
Liliana ha solo 13 quando diventa testimone di uno degli eventi più tristi della storia.Vive un’infanzia felice in una bella casa milanese, attorniata da persone che si prendono cura di lei, in particolare il padre, con il quale Liliana ha un rapporto speciale.
Tutto cambia nel 1938 con la promulgazione delle leggi razziali: in una sera scopre di non poter più andare a scuola in quanto ebrea e nel giro di poco tempo i giochi, le corse coi cavalli e i regali di suo papà diventano un ricordo. Liliana si ritrova prima emarginata, poi senza una casa, infine in fuga e arrestata. Il 30 gennaio 1944 parte dal binario 21 della stazione Centrale di Milano per il campo di concentramento di Auschwitz e sarà l'unica bambina di quel treno a fare ritorno.Nel tempo terribile passato nel campo, ogni sera Liliana cercava in cielo la sua stella. Poi ripeteva dentro di sé: finché io sarò viva, tu continuerai a brillare.
La testimonianza di Liliana Segre filtra attraverso le parole di Daniela Palumbo, in questo racconto consigliato dagli 11 anni e pensato per aiutare le giovani lettrici e i giovani lettori a familiarizzare con fatti dolorosi della storia del Novecento.
Ma non solo.Il racconto autobiografico e storico permette anche di approfondire temi legati l’attualità: i pregiudizi, le discriminazioni verso chi viene considerato diverso, il coraggio di opporsi al pensiero dominante, all’indifferenza, a comportamenti che emarginano e incitano all’odio.
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