Gli esami di Stato rappresentano per i giovani la porta che si schiude verso il futuro, verso quella dimensione che li proietta in avanti nel tempo, dapprima verso un nuovo percorso di studi, quello accademico, per poi aprirsi nuovi scenari d’inserimento in ambito professionale. Scopo di questo articolo è fornire suggestioni per l’inserimento delle Scienze motorie e sportive nel contesto di un colloquio d’Esame; sono tanti infatti gli argomenti che si prestano a un approfondimento interdisciplinare nel corso dell’esposizione orale.
Volendo trattare la fisiologia dell’esercizio fisico, gli studenti, attraverso un collegamento interdisciplinare con Biologia,Chimica e Scienze naturali, potranno approfondire il funzionamento del sistema cardiovascolare, del sistema nervoso, dell’apparato respiratorio e dell’apparato muscolo-scheletrico nel corso della pratica sportiva. Per ragionare in termini di Competenze-chiave di cittadinanza siamo nell’ambito della competenza 3 della Raccomandazione europea 2018, indicata come competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria.
In quest’ambito disciplinare, inoltre, sarà possibile approfondire il tema dell’alimentazione dello sportivo. Una corretta alimentazione, infatti, è fondamentale per supportare il corpo nel corso dell’attività fisica. Lo stile alimentare risulta parimenti importante alla preparazione fisico-tecnica, sia nella pratica sportiva amatoriale sia in vista di competizioni agonistiche: pertanto gli approfondimenti dell’argomento dovranno servire per far accrescere negli studenti un pensiero critico costruttivo, corroborato da concreti elementi scientifici, dimostrando quindi di padroneggiare l’argomento in tutte le sue declinazioni. Le implicazioni di carattere anche personale che discendono da questo ambito contenutistico si riflettono anche nell’esercizio della competenza 5 della Raccomandazione, la cosiddetta competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare.
Attraverso un coinvolgimento delle leggi della Fisica, gli studenti potranno esplicitare tutti gli aspetti legati alla biomeccanica del movimento – nei salti, nella corsa, nei lanci – approfondendo le principali strutture muscolo scheletriche coinvolte nelle singole attività: origine, inserzione, funzione, area di pertinenza e descrivendo le tecniche corrette del movimento. In questo caso ci muoviamo ancora nell’ambito della competenza 3 da un’altra prospettiva disciplinare.

Le Scienze motorie diventano un tutt’uno con l’Educazione civica quando affrontano lo sport all’interno del concetto legato al movimento in funzione di uno stile di vita sano e attivo, orientato a prevenire le malattie cardiovascolari, l’obesità e le sindromi depressive, attraverso una pratica sportiva finalizzata esclusivamente alla salute e al benessere. Lo sport diventa quindi veicolo educativo e orientativo alle sane abitudini, fattore socio-affettivo in virtù dello stimolo alla vita relazionale che da esso ne deriva e strumento diprevenzione nel trattamento di alcune malattie. In questo senso lo sport non è sinonimo di performance ma ha a che fare con lo stile di vita, in funzione del macrotema “salute e benessere”.
In quest’ambito un tema in cui si mescolano la cura della propria salute e il rispetto verso gli altri riguarda l’uso delle sostanze dopanti nello sport. Il doping,divenuto purtroppo sempre più frequentemente strumento e scorciatoia per raggiungere traguardi e prestazioni di alto livello, non solo compromette il benessere psicofisico dell’atleta ma lo proietta in una dimensione che va contro i principi di correttezza, etica e lealtà sportiva.
Altro aspetto delle scienze motorie collegabile all’Educazione civica è la prospettiva dello sport inclusivo, che ci fa passare dalla competenza 5 delle considerazioni sopra esposte alla competenza 6 ovvero la competenza in materia di cittadinanza. L’integrazione di donne e uomini diversamente abili nell’ambito sportivo merita infatti un focus specifico.
Le Paralimpiadi, simbolo per eccellenza di questo mondo, nel tempo sono diventate un evento mondiale capace di dare voce allo sport e alle storie di persone di assoluto valore. È celebre la frase del docufilm Rising phoenix del 2020, diretto da Ian Bonhote e Peter Ettedgui,che così recita: “alle Olimpiadi si creano eroi, ma è alle Paralimpiadi che arrivano gli eroi”. Lo sport diventa in quest’ambito strumento d’integrazione sociale, favorendo il superamento di barriere fisiche e mentali e fattore motivazionale capace di stimolare la crescita personale e l’autoefficacia.
