
Ci sono esperienze che segnano in modo così doloroso e profondo chi le vive che possono essere affrontate solo attraverso un racconto. Una storia di cui si diventa i protagonisti e che viene narrata scegliendo il linguaggio che si conosce meglio, con tutte le caratteristiche e le ambiguità che questo comporta.
Quella di Steve Harmon è una di queste storie. Steve è un ragazzo afroamericano di sedici anni che ha la passione del cinema. Vive ad Harlem con la sua famiglia, sogna di diventare un regista e gli piace girare per le strade fotografando i suoi coetanei, i bulli di quartiere neri come lui. Quando viene coinvolto in rapina che finisce in omicidio tutto cambia improvvisamente: Steve finisce in prigione e deve subire un processo che potrebbe costargli la vita, mentre intorno a lui osserva i pregiudizi razziali e la violenza delle persone che incontra in carcere e in tribunale.
Mentre affronta le accuse di essere un “mostro” e attende il verdetto, Steve decide di raccontarci la sua esperienza come se fosse un film. Una sceneggiatura in cui a volte la realtà sembra andare oltre la fantasia, e in cui il punto di vista del narratore rende difficile formulare un giudizio e capire da che parte sta la verità. I lettori sono così lasciati soli davanti alle parole di Steve e dei testimoni del processo, liberi di riflettere e dare il giusto peso alle idee e alle considerazioni che si formano pagina dopo pagina.
In Monster (Marcos y Marcos) i temi del disagio sociale, del razzismo, della ricerca della propria identità, che possono essere presi come punto di partenza per analizzare il libro in classe, sono trattati con grande abilità dall’autore Walter Dean Myers, che nei suoi libri ha raccontato la realtà attraverso la prospettiva dei ragazzi neri quando ancora (a partire dalla fine degli anni Sessanta) erano personaggi “invisibili” nella letteratura americana. Il libro, consigliato dai 15 anni, è stato selezionato nella cinquina del premio dedicato all’editoria per gli adolescenti “Mare di libri 2022” ed è diventato anche un film.
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