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Istruzione e intelligenza artificiale: la nuova frontiera dell’edutech

Potenzialità e applicazioni dell’intelligenza artificiale: Maria Morgese condivide spunti e tool per non avere paura dell’AI e renderla un’alleata.

Metodologie 
15 marzo di: Maria Morgese
copertina

Tutti a parlare di intelligenza artificiale ma sappiamo cos’è?

Che ci piaccia o no, che siamo favorevoli o contrari, l’intelligenza artificiale (AI) fa ormai parte della vita di tutti i giorni. A volte inconsapevolmente (chatbot, suggerimenti di contenuti che potrebbero interessarci) altre volte perché effettivamente ci aiuta nella nostra quotidianità (chat GPT o assistenti virtuali). Ma cos’è? L’intelligenza artificiale, in parole semplici, consiste nell’allenare un algoritmo (machine learning - ML) in modo che impari velocemente ad acquisire, elaborare e restituire informazioni.

Si parla di intelligenza perché le informazioni non vengono prese da un database e restituite così come sono state trovate, ma vengono cercate, elaborate, confrontate, manipolate per rispondere in modo preciso anche a domande complesse. Le informazioni restituite saranno tanto più precise quanto più sarà dettagliato il nostro prompt e cioè la nostra richiesta/comando.

Ma la vera domanda che tutti si pongono è: l’AI è una cosa negativa o positiva?

Come tutti i grandi cambiamenti la prima reazione può essere legata alla paura ma spesso lo scetticismo è dovuto alla mancanza di adeguate informazioni e soprattutto ad un utilizzo sbagliato del mezzo. Se possiamo imparare qualcosa dalle grandi invenzioni del passato, soprattutto quelle legate all’informatica, è la consapevolezza che possano esserci dei rischi legati all’utilizzo sbagliato della tecnologia ma che dalla stessa possiamo trarre grandi vantaggi. Il primo passo è quindi quello di formarsi e informarsi abbattendo l’ostacolo del pregiudizio; Il secondo è quello di capire quali sono i possibili rischi (o almeno i principali) e trovare delle soluzioni per riconoscerli e mitigarli; il terzo è quello di lasciarsi trascinare dalle potenzialità, anche in ambito educational, di questo strumento.

Senza entrare troppo nei dettagli dei diversi tipi di AI, proponiamo alcuni tool utili nella didattica che utilizzano l’AI generativa.

Per esempio, dovete creare una presentazione ma non avete un’immagine coerente con il testo? Bene potete crearla fornendo una breve descrizione a Bing Image Creator.Oppure, sei un docente d’inglese e vuoi generare dialoghi, storie, lettere o articoli su qualsiasi argomento con domande di diverso tipo? provate Twee. Infine, per chiudere questo breve elenco citiamo il tanto “demonizzato” Chat GPT. La piattaforma di intelligenza artificiale più conosciuta può essere utile per realizzare lezioni coinvolgenti, ad esempio simulando una conversazione con un personaggio storico.