Dire, fare, insegnare
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Socrate, il maestro

Socrate è sicuramente uno degli autori più influenti per quanto riguarda il pensiero occidentale, anche per quanto riguarda l’insegnamento. Cosa ci dice oggi il suo metodo? È una reliquia del passato, da ammirare ma senza una utilità pratica, o può ancora plasmare la nostra visione dell’apprendimento e dell’insegnamento?

Grandi insegnanti 
16 ottobre 2019 di: Redazione
copertina

Per noi contemporanei la figura di Socrate (Atene, 470 a.C.- Atene, 399 a.C.) è facilmente identificabile con l’archetipo dell’insegnate. Ma cos'è un insegnante? Se lo intendiamo come una figura che con la sua attività trasmette nuove conoscenze ai propri studenti, abbiamo già una buona idea del professore moderno, anche se generalizzata e restrittiva. Questa descrizione risulta però inadatta alla personalità del maestro ateniese, che probabilmente avrebbe obbiettato che, in verità, non insegnava un bel nulla, ma si limitava a “tirar fuori” la verità dai suoi interlocutori. 

Il metodo della maieutica, una tecnica dialettica di cui Socrate è il pioniere, si allontana infatti dall’idea moderna di insegnamento. Alla trasmissione di concetti già formati si sostituisce una discussione volta alla confutazione delle opinioni errate dell’interlocutore, nell’intento di giungere a una rivelazione da parte di questo sulla vera natura dell’argomento trattato. A prima vista questo metodo può sembrare una “chiacchera al bar” glorificata: se lo scopo dell’insegnamento è quello di far acquisire nuove conoscenze a uno studente, come ci si può aspettare che un continuo lavoro di confutazione possa dare dei risultati?

Il problema di fondo non è tanto il metodo socratico ma la definizione proposta all'inizio di insegnamento. Nel momento in cui riduciamo l’insegnamento a una semplice trasmissione di sapere riduciamo il ruolo del docente a banale sussidiario, ignorando le complessità della relazione insegnante-studente e soprattutto dell’acquisizione di nuove nozioni.

Quello che il metodo socratico, e in generale la figura di Socrate, ci insegnano, è che c’è grande valore nella discussione, se questa è anche accompagnata da una volontà di mettere in gioco le proprie opinioni. Questo per l’insegnamento contemporaneo significa che attività come la discussione in classe e il debate possono essere un momento dedicato non solo alla chiarificazione di dubbi sui concetti e le nozioni da acquisire ma un momento di riflessione su di queste, una ulteriore opportunità per imparare a imparare.