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Il buio oltre la siepe. Parlare in classe di razzismo e società americana

Il buio oltre la siepe, il classico della letteratura americana scritto da Harper Lee e pubblicato nel 1960, è un romanzo ancora attualissimo e particolarmente utile per parlare in classe del razzismo sistemico e delle sue radici nella cultura americana.

29 gennaio 2021 di: Redazione
Recensione

Scout è una ragazzina fuori dal comune per l’Alabama dei primi anni Trenta: non si tira mai indietro da una rissa, le piace giocare nel fango e dice sempre quello che pensa. Insieme al fratello Jem e all’amico Dill passa l’estate in giardino a inventare storie e prove di coraggio.

È questa la scoppiettante voce narrante che parla al lettore dalle pagine de “Il buio oltre la siepe”, guidandolo nella piccola cittadina di Maycomb, dove, dopo la grande depressione, un altro evento turba la quiete: Atticus Finch, il padre di Scout e Jem, dovrà difendere Tom Robinson, un nero accusato di essersi approfittato di una ragazza bianca.

Attraverso il punto di vista dei bambini Harper Lee racconta una piccola città di provincia, simile a quella dove lei stessa era nata, con i suoi personaggi, buoni, cattivi e avvolti dal mistero, e i suoi equilibri, radicati e difficili da cambiare anche se non accettati da tutti. La questione del razzismo si fa strada piano piano, tra frasi a mezza bocca e accuse sprezzanti degli altri bambini, emergendo infine in tutta la sua semplice e crudele ingiustizia.

È proprio grazie a questa costruzione narrativa che “Il buio oltre la siepe” riesce a raccontare lo status quo di una società sbilanciata e le sue mancanze, senza mai cadere nel didascalico, lasciando che il lettore scopra insieme alla voce narrante i lati oscuri del proprio mondo. Per questa ragione questo romanzo è particolarmente adatto a spiegare in classe la questione del razzismo sistemico, specialmente in relazione al contesto americano: si parla in modo semplice, aperto e diretto di una situazione sociale grave e complessa, vedendo tutto come per la prima volta.

Il romanzo è consigliato per lettori da 13 anni in su ed è pertinente a più ambiti e discipline. Innanzitutto può costituire un ottimo punto di partenza per iniziare a conoscere il tema dal punto di vista dell’Educazione civica, dell’inclusività e delle disuguaglianze sociali; può essere proposto per un approfondimento, storico e letterario, sulla situazione negli Stati Uniti, ricollegandosi anche agli avvenimenti più recenti. Infine, per tutti gli studenti (e gli insegnanti), che vogliano misurarsi con la sfida, è consigliato anche come lettura in lingua originale.

Voto:

4