Pietro Balzano, docente di tecnologia presso la scuola media dell’Istituto Comprensivo “Alfonso Balzico” di Cava de’ Tirreni, ha condiviso con noi questa speciale esperienza didattica: la realizzazione di una Londra di plastica grazie all’utilizzo della stampante 3D. Un progetto altamente inclusivo pensato per le ragazze e i ragazzi non vedenti, per i quali l’apprendimento può essere potenziato facendo leva sulla sua dimensione tattile.
Esperienze di insegnamento  Grandi insegnanti Il progetto London Touch Tour 3D è targato Istituto Comprensivo “Alfonso Balzico” di Cava de’ Tirreni. In una classe terza della scuola secondaria di I grado Londra si visita con le mani: in questo modo l’instancabile Beatrice ha la possibilità di toccare una città che ha già visitato senza mai poterla vedere davvero con i propri occhi, ma solo con quelli della sua famiglia che gliel’ha raccontata.
Un giorno le chiedo dove le piacerebbe andare e lei candidamente mi risponde: “Londra! Ci sono già stata due volte, ma non ricordo molto”. In quel preciso instante nasce l’idea di poterle fare visitare la città con le mani utilizzando la stampante 3D. I suoi compagni, come un vero e proprio team di lavoro, si dividono equamente i compiti: documentarsi su cosa visitare, progettare un giro virtuale con Google Earth, pensare a come realizzare in 3D strade, edifici, monumenti e, infine, lavorare con la stampante per realizzare il prodotto finale.
Si parte da London Eye per raggiungere la City passando per il Tamigi: i progettisti sezionano Londra in sedici quadrati, come se fosse un grande puzzle, e la scelta del materiale per la stampa ricade sul PLA, la plastica biodegradabile ricavata dal mais. Ogni mattonella del puzzle è un quadrato di 15 cm per lato e per realizzarne una occorrono mediamente circa 8 ore.
A ogni mattonella stampata ci si confronta per verificarne la correttezza e il perfetto funzionamento degli incastri. Settimane di lavoro per il team Balzico, ed ecco pronte le 16 mattonelle!
Londra viene assemblata, posizionata su un piano, e finalmente prende vita. Tutti intorno a osservarla, toccarla, un po’ increduli, un po’ orgogliosi. Una metropoli in plastica biodegradabile da raccontare e da mettere a disposizione di Beatrice e degli altri studenti il cui apprendimento risulta essere più efficace se diventa tattile.
L’entusiasmo con cui i ragazzi hanno accolto l’idea di questo tour touch di Londra è stato sorprendente, e ancora di più l’impegno per portarlo a termine. A Beatrice è stato affidato il compito di trascrivere in braille le indicazioni stradali per il London tour.
E adesso proviamo tutti a chiudere gli occhi, muoviamo le dita sul plastico, proiettiamo la mente verso la meta e visitiamo Londra. Dal Big Ben alla National Gallery, da Buckingham Palace a Covent Garden: con le mani si può!
La stampante 3D è diventata così uno strumento altamente inclusivo, grazie al quale anche un filo di plastica può diventare un learning object di grande efficacia. L’idea adesso è quella di ospitare studenti non vedenti nell’atelier creativo, in modo che possano davvero intraprendere percorsi facilitati di apprendimento e comunicazione.
Il valore aggiunto di questo progetto sta poi nel lavoro di squadra che ha unito e motivato tutti gli studenti coinvolti.
Del resto, Pennac diceva: “È proprio quando si crede che sia tutto finito, che tutto comincia”.
Buon London touch tour a tutti!