notare Emilia Seghetti: “Del periodo che abbiamo vissuto salverei la tenacia a la creatività con cui i docenti hanno cercato di sperimentare risposte: in concreto le riflessione didattica, la sperimentazione, gli strumenti nuovi. (…) Salverei la didattica per competenze e la riflessione sulla valutazione che ne consegue.”
Infine è ormai evidente l’apporto insostituibile dellatecnologia all’apprendimento e la centralità delle risorse digitali, spesso non sfruttate pienamente, su cui si è appuntata l’attenzione di Marco Ambra: “Questa esperienza ci ha messo di fronte (…) alle potenzialità del digitale, che non è un semplice apparato tecnico o un insieme di strumentazioni, ma un vero e proprio ecosistema, in cui l’apprendimento si svolge attraverso modalità e meccanismi alternativi rispetto alla presenza fisica”.
La tavola rotonda, inoltre, non ha trascurato il punto di vista degli studenti. Attraverso l’intervento di alcune studentesse di diversi ordini scolastici è stata fatta luce su quali sono stati dal loro punto di vista i pregi e i difetti della DAD, ma anche sulle loro aspettative e richieste per i prossimi mesi.
Tutti i docenti coinvolti hanno considerato la DAD un banco di prova fondamentale, in quanto ognuno ha dovuto ripensare completamente la propria attività didattica. Tuttavia per molti di loro quello che inizialmente poteva essere un ostacolo è stato trasformato in un’occasione da non trascurare nell’ottica della ripartenza. Molte delle problematiche emerse durante i mesi della quarantena, infatti, sono in realtà questioni aperte da tempo nella scuola e i nuovi metodi messi a punto per la DAD consentono in molti casi di progredire su questo fronte anche per quanto riguarda la scuola in presenza.
Infine si è parlato della scuola come luogo di aggregazione e crescita personale irrinunciabile e insostituibile, ma, per sua stessa natura, inesorabilmente proiettato verso il futuro.