Dire, fare, insegnare
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Play Lab: il primo giorno al museo

Il nuovo spazio del Museo della Scienza e della tecnica di Milano per introdurre bambine e bambini dai 3 ai 6 anni alle forme e ai meccanismi del mondo che ci circonda.

Infanzia  Un giorno al museo 
16 dicembre 2024 di: Redazione
copertina

Dal 30 novembre è aperto a Milano uno spazio in cui bambine e bambini dai 3 ai 6 anni possono provare per la prima volta l’esperienza di andare al museo: è Play Lab, la nuova area di 400mq al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci, una tappa perfetta per una prima giornata al museo durante le vacanze di Natale!

Play Lab nasce come spazio di esplorazione in cui i più piccoli possono diventare parte attiva del loro apprendimento osservando e facendo esperienza dei processi, delle trasformazioni e dei meccanismi del mondo che li circonda conoscendo le forme, i materiali, gli elementi della natura.

In linea con il Museo

Gli obiettivi di Play Lab si inseriscono nella missione del Museo, da sempre un luogo di educazione e approfondimento che permette a persone di tutte le età e background culturale di avvicinarsi alle discipline tecnologiche e scientifiche per esplorarle e acquisire consapevolezza del loro ruolo della vita di ciascuno. Per questo Play Lab è pensato per dare a bambine e bambini spazi ed esperienze su misura che li rendano protagonisti del proprio processo di apprendimento e li aiutino a sviluppare e accrescere curiosità, capacità di comunicazione, sfera socio-emotiva e spirito di collaborazione con gli adulti.

L’approccio giocoso unito all’applicazioni di strumenti tratti da teorie e approcci pedagogici come l’hot and sweaty learning, la teoria degli elementi sciolti, il Tinkering, l’affordances theory e il gioco creativo, hanno permesso di creare un contesto in cui i piccoli visitatori e le piccole visitatrici possono sentirsi sicure e accrescere la fiducia nelle proprie idee al fine di affrontare con serenità le sfide della loro futura vita scolastica.

La divisione in ambienti

Play Lab si suddivide in cinque stanze fruibili in due modalità che prevedono installazioni artistiche, attività di esplorazione, costruzione e storytelling che permettono a bambine e bambini di muoversi insieme agli adulti accompagnatori e sperimentare tutte le dimensioni dell’apprendimento. La quinta stanza, chiamata Atelier, riprende il tradizionale formato dei laboratori interattivi del Museo con percorsi più strutturati che invitano i visitatori ad approfondire, sperimentare, condividere e riflettere sulle proprie esperienze.

Ogni stanza presenta un ambiente diverso in cui fare esperienze immersive e divertenti che stimolano l’attenzione, l’immaginazione e la curiosità.

Le stanze di Play Lab

La prima stanza è un’immersione di tatto e udito nel mondo naturale: l’installazione arborea Where We Find Ourselves e i nidi di Andrea Salvetti in cui nascondersi invitano a esplorare materiali e forme, inserendosi in un paesaggio sonoro che invita ad ascoltare i rumori del bosco.



La seconda stanza è un mondo geometrico abitato dall’installazione Le Beau Chantier fatta di cerchi, triangoli e forme in gommapiuma colorata che bambine e bambini possono usare come elementi di costruzione di un personale ambiente-paesaggio.



L’installazione di arte digitale Il Bosco di Luce mette in dialogo la sfera analogica e digitale permettendo alle visitatrici e ai visitatori della terza stanza di giocare con la luce e con i suoi effetti.



Oggetti storici e di vita quotidiana convivono nella quarta stanza che invita a cercare connessioni e collegamenti attraverso lo storytelling e i giochi simbolici, permettendo a bambine e bambini di esplorare diversi punti di vista e le storie delle persone che stanno dietro agli oggetti; in questo modo adulti e bambini possono provare a creare la propria storia e tratteggiare la propria identità.



Infine, l’Atelier è pensato come spazio in cui affrontare percorsi educativi più approfonditi grazie alla collaborazione tra lo staff educativo del Museo e ospiti come artisti, musicisti, attori o storyteller; qui viene messa al centro l’esperienza di chi sta apprendendo e vengono adottati materiali e linguaggi per dare spazio a nuovi punti di vista e modalità di apprendimento.