Dire, fare, insegnare
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Salto mortale

Arndís Thórarinsdóttir

Una storia familiare che indaga il tenero rapporto tra due fratelli e le difficoltà della crescita.

01 gennaio 1970 di: Redazione
Recensione

Álfur, un giovanissimo ginnasta islandese, ha due sogni: partecipare alle Olimpiadi e andare in Sud America con il suo migliore amico Ragnar. Tutto cambia quando arriva la diagnosi di autismo per il suo fratellino Eiki, che fa crollare il piccolo mondo di Álfur, finora cresciuto in una famiglia all’apparenza perfetta. Rifiutandosi di accettare la realtà dei fatti, Álfur si rifugia dalla zia Harpa, la ex ginnasta più famosa d’Islanda, misteriosamente ripudiata dalla madre e dalla famiglia. Álfur cercherà di svelare i misteri della sua famiglia per fuggire dalle paure e dalle incertezze che, d’un tratto, lo travolgono: teme infatti che i suoi genitori vogliano trasferirsi lontani, costringendolo a lasciare la ginnastica e quindi anche Ragnar, l’amico che, tra l’altro, sembra essere sempre un passo avanti a lui.

Álfur affronterà un lungo viaggio interiore che lo porterà ad avvicinarsi piano piano alla zia ritrovata, guadagnandosi il suo affetto e la sua fiducia, e ad accettare il suo fratellino. Salto mortale è la toccante e sincera storia di formazione di un preadolescente: la crescita è, infatti, un vero e proprio salto nel vuoto, nell’incerto; un salto mortale, come nella ginnastica. Álfur comprenderà che ogni cambiamento può essere affrontato se si ha a fianco la propria famiglia, e che è giusto avere paura, così come è giusto esprimere i propri sentimenti e affrontarli con coraggio.

Una lettura commovente e immersiva, un ottimo spunto per trasmettere ai bambini e ai ragazzi i valori della comunicazione, del dialogo e dell’inclusività.

Autore: Arndís Thórarinsdóttir

Voto:

5