Dall'incontro tra Fondazione Campari e il Liceo Malpighi di Bologna è nato il progetto "Imparare per Passione", al suo quarto anno. Il bilancio è più che positivo.
Secondaria  News ed eventi  Scuole nel mondo Venerdì 28 aprile presso il Malpighi La.B, a Bologna, si è tenuta la conferenza stampa “Storie di Futuro” che ha raccontato gli esiti dei primi quattro anni del progetto “Imparare per Passione”, svolto grazie ai fondi di Fondazione Campari. Il programma, nato con lo scopo di valorizzare i talenti e il merito dei ragazzi, ha avuto un ruolo fondamentale nella vita degli studenti della scuola e rappresenta certamente un modello virtuoso per il nostro sistema educativo.
Animato dallo scopo di sostenere gli studenti meritevoli, o economicamente svantaggiati, il cuore del progetto ha visto l'assegnazione di diciotto borse di studio a copertura totale dei costi scolastici e delle attività extra-scolastiche (periodi di studio all’estero e certificazioni linguistiche) per studenti iscritti al nuovo liceo linguistico sperimentale 4-Year Programme. Il percorso "Excellent", inoltre, secondo pilastro del progetto, ha consentito ad alcuni giovani studenti del terzo e del quarto anno, grazie all'assegnazione di otto borse di studio, di accedere alle summer school delle prestigiose università statunitensi di Harvard e Brown.
Il progetto ha avuto un chiaro impatto sulle vite degli studenti che vi hanno preso parte, come emerge dalle loro voci. Giulia, studentessa del secondo anno del 4-Year Programme, ha raccontato la sua storia: “Due anni fa ho deciso di iscrivermi al bando per una borsa di studio a copertura totale senza molte speranze. Adesso, ormai a metà del mio percorso, sto davvero vivendo me stessa e il mio sogno al mille per mille nel liceo che mi stimola e appassiona. Sto coltivando la mia passione delle lingue tra docenti madrelingua e professori davvero fantastici. Ma non solo, tra pochi mesi avrò l'opportunità di partire per un'esperienza nella high school partner del Malpighi in Nuova Zelanda".
Alcuni studenti, protagonisti del progetto "Excellent", hanno poi condiviso le loro esperienze in dialogo con Eugenio Pelitti, Segretario Generale della Fondazione Campari, che è intervenuto dicendo: “Crediamo fortemente che investire nei giovani significhi investire nel futuro. Con il progetto “Excellent” la Fondazione Campari, in partnership con il Liceo Malpighi, vuole offrire occasioni di studio e di apprendimento in contesti internazionali di altissima eccellenza, che possano realmente fare la differenza per gli studenti e le studentesse coinvolte e che possano costituire un punto di partenza per tutte le loro scelte e sfide future”.
Giandomenico, ex studente del Liceo, durante la conferenza interviene da Chicago raccontando: “Quando ho partecipato a "Imparare per Passione", non sapevo che sarebbe stato il primo passo per un cambio di vita così grande. In terza liceo ho avuto, grazie a Fondazione Campari, l’opportunità di frequentare i corsi della Summer School di Harvard e in questo momento sono qui, all’Università di Chicago, alle prese con gli ultimi esami del mio primo anno di Fisica".
Il Preside del Liceo, Marco Ferrari, commenta la positività dell’esperienza che Fondazione Campari ha deciso di supportare: "Questi cinque anni di sperimentazione confermano che studiare in un liceo quadriennale è una occasione preziosa di formarsi con metodi, strumenti e tempistiche adeguati alle sfide del presente. Una occasione preziosa, anche per noi docenti, per plasmare il percorso didattico con nuove metodologie".
Nella foto, da sinistra a destra: il Preside Marco Ferrari, Eugenio Pelitti, Segretario generale di Fondazione Campari, la rettrice Elena Ugolini, il prof. Stefano Zamagni e Giulia.
"Imparare per Passione", infine, ha permesso di portare a compimento un progetto di orientamento, avviato nel Liceo venti anni fa, attraverso la costruzione di un vero e proprio Career Service interno. Si tratta di un percorso per accompagnare, in modo personalizzato, tutti gli studenti del triennio nella definizione della scelta post-diploma. Il programma coinvolge gli studenti, i docenti e lo staff operativo, e si avvale del supporto di esperti esterni, esponenti del mondo universitario e del mondo del lavoro; inoltre, prevede molteplici attività, sia obbligatorie che facoltative, distribuite nell’arco del triennio. Lo scopo è offrire agli studenti la possibilità di vedersi in azione, accogliere nuove sfide, scoprire o rafforzare interessi e attitudini, acquisire conoscenze sul mondo universitario e del lavoro.
Dal 2021, il Career Service ha formato sedici docenti tutor, due membri dello staff del liceo e centocinquanta studenti, per un totale di circa trecento ore di colloqui individuali, venti ore di formazione e aggiornamento con esperti dal mondo della psicologia, dell’università e del lavoro.
Alla fine della conferenza, il professore Stefano Zamagni, docente emerito di UNIBO e Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, ha aiutato a cogliere il senso complessivo di questo progetto: “La conoscenza diventa puro intellettualismo se il talento non viene sviluppato in funzione di un progetto. Sono due le abilità che vanno coltivate: cognitive skills and character skills. Il dramma della scuola italiana è quello non solo di tenere separate le due, ma di puntare a sviluppare solo le abilità cognitive. Oggi sono le abilità del carattere che dominano le abilità cognitive. Sono quelle che mettono in pratica o abituano ad esercitare le virtù. È ovvio che le cognitive servono, ma se lasciamo fuori quelle del carattere è un pasticcio. Quali sono le virtù? Le più importanti sono la prudenza e la fortezza (che oggi chiamiamo resilienza). La prudenza è la capacità di guardare lontano, guardare al futuro. L'uomo prudente è quello che sa leggere i segni dei tempi e quindi proiettarsi nel futuro. L'altra, la resilienza, è la capacità di resistere alle avversità. Queste due virtù sono importanti, perché tengono vive e accendono il desiderio. Il desiderio è la passione del cuore che ci spinge ad agire. La persona che non desidera non avanza. Concludo con un consiglio. Qual è il segreto per andare in questa direzione? Quello di divertirsi. Divertitevi! Divertirsi viene dal latino “divertere”, e Seneca nella sua interpretazione dice che vuol dire “uscire da sé stessi per incontrare il volto dell'altro”. Quando siete tristi, provate a uscire da voi stessi, andando a cercare il volto dell'altro!”.