Dire, fare, insegnare
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Giuseppe Paschetto, quando la didattica si fa anticonvenzionale

Giuseppe Paschetto, professore di matematica e scienze alla scuola media di Mosso, ha eliminato i libri di testo, i compiti a casa e i voti insufficienti. La sua didattica non è fatta di regole e formule da imparare, ma mira all’apprendimento sul campo.

Grandi insegnanti 
01 ottobre 2019 di: Redazione
copertina

Giuseppe Paschetto non è un professore come tutti gli altri. 64 anni, di cui più di 35 passati a insegnare, ha adottato un metodo del tutto anticonvenzionale: punta a non fare annoiare gli studenti in classe, mai. La sua didattica non si basa sull’uso dei libri di testo, sulle lezioni frontali e sulle infinite spiegazioni, ma sull’esercizio sul campo.

Nelle sue lezioni gli studenti vengono coinvolti in maniera attiva a sperimentare e a misurarsi continuamente con gli argomenti trattati. Così il teorema di Euclide viene insegnato andando a misurare l’altezza degli edifici attraverso la loro ombra sul terreno, mentre le equazioni si imparano grazie a un esercizio corporeo: i ragazzi, divisi in termini x e y, devono spostarsi da una parte all’altra dell’aula, cambiare segno e collaborare fino a risolvere l’equazione.

Paschetto ha adottato un metro di giudizio alternativo, la Felicità Interna Lorda, grazie alla quale gli studenti sono spinti a divertirsi, a giocare, a essere interessati a ciò che viene loro spiegato e di rimando gli insegnanti sono stimolati a migliorarsi, a capire come correggere il tiro proponendo via via lezioni sempre più coinvolgenti e interessanti.

Se per preparare la lezione l’insegnante ha bisogno di lavorare più ore a casa, le gratificazioni che ne derivano valgono gli sforzi: se si prepara bene una lezione si riesce a entrare in sintonia con gli studenti, a renderli appassionati alla materia e a fare in modo che risolvano i problemi in autonomia.

Giuseppe Paschetto è l’unico professore italiano a essere stato candidato al Global Teacher Prize della Varkery Foundation nel 2019.