Abbiamo chiesto al Direttore Generale di INDIRE Flaminio Galli cosa ci aspetta in questa edizione di Didacta 2025, tra ricorrenze importanti e innovazione.
News ed eventi L’Istituto ha una storia importante che documenta gli ultimi 100 anni del nostro sistema scolastico. Ė nato a Firenze, nel 1925, come Mostra Didattica Nazionale, e già qualche anno dopo è stato trasformato in modo permanente in Museo Nazionale della Scuola. Nel corso dei decenni l’Istituto ha cambiato nome, ma mai la sua sede storica, e ha supportato lo sviluppo e la crescita della scuola italiana. Per questo motivo, INDIRE custodisce un importante archivio storico sulla didattica, un intero secolo di testimonianze che raccontano non solo come sia cambiata la scuola, ma anche la cultura e la società italiana. Parliamo di un enorme fondo bibliografico che consta di oltre 80.000 volumi, 95.000 documenti e 14.000 fotografie.
Oggi INDIRE è diventato un punto di riferimento per la ricerca educativa in Italia e in Europa, con iniziative, progetti e sperimentazioni che coinvolgono gli istituti scolastici e determinano un cambiamento concreto nel modo di organizzare la didattica. Oltre alla ricerca, l’ente porta avanti alcune azioni fondamentali per il personale scolastico, come il supporto alla formazione dei docenti neoassunti, alla formazione in tema di orientamento e sulle figure di sistema. Sulla formazione e sull’aggiornamento degli insegnanti l’Istituto è in prima fila da anni, già da quando aveva avviato le prime sperimentazioni su piattaforme e-learning. Non dimentichiamoci, inoltre, la sua vocazione europea: INDIRE è Agenzia italiana del programma Erasmus+ per gli ambiti Scuola, Istruzione Superiore ed Educazione degli adulti.
Sì, Didacta Italia dedica la sua undicesima edizione ai 100 anni di INDIRE. Siamo ovviamente orgogliosi di questo, consapevoli di aver contribuito, sin dall’inizio, insieme a Firenze Fiera, alla crescita e allo sviluppo in Italia di questa grande manifestazione, che ormai è diventata il più importante appuntamento fieristico sulla formazione e sull’innovazione didattica nel nostro Paese. La cerimonia di apertura della fiera sarà dedicata proprio al centenario del nostro Istituto. Nel corso della tre giorni, inoltre, allestiremo delle mostre dedicate a temi specifici della scuola: le tecnologie, in una modalità di rappresentazione più classica, le donne nella scuola, con una mostra immersiva, il patrimonio della scuola, con una mostra virtuale fruibile attraverso dei visori speciali.
Per quanto riguarda le attività formative a disposizione per i docenti, quest’anno proporremo più di cento workshop e seminari, suddivisi per temi. I docenti quindi potranno partecipare a eventi formativi che riguardano, solo per citare alcune tematiche, le metodologie didattiche innovative, l’intelligenza artificiale, la flipped classroom, l’alfabetizzazione digitale e la cybersecurity, le competenze trasversali e lo sviluppo personale, la sostenibilità, l’internazionalizzazione e le competenze multilinguistiche. Non mancheranno workshop riguardanti la robotica educativa, le STEM e le STEAM, la transizione tecnologica l’inclusione e i bisogni sociali.
È una domanda che ci siamo posti molte volte, come ricerca, negli ultimi anni. Quale sarà la scuola del futuro? E per futuro si può immaginare qualcosa che non può andare oltre i prossimi 10-20 anni. Non è facile fare previsioni, proprio a causa del rapido cambiamento che non è solo della scuola, ma appartiene alla nostra stessa società. Le tecnologie, in questo senso, aprono nuovi orizzonti e cambiano le nostre abitudini. Se pensiamo a dieci anni fa, complice anche la pandemia, oggi viviamo con grande naturalezza la didattica a distanza, modalità di interazione sincrone e asincrone. L’Intelligenza Artificiale, già entrata dalla porta principale nelle aule italiane, contribuirà ad apportare una significativa trasformazione nel modo di fare didattica e nell’organizzazione del lavoro. A Didacta, ad esempio, proporremo dei workshop in cui faremo vedere come sia possibile, con l’IA, integrare il modo di fare didattica e cambiare, ottimizzandoli, i processi organizzativi nella scuola, anche negli istituti che si trovano in aree periferiche.
Ne scelgo tre consapevole di ridurre al minimo la complessità di questa straordinaria manifestazione: Innovazione, Pluralità, Condivisione. Dovendo pensare a quali sarà il contributo del nostro Istituto alla prossima edizione di Didacta, direi invece: formazione, intesa come attività in presenza e di scambio con i docenti; conoscenza, intesa come studio, modellizzazione e trasferimento delle innovazioni che provengono dalla scuola italiana; e infine condivisione, come capacità del nostro Istituto di fare rete, oltre che di raccogliere e diffondere le esperienze sulla didattica in ambito nazionale ed internazionale.