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Il piccolo principe in scena: una storia dal valore universale raccontata a teatro a grandi e piccini

Dal 2 al 5 dicembre 2021, e in matinée per le scuole il 30 novembre e il 1° dicembre, andrà in scena in prima assoluta, presso il Teatro Storchi di Modena, Il piccolo principe, la storia più famosa di Antoine de Saint-Exupéry, una favola dal valore universale amata da adulti e bambini e che rappresenta un valido strumento per la creazione di percorsi didattici rivolti alle scuole di ogni ordine e grado.

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30 novembre 2021 di: Redazione
copertina

Presso il Teatro Storchi di Modena, dal 2 al 5 dicembre 2021, e in matinée per le scuole il 30 novembre e il 1° dicembre, verrà rappresentato Il piccolo principe, l’opera più conosciuta di Antoine de Saint-Exupéry, una storia sul senso della vita, la solitudine e l’amicizia dedicata alle bambine e ai bambini e a tutti quei “grandi” che non hanno mai dimenticato che “l’essenziale è invisibile agli occhi”, ovvero che portano dentro di sé, anche se a volte nascosto dalle fatiche dell’esistenza, un modo di percepire le cose che va al di là delle differenze linguistiche, e che quindi accomuna tutti gli esseri viventi.

Lo spettacolo, prodotto da ERT / Teatro Nazionale e diretto da Riccardo Frati ─ laureato al DAMS, indirizzo cinema, all’Università di Bologna ed esperto di linguaggio audiovisivo ─ è nato dal desiderio di trasporre questo testo apparentemente semplice nel linguaggio teatrale, uno dei tanti strumenti che l’essere umano ha a disposizione per comprendere e farsi comprendere.

Il piccolo principe ─ un'opera "famosa non solo", come ricorda l'attore Michele Dell'Utri, “per le parole, ma anche per le sue illustrazioni, altrettanto impresse nell’immaginario collettivo, che non accompagnano semplicemente il racconto, ma dialogano con esso, lo esaltano e lo interrogano” ─ dati i moltissimi riferimenti alla vita dell’autore, può essere considerato autobiografico, a partire dal richiamo all'incidente aereo avuto nel 1935, che porterà l'autore francese a perdersi nel deserto del Sahara.

L’opera di Antoine de Saint-Exupéry viene riportata sul palco in maniera fedele: l’aviatore in panne nel deserto, l’incontro con il misterioso ragazzino dai capelli dorati, i viaggi da un pianeta all’altro e la conoscenza di strani personaggi ─ emblemi di sogni e miserie umane ─, una rosa da difendere dalle intemperie e dagli attacchi degli animali, una volpe da addomesticare come si dovrebbe fare con gli amici più cari, con quell’attenzione e quella cura che tutti i legami importanti meriterebbero.

Si tratta di uno spettacolo che, secondo Dell'Utri, si presta molto bene alla realizzazione di percorsi didattici rivolti alle scuole di ogni ordine e grado, dalla primaria alla secondaria di II grado, perché, come lo stesso regista tiene a sottolineare, “Saint-Exupéry mette in scena in maniera quasi edulcorata, quasi in forma di carosello, le figure adulte, i valori del mondo adulto”, facendosi quindi portatore di un linguaggio universale in grado di parlare contemporaneamente a diverse generazioni.