Dire, fare, insegnare
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Perché leggere ad alta voce in classe

Antonella Capetti riflette nel saggio "A scuola con gli albi" sull’importanza della lettura ai bambini degli albi illustrati, come strumento volto non solo a insegnare la grammatica, il lessico e la sintassi ma anche a contribuire alla formazione e allo sviluppo del pensiero critico.

26 settembre 2019 di: Redazione
Recensione

«La capacità di leggere parole e immagini è alla base della costruzione di quelle competenze elevate che sole portano alla formazione del pensiero critico.»

La milanese Topipittori, che dal 2004 si impegna nella produzione e pubblicazione di libri per bambini e ragazzi di estrema qualità, nel 2018 ha pubblicato A scuola con gli albi di Antonella Capetti, una accurata riflessione sull’importanza della lettura, in classe, degli albi illustrati.

L’albo, grazie alla peculiarità del suo linguaggio che unisce in perfetto connubio parole e immagini, si presta a essere letto ad alta voce alla classe sin dai primi giorni di scuola, ed è lo strumento privilegiato da cui partire per invitare i bambini a una riflessione non solo sulla storia e sui personaggi ma anche sul lessico, sulla sintassi e sulla grammatica, in modo da acquisire le conoscenze linguistiche necessarie nel parlato e nella scrittura.Gli albi sono ponti, strumenti efficacissimi che conducono il bambino alla meraviglia, al pensiero e alla ricerca di senso, grazie alla pratica quotidiana della lettura e della scrittura.

Il libro di Antonella Capetti, insegnante di Italiano nella scuola primaria e autrice del blog Apedario, si presenta come una serie di percorsi basati sull’esperienza diretta della lettura ad alta voce in classe, con esempi e suggerimenti per la didattica. Alla fine di ogni capitolo c’è inoltre una ricca bibliografia che, tra saggi e consigli di lettura, offre ulteriori spunti per approfondire i singoli argomenti.

Voto:

5