Ulteriore argomento nell’ambito delle Scienze motorie che merita un adeguato approfondimento è quello legato alla tecnologia nello sport fra la competenza 3 già richiamata e la competenza 4 cioè la “competenza digitale”. App, cardiofrequenzimetri, software di analisi della performance la fanno sempre più da padroni, utili per ottenere feedback audio, per suggerire percorsi, per monitorare i progressi rispetto alle precedenti prestazioni, per programmare piani di allenamento individualizzati in funzione delle richieste e delle potenzialità di ciascuno, intuitivi per archiviare dati e informazioni.

La tecnologia quindi, con le sue continue scoperte, ha reso lo sport sempre più scientifico e meno approssimativo: mi riferisco per esempio al VAR nel calcio, all’occhio di falco nel tennis e nella pallavolo, al 94Fifty nel basket, piccolo sensore presente all’interno del pallone per registrare e analizzare alcuni aspetti tecnici. Tra le più recenti innovazioni, merita attenzione anche l’abbigliamento sportivo tecnologico, che grazie a speciali sensori riesce a monitorare i parametri vitali e l’attività muscolare di chi lo indossa. Altro importante step in quest’ambito è stato il primo esperimento di fisiologia dell’abbigliamento eseguito in microgravità, denominato SpaceTex. L’esperimento ha valutato dei nuovi tessuti, per le loro proprietà antibatteriche, per migliorare il trasferimento di calore e per la gestione del sudore durante l’esercizio fisico; particolarmente interessati i produttori di materiale tecnico sportivo.
Collegamenti interessanti si trovano anche sul versante umanistico: sport e storia infatti è un binomio che nel secolo scorso ha caratterizzato alcuni eventi e fasi significativi. Non si possono non menzionare le Olimpiadi che si svolsero nel 1936 a Berlino e che segnarono certamente il trionfo della propaganda nazista, ma soprattutto fecero registrare l’ascesa nell’Olimpo dello sport di un atleta afroamericano Jessie Owens, che passò alla storia per aver vinto 4 medaglie d’oro, record tutt’ora imbattuto e per non aver mai ricevuto le congratulazioni di rito, da parte di Hitler, riservate a tutti i vincitori di medaglia.
In tale ambito è particolarmente interessante analizzare la visione dello sport nell’Italia fascista e in particolare la reazione dell’opinione pubblica alla nascita della prima squadra femminile di calcio a Milano. Era questo infatti il periodo in cui il regime fascista limitava per le donne la pratica sportiva esclusivamente ad alcune discipline come la ginnastica, la danza, il nuoto e l’atletica leggera e il calcio era considerato sport esclusivamente maschile. La nascita della Femminile Milano, in questo specifico periodo storico, fu quindi un gesto di coraggio e di rottura che sfidò il regime e sollevò dubbi e interrogativi in merito ai concetti di libertà e autonomia in generale e nello sport.
Tanti quindi i potenziali argomenti di Scienze motorie da poter trattare da parte degli studenti agli Esami di Stato, trasversali alle varie discipline e utili per degli importanti spunti di riflessione sul valore dello sport quale strumento di conoscenza, sviluppo e trasformazione sociale.
Da parte del docente, bisognerà quindi curvare con consapevolezza e attraverso una co-progettazione di consiglio di classe gli obiettivi di apprendimento previsti. Considerando per esempio gli OSA (Obiettivi Specifici di Apprendimento) delle Indicazioni nazionali 2010 per i Licei, per la classe quinta si prevede il raggiungimento di competenze che favoriscano l’acquisizione di autonomia, pensiero critico, capacità di rielaborazione delle conoscenze acquisite nei vari ambiti e sviluppo delle competenze comunicativo relazionale. Pertanto l’insegnamento dovrà offrire agli studenti la possibilità di poter acquisire una visione ampia delle discipline per alimentare la capacità di analisi, d’interpretazione e di applicazione delle conoscenze acquisite in vari ambiti.
Salvatore Principato
Nicole Marcellini
Silvia Giordano
Sabrina Rizzi
Roberto Castaldo