Dire, fare, insegnare
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Educare gli studenti al "Rischio!" a "3 giorni per la scuola"

Eruzioni vulcaniche, alluvioni, terremoti... il nostro è un territorio geologicamente instabile, e il gioco educativo "Rischio!" nasce per instillare nei giovani questa consapevolezza.

News ed eventi 
13 novembre 2023 di: Redazione
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"3 giorni per la scuola" inizia domani e il calendario è più ricco che mai. Orientamento, divulgazione scientifica, comunicazione, didattica, buone pratiche... i temi sono tanti, ma il centro è uno solo: quali sfide affronta la scuola del presente?

Sono molti i professionisti coinvolti per rispondere a questo interrogativo; del resto, la loro varietà rispecchia la complessità del problema. In questo articolo, però, intendiamo concentrarci su un incontro in particolare, che avrà luogo mercoledì 15, dal titolo "Rischio!".

Al centro dell'evento sono le tecniche di comunicazione scientifica e la gamification. "Rischio!" infatti è il titolo di un gioco educativo su terremoti, eruzioni vulcaniche, frane e alluvioni; il suo obiettivo è creare consapevolezza ed educazione al rischio geologico.

Ne parliamo con Salvatore Fruguglietti, vicepresidente di Le Nuvole, la cooperativa sociale che ha curato la creazione del gioco e l'organizzazione dell'evento.

Perché mostrare il processo della scienza è un modo efficace per coinvolgere ragazze e ragazzi?

Raccontare il processo scientifico che porta al progresso della conoscenza ci dà la possibilità di raccontare l'affascinante viaggio che compie la mente umana e di stimolare la curiosità verso la conoscenza e le nuove scoperte. Ci mette anche nelle condizioni di raccontare gli insuccessi, le frenate, le accelerazioni che determinano la velocità e la traiettoria del viaggio. Ma soprattutto ci permette di raccontare gli scienziati, di presentarli come persone comuni, persone che sbagliano e che imparano dai loro errori, che perseverano nelle loro posizioni, a volte sbagliando, ma (quasi) sempre in buona fede.

L'efficacia del racconto del processo scientifico sta nell'assecondare la naturale propensione delle donne e degli uomini al discorso, alla parola. La comunicazione, necessariamente, non può essere costruita esclusivamente su formule, teoremi, enunciati, ma trova la sua completezza nel mettere al centro la persona, sia esso uno scienziato che realizza il processo o un cittadino che lo può determinare attraverso le proprie scelte.

Come nasce il progetto "Rischio!"?

"Rischio!", al pari di quei progetti di Le Nuvole Scienza che non sono stati sviluppati a seguito di una specifica commessa, nasce per assecondare la volontà di una nostra comunicatrice di creare consapevolezza nella popolazione. Una delle sedi operative della nostra società è nella caldera dei Campi Flegrei e ogni tanto la terra sotto di noi si agita. Siamo irrequieti, è vero, ma non tanto da far agitare il pavimento sotto di noi! Inoltre, il nostro lavoro ci porta spessissimo in giro per l'Italia e tanti sono i colleghi, ormai amici, che frequentiamo e hanno vissuto e vivono situazioni di disagio derivanti da terremoti, inondazioni, smottamenti, frane... Ci è venuto quindi naturale dire: facciamolo! Così è nato "Rischio!", gioco di pianificazione territoriale per sensibilizzare ai rischi geologici e naturali, in cui si discute con i giocatori di terremoti, eruzioni vulcaniche, frane e alluvioni, fenomeni che costantemente accentrano le cronache del nostro territorio e rappresentano le maggiori emergenze nazionali.

L'obiettivo è creare consapevolezza ed educazione al rischio geologico, e questo obiettivo lo si persegue attraverso la lettura attenta e sistemica del territorio, attività che rappresenta il primo passo verso una mirata ed efficace mitigazione dei pericoli. Da qui il processo alla base del gioco che prevede l'osservazione del territorio intorno a noi, il calcolo dei rischi, la pianificazione delle opere e la messa in campo di azioni preventive.

I rischi si mitigano – non si eliminano – pertanto vanno conosciuti e vanno gestiti. Questo è il nostro messaggio, e si basa sulla sensibilizzazione della cittadinanza e sull'acquisizione di consapevolezza, quindi sulla costruzione di conoscenza condivisa.

Come integrare i game educativi a scuola?

Sempre di più nel mondo della scuola alla trasmissione di conoscenze si affianca la strutturazione di competenze. Conoscenze e competenze sono indicatori direzionali di ideazione che determinano e indirizzano la nostra progettazione. A noi interessa, inoltre, che gli alunni e le alunne, nella loro individualità e nella loro complessità di gruppo classe, possano attivare dialoghi sistemici tra loro e sviluppare la capacità di raccontare quello che vedono e fanno.

Riteniamo, quindi, che le regole e gli strumenti di uno o più giochi diffusamente conosciuti possano essere utilizzati per strutturare una esperienza educativa partecipata che possa essere, nel contempo, una esperienza formativa efficace e piacevole. Inoltre, i game educativi possono (diremmo quasi debbono) essere contaminati da elementi operativi (esperimenti, dimostrazioni scientifiche...) tipici di altre metodologie comunicative della scienza e non solo.

In questo modo si trattano tematiche scientifiche attraverso azioni volontarie il cui esito positivo concorre a creare soddisfazione negli alunni e nelle alunne, induce e stimola la partecipazione attiva per concorrere alla vittoria del proprio gruppo, introduce elementi di novità nella lezione – che viene destrutturata e viene ricomposta giustapponendo competenze e conoscenze secondo la stessa importanza reciproca – eleva la soglia dell'attenzione.

Siamo convinti che i game educativi a scuola rappresentino una buona pratica conoscitiva e formativa e che possano collaborare a plasmare cittadini informati e socialmente attivi, il tutto partendo dalla classe che è una componente minima, ma basilare, della società.