Una fiaba può essere senza principi, draghi e mostri, personaggi solo buoni o solo cattivi?
Certo, bisogna scrivere una fiaba senza cliché!
Davide Calì, autore di numerosi albi per bambini, veste qui i panni di un papà che, nel cercare di raccontare una storia senza errori, si scontra con l’acume della piccola destinataria che lo rimprovera per gli stereotipi in cui cade.
Ecco che per accontentare l’esigente lettrice i principi spariscono, le principesse diventano cowboy e le streghe bevono tisane in un saloon, dando vita a una storia davvero stravagante.
Un’avventura divertente e originale che prova ad allontanare i personaggi dai ruoli che la tradizione fiabesca ha loro affibbiato, ma che mostra anche come i cliché non siano del tutto da condannare, quanto piuttosto da utilizzare con consapevolezza e ironia.
Le illustrazioni vivaci di Anna Aparicio Català accompagnano le gesta affatto straordinarie della protagonista, che si muove attraverso gli scenari e gli attori più canonici eliminando armi, alcolici e pregiudizi.
Davide Calì sembra volerci dire che senza qualche tipo fisso una storia sarebbe troppo strana, ma l’idea di costruire una narrazione avvincente anche senza l’uso di modelli già noti può essere uno spunto interessante per coinvolgere bambine e bambini, dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, nella creazione di storie nuove e… senza cliché.