“I grandi fanno bambini ai le stesse cose che fanno ai giardini”, scrive Beatrice Masini, e non si può fare a meno di penare “è proprio vero!”. Le persone grandi si prendono cura di bambine e bambini mettendoli “in ordine”, ammansendone i capelli con cura e attenzione come si fa quando si deve rifinire una siepe; insegnando loro come comportarsi come quando si indica a un rampicante la direzione migliore da prendere per arrivare alla luce; lavandoli e sistemandoli come quando si tolgono foglie ed erbacce non gradite.
All’apparenza le somiglianze sembrano totali, eppure i giardini restano sempre giardini: si adattano alle stagioni, fioriscono e sfioriscono ma restano tali. Bambine e bambini non restano così per sempre, a un certo punto “diventano qualcos’altro”. Ma questo non annulla le somiglianze e il rapporto di reciprocità che intercorre tra questi due: i bambini stanno nei giardini come luoghi di scoperta del mondo e di se stessi, entrano in rapporto con il suo mutare e con il suo essere un organismo libero e “selvaggio” che nasconde un cuore pacifico e pacato, proprio come un bambino.
I disegni di Francesca Ballarini accompagnano le parole dell’autrice con i colori del verde (come le foglie, l’erba, la linfa) e del rosso (il sangue) usati per tratteggiare forme, animali e personaggi che tengono per mano lo stile di disegno e lo sguardo genuino di bambine e bambini.
Bambini e giardini di Timpetill, finalista al Premio Strega ragazze e ragazzi 2025, prende per mano chi lo sfoglia, accompagnando in modo originale e delicato nel viaggio della crescita espresso dall’accostamento infanzia – natura, due elementi di cambiamento che invitano alla riflessione sul tempo.
Redazione
Roberto Castaldo