L’organizzazione umanitaria Still I Rise si impegna da anni per combattere la crisi scolastica globale e per cambiare il mondo dell’istruzione.
Scuole nel mondo Emancipare bambine e bambini svantaggiati garantendo loro un’istruzione gratuita e d’eccellenza: questo è lo scopo di Still I Rise, organizzazione umanitaria indipendente fondata nel 2018 da un gruppo di volontari sull’isola di Samos.
Dalla sua fondazione, Still I Rise ha aperto sei scuole in diversi Paesi e ricevuto 20 premi e riconoscimenti internazionali: attraverso le sue attività educative e di supporto alle comunità, l’organizzazione ha raggiunto oltre 70mila persone, distribuito oltre 15mila pacchi alimentari e più di 6mila kit igienici, oltre ad aver garantito ai suoi studenti più di 820mila pasti e oltre 105mila ore di lezione e di supporto psicosociale. I fondatori, lo staff e i volontari di Still I Rise hanno un piano chiaro: risolvere i problemi connessi alla crisi scolastica globale.
Al fianco delle attività educative, Still I Rise si impegna in un attivo lavoro di denuncia, di difesa e di sensibilizzazione sui diritti umani, evidenziando i problemi legati all’istruzione. Rientra in questa sfera la promozione di diverse petizioni, come quella che chiede la fine dello sfruttamento dei bambini nelle miniere, in favore di una transizione ecologica svincolata dalle ingiustizie.
L’approccio di Still I Rise è duplice: l’organizzazione apre Scuole di Emergenza e Riabilitazione nei contesti più volatili, con l’obiettivo di reintrodurre nel sistema pubblico statale bambini per anni fuori dal sistema scolastico, e Scuole Internazionali, presenti in contesti più stabili, nelle quali viene offerto il prestigioso percorso educativo dell’International Baccalaureate. Le scuole attive si trovano in Kenya, Colombia, Yemen, Repubblica Democratica del Congo e Nord Ovest della Siria: l’organizzazione è stata operativa anche in Grecia dal 2018 al 2022 e sta lavorando all’apertura di nuove Scuole Internazionali in India e in Italia. Sul lungo termine, l’obiettivo è affrontare l’emergenza scolastica a livello globale, Paesi Europei inclusi, portando il metodo Still I Rise all’interno dei programmi educativi statali. La crisi scolastica, infatti, non riguarda solo i Paesi del Sud globale: da diversi dati statistici, emerge che in Italia ci sono molti problemi nella scuola, dall’abbandono scolastico all’ansia degli studenti. Per questi motivi, e non solo, Still I Rise ha già messo a disposizione delle scuole materiale informativo dedicato ai docenti, moduli didattici da svolgere in classe e idee per progetti da proporre a studenti e studentesse.
Secondo Still I Rise, per plasmare la classe dirigente di domani è necessario un metodo educativo che rivoluzioni l’istruzione in una direzione più democratica. Per questo, le Scuole dell’organizzazione mettono al centro della loro attività quattro pilastri: la scuola intesa come casa; la centralità dello studente; il ruolo di mentore dell’insegnante; il pensiero globale.
La parola chiave del primo pilastro è la bellezza della scuola, che predispone all’apprendimento. A tal proposito, al centro delle Scuole di Still I Rise è sempre presente la common hall, spazio comune esterno alla classe in cui si impara in modo interattivo. Nel microcosmo della Scuola è inoltre possibile sentirsi a casa attraverso la cura reciproca, che contribuisce alla formazione di un senso di appartenenza e di responsabilità nell’individuo, ma anche instaurando un legame tra la Scuola e la vita reale, attuale e futura degli studenti, e facendo “Scuola di felicità”, ovvero incoraggiando nella comunità studentesca un senso di appartenenza con l’organizzazione di eventi speciali e celebrazioni.
La parola chiave del secondo pilastro è la democrazia: Still I Rise si impegna a ribaltare il modello scolastico tradizionale, che vede il docente attivo e lo studente passivo. I bambini e le bambine sono infatti considerati i protagonisti dell’apprendimento: imparano in base al loro modo di essere e a partire dalle loro prospettive e vengono incentivati a mettere le mani in pasta, ossia a essere creativi e originali. Le lezioni di Still I Rise si basano sul piano pedagogico delle “5E”: catturare l’interesse degli studenti, lasciarli sperimentare, spiegare i concetti in modo chiaro, elaborare le informazioni applicandole a nuovi problemi e valutare alla fine la comprensione e le competenze raggiunte. È inoltre molto importante per gli studenti assimilare quelli che Still I Rise chiama valori ABC: ambizione, coraggio e cura.
La parola chiave del terzo pilastro è famiglia: l’organizzazione sceglie insegnanti che sappiano diventare mentori degli studenti e delle studentesse, ascoltarli e offrire loro supporto. Le qualità fondamentali che Still I Rise cerca nei docenti sono l’intelligenza emotiva, che li rende capaci di essere presenti nella vita degli studenti come veri e propri maestri di vita. Tuttavia, sia i docenti che gli studenti sono liberi di commettere errori, in quanto passi fondamentali per la formazione del sé e della comunità.
La parola chiave del quarto pilastro è la libertà mentale: lo scopo del pensiero globale è far conoscere agli studenti le proprie comunità restando aperti verso il resto del mondo. Tra gli scopi didattici c’è, quindi, quello di insegnare concetti anziché nozioni, in un’epoca in cui saper interpretare le informazioni diventa sempre più urgente. Le Scuole di Still I Rise partono dalle radici locali per formare i world changers del domani, veri e propri agenti di cambiamento in giro per il mondo, attraverso progetti di istruzione internazionali.
Attraverso questo metodo, Still I Rise intende promuovere il pensiero creativo e il pensiero critico, ma anche trasmettere il proprio impegno per la giustizia sociale: l’istruzione di qualità non è solo un beneficio individuale per gli studenti e le studentesse, ma porta giovamento anche alle comunità in cui sono inseriti e si rivela un tassello fondamentale per portare un vero cambiamento nel mondo.