Il Museo della Bora accompagna alla scoperta dei venti che soffiano a Trieste e nel mondo e lancia il progetto "Altri tempi" per diventare "testimoni del clima".
Un giorno al museo Come nasce un museo dedicato al vento? Il Museo della Bora di Trieste fonda il suo percorso espositivo su due dimensioni, la memoria e la creatività. La memoria è quella del rapporto della città con un vento, appunto la Bora, che spesso con essa si indentifica e ne plasma la storia entrando nelle vite degli abitanti di ieri e di oggi. La creatività è la prospettiva da cui raccontare i venti, tra collezioni, visite e attività proposte a grandi e piccoli.
In questo piccolo ma sorprendente museo, ospitato nel Magazzino dei Venti, le testimonianze e i ricordi legati al vento toccano la scienza, la letteratura e la società e sono raccolti negli archivi e tra i materiali dello studioso Silvio Polli, nel Centro di documentazione eolica e in una galleria di opere artistiche. Nell’Archivio dei Venti del Mondo i visitatori sono invitati invece a diventare “ambasciatori del vento”, portando o spedendo venti “inscatolati” in diversi luoghi.
Per bambini e ragazzi, la visita è dedicata a una serie di curiosità sui venti che soffiano a Trieste e nel mondo; si gioca con lo spara-aria; si impara o si ripassa tutto quello c’è da sapere sulla rosa dei venti e sulla scala di Beaufort; si parla di spaventapasseri e si ascoltano i suoni che fa il vento. Per gli alunni della scuola primaria è prevista anche la lettura di un breve libro pop-up, mentre alla fine del percorso viene proposta a tutti la realizzazione di una semplice girandola di carta, per continuare a “giocare” con il vento anche una volta tornati a casa.
Sempre con l’idea di costruire uno spazio partecipativo, che prossimamente si amplierà con l’apertura di un nuovo ambiente, il Borarium, il Museo della Bora ha lanciato ALTRI TEMPI - Testimoni del clima, un progetto creativo di sensibilizzazione sul climate change. Di fronte a cambiamenti climatici sempre più frequenti e violenti, il progetto invita i cittadini del Friuli Venezia Giulia di tutte le età a raccontare queste trasformazioni in prima persona e diventare “testimoni del clima” inviando le proprie “cartoline del clima”, da condividere entro il 31 marzo 2024 sul sito dell’iniziativa.
Si può scegliere tra tre diverse tipologie di “cartoline”: le “Cartoline del passato”, per raccontare immagini del clima di qualche anno fa; le “Cartoline dal presente”, per testimoniare episodi negativi ma anche idee positive come buone pratiche da sviluppare; “Cartoline di solo testo”, pensate in particolare per le persone con disabilità visive per condividere un pensiero, una sensazione. Le più significative verranno selezionate e interpretate scientificamente con una descrizione a cura della Società Meteorologica Alpino-Adriatica ed esposte in una mostra divulgativa all’Immaginario Scientifico di Trieste e di Pordenone.
Immagini: © Museo della Bora