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Arriva Didacta Italia - Edizione Puglia. Intervista con Anna Paola Concia

Fiera Didacta Italia torna a Bari dal 16 al 18 ottobre con una nuova edizione con la presenza istituzionale della Regione Puglia, con un focus sull’IA e tanti incontri.

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18 settembre di: Anna Paola Concia
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Fiera Didacta Italia, il più grande appuntamento nazionale sull’innovazione a scuola e la formazione dei docenti, dopo il successo dello spin-off siciliano arriva a Bari con una nuova edizione: dal 16 al 18 ottobre la Nuova Fiera del Levante ospiterà Didacta Italia – Edizione Puglia, con un programma scientifico con più di 160 eventi e workshop.

Organizzata da Firenze Fiera con la presenza istituzionale della Regione Puglia, e con il coinvolgimento degli Uffici scolastici regionali di Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Campania e Sicilia, questa edizione dedicata in particolare a docenti e dirigenti del Sud Italia vedrà al centro temi come l’intelligenza artificiale, le metodologie didattiche innovative e la formazione professionale. Ce ne ha parlato Anna Paola Concia, Coordinatrice del Comitato organizzatore.

Che cosa ci può raccontare di questa nuova edizione?

Contando edizioni nazionali e regionali, quella di ottobre sarà la decima edizione di Fiera Didacta Italia e già questo è un traguardo importante. Sono dieci edizioni che proponiamo con successo il nostro format, costruendo i programmi e gli eventi sui temi più innovativi della didattica.

Negli ultimi anni stiamo lavorando moltissimo sull'intelligenza artificiale e su come questo strumento possa aiutare sia i ragazzi e le ragazze, migliorando il processo di apprendimento e la costruzione di competenze trasversali e di coscienza critica; sia i docenti, funzionando come un tutor che permette di essere sgravati da alcune incombenze e di poter lavorare di più sulla personalizzazione dell'insegnamento.

Il Ministero ha attivato in questo campo delle sperimentazioni, quindi i docenti hanno bisogno di essere aggiornati su questo tema. A Didacta Italia Edizione Puglia ci saranno naturalmente però anche tanti altri temi, che riguardano tutte le discipline e le metodologie e aprono nuove prospettive per la scuola del futuro. In questo senso ci fa molto piacere essere sbarcati per la nostra decima edizione in Puglia, una regione molto attiva e innovatrice e dove ci aspettiamo che docenti, dirigenti scolastici e istituti rispondano con entusiasmo ai nostri eventi

In questa edizione partecipa anche uno speciale “pool” di Uffici scolastici regionali?

Esatto. Con Sebastiano Leo, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro per la Puglia, abbiamo deciso di coinvolgere attivamente le regioni vicine: il Molise, la Basilicatae la Sicilia, la Campania e la Calabria. Queste regioni hanno partecipato attivamente alla costruzione del programma scientifico presentando le loro proposte formative per i docenti. Insomma, il sud è stato coinvolto tutto e questo è un bellissimo risultato.

Didacta Italia crea da sempre connessioni nel mondo scuola. C'è in questa Edizione Puglia un focus particolare sugli ITS: si punta quindi a creare nuove connessioni anche col mondo anche del lavoro?

Assolutamente. Sul tema della del rapporto scuola-lavoro siamo sempre stati molto sensibili. Sono una grande sostenitrice del 4+2, la legge approvata dal ministero sulla formazione professionale, con appunto un percorso scolastico di quattro anni che porta all’accesso a due anni di corsi ITS.

Questa direzione penso vada sostenuta e valorizzata anche dal punto di vista dell'aggiornamento degli insegnanti, che fa parte della nostra missione: dare dei punti di riferimento per la scuola del futuro. Per noi è fondamentale la formazione degli insegnanti, che sono coloro che educano e formano i ragazzi: la scuola deve cioè avere gli strumenti per mettere gli studenti nelle condizioni di costruirsi il loro futuro, qualsiasi esso sia.

Dall'ingegnere al tecnico specializzato nel campo della digitalizzazione, c'è tutto un mondo di nuove professioni a cui ragazzi e ragazze devono poter arrivare pronti. Per esempio, in Italia le aziende per la transizione ecologica avranno bisogno di coprire un milione di posti di lavoro e serve quindi costruire le competenze adatte. Noi volgiamo proprio che i giovani, grazie alla scuola, possano costruire il loro futuro, qualsiasi siano le loro ambizioni e i loro desideri, sostenendo la loro voglia di misurarsi con realtà e in modi diversi da quelli tradizionali.