Dire, fare, insegnare
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Tecnologia e Arte: le Metamorfosi di Escher in 3D

Pietro Balzano, docente di Tecnologia nella scuola secondaria di primo grado Galvani-Opromolla, condivide con noi un’esperienza di insegnamento di un progetto interdisciplinare che, a detta del professore, sembrava assurdo!

Esperienze di insegnamento  Grandi insegnanti 
08 aprile 2021 di: Pietro Balzano
copertina

La mia passione per l’opera di Escher e il suo fantastico mondo ricreato e trasposto in percezioni visive affascinanti ha addentellati psichici molto profondi. Per questo motivo, ho accolto con interesse la proposta del mio collega, professore di arte Giovanni Gargano, quando in un momento di disimpegno scolastico, mi propose di dare “consistenza” alla riproduzione, fatta dagli studenti della Secondaria di Primo Grado “Galvani-Opromolla”, di alcune opere di Escher. Insegnando Tecnologia e avendo da qualche anno avviato il processo di insegnamento e apprendimento con la stampante 3D, mi affascinava la sfida di una collaborazione Arte/Tecnologia su questo grande artista, benché fossi consapevole di tutte le difficoltà organizzative e realizzative del progetto. Escher amava sostenere che “solo coloro che tentano l’assurdo raggiungeranno l’impossibile”, e per quanto assurdo potesse sembrare, sono riuscito a organizzare una squadra vincente, quella che amo definire la mia “squadra”! Insieme con Giovanni e i ragazzi delle due classi 2^I e 2^N entusiasti e volenterosi abbiamo iniziato a lavorare subito, producendo, in un clima di grande euforia, degli ottimi lavori.

La prima opera è stata forse il lavoro più complesso ovvero “Angeli e demoni”. Le prime difficoltà hanno evidenziato i limiti di una stampa del lavoro composito con un’unica macchina, ma le abbiamo brillantemente superate, configurando e cablando tre stampanti. Dopo vari giorni di stampa, abbiamo realizzato su un piatto l’assemblaggio di tutti i pezzi: i demoni sono di colore rosso e gli angeli bianco, il loro incastro… perfetto!

Per completare e affinare il nostro tributo a Escher, abbiamo deciso di inserire e rendere à la page la nostra opera: gli studenti hanno deciso di realizzare, con la struttura di angeli e demoni, dei porta tablet; e così, nel giro di poco tempo, abbiamo costruito i primi modelli da consegnare alla scuola. Vedere la gioia negli occhi degli studenti è una gioia indescrivibile per un insegnante!

Il secondo lavoro ha riguardato le famose "Metamorfosi" di Escher, e noi abbiamo scelto le lucertole. In generale, nella reiterazione artistica, l’autore olandese amava applicare principi della geometria frattale, utilizzando oggetti che si trasformavano in animali in un inquietante disordine organizzato. Oggetti che si trasformano in animali, o un animali che subiscono delle “de-formazioni” (altre forme) rappresentavano per gli studenti degli stimoli culturali molto forti; pertanto, galvanizzati dall’esegesi del pensiero artistico di questo gigante, i nostri eroi si sono voluti cimentare su esperienze “estreme” di disegno e non hanno fallito l’obiettivo. Il risultato è stato di forte impatto e, ancora adesso, lo riguardo con fierezza.

Il terzo lavoro è stato anticipato da una lezione di storia dell’arte, durante la quale si accenna al viaggio di Escher in Campania, durante il quale l’artista ha realizzato dei bellissimi lavori, soprattutto lasciandosi ispirare dagli squarci di bellezza della Costiera amalfitana: mare e cielo rappresentano lo sfondo ideale dell’idea di libertà. I pesci nel mare e gli uccelli nel cielo illuminano la creatività delle nostre giovani menti, subito recettive. Usando il bianco e l’azzurro come colori, operando su disegni rifiniti alla perfezione, abbiamo realizzato subito una bozza che abbiamo voluto condividere anche alla dirigente che ne è rimasta entusiasta!

Se vi chiedete come è possibile fare tutto questo, adesso vi svelo la ricetta.

Ingredienti:

  • Due professori
  • Un team di giovani menti
  • Tanta fantasia
  • Una buona dose di impegno

Adesso mescolate il tutto con molta calma e nel giro di un paio di settimane avrete un ottimo prodotto da gustare.



Devo ringraziare il mio giovane collega, Giovanni, con i sui quasi 62 anni è un travolgente vulcano di idee e i nostri allievi che riescono sempre a meravigliarmi, con idee, disegni, suggerimenti e affrontano ogni sfida con immensa gioia, non vi ringrazierò mai abbastanza.