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Cinegame: un racconto interattivo

Cinegame è un racconto interattivo, scritto e interpretato da studenti di prima media, in cui lo spettatore può navigare nella storia superando i bivi proposti dai ragazzi.

28 maggio 2020 di: Redazione
Recensione

«C’erano una volta sei Regni caratterizzati da convivenza pacifica e armonia con la natura. Eventi misteriosi, messi in atto da forze malevole, cambiano le loro sorti. Solo l’intervento di un Eroe potrà salvarli e riportare la pace e l’armonia perdute. Sei tu quell’eroe? Coraggio, inizia la tua avventura!»

Si presenta così Cinegame, il primo racconto interattivo scritto e interpretato da circa trecento studenti di prima media. Cinegame è infatti un libro-game audiovisivo, in cui lo spettatore, grazie alle sue scelte, può navigare nella storia, superando i bivi proposti dai ragazzi.

Cinegame nasce all’interno dei laboratori Saltaclasse, ideati da Cinemovel Foundation insieme a CIAI come capofila, a Ed-Work per il progetto educativo-pedagogico, a Gnucoop per lo sviluppo della piattaforma online e a un partenariato composto da 26 soggetti. I laboratori si inseriscono nel progetto nazionale #tu6scuola, volto a costruire un nuovo modello educativo per prevenire la dispersione scolastica negli studenti tra gli 11 e i 14 anni.

In questo percorso, che si articola nell’arco dell’intero anno scolastico, le classi si mescolano tra loro e partecipano a un laboratorio dedicato alla scrittura creativa di storie e alla loro realizzazione audiovisiva, alternando momenti di lavoro con i docenti a momenti pratici e teorici con un team composto da regista, sceneggiatore, formatore teatrale e scenografo.

Spiega Davide Barletti, regista: «Ho iniziato questa avventura con un grande timore, che nasce da una supponenza propria del mondo degli adulti: i ragazzi di oggi non sono i ragazzi di ieri (ovvero noi adulti). Il solito mantra in parte supportato da fatti evidenti, ovvero quello di vivere in un’epoca di bulimia iconica, di ricezione acritica delle immagini, di abbassamento preoccupante della soglia d’attenzione, di analfabetismo visivo. Se trasformassimo questo lamento corale in qualcosa di diverso? E se tra difese antiche e un'iper-tecnologizzazione sempre più vistosa e veloce, recuperassimo la volontà di rendere didattica l’avventura? Il cinema può offrirsi alle nuove generazioni come il mezzo privilegiato per raccontare tutte le "diversità" del reale e per fare esperienza dei processi di costruzione narrativa.

Voto:

5