
La protagonista del romanzo di Jef Aerts è Ronke, una ragazzina cieca che viene spinta dai genitori a trascorre una settimana di vacanza in un campo estivo, insieme a un gruppo di ragazzi e ragazze appassionati di astronomia. Ronke avrebbe preferito andare a un campo di atletica: ama correre, sentirsi spinta dal vento sul viso e lanciarsi a tutta velocità. Ma da quando, correndo sulla spiaggia, ha urtato accidentalmente una bambina, Ronke ha iniziato a correre nella sua mente, lasciandosi trasportare dall’immaginazione. Così, al campo delle stelle, Ronke si rifugia di nascosto nell’osservatorio, una stanza umida e polverosa che diventa solo sua. Lì, correndo sul posto, può ancora immaginare il profumo del mare, il vento che le sfiora il volto e il grido lontano dei gabbiani.
Jef Aerts racconta con sensibilità e naturalezza il mondo di una ragazzina cieca che, prima di tutto, è una bambina come le altre: con sogni, paure, il desiderio di non deludere i genitori, un’immaginazione sconfinata e una buona dose di coraggio. Ronke si trova ad affrontare questo turbamento insieme a Nouri, il ragazzino che le è stato assegnato come accompagnatore, che non ha mai conosciuto il padre e si trova di fronte alla scelta difficile di incontrare o meno il nonno paterno, prima che sia troppo tardi.
La notte di Ronke, pubblicato da Camelozampa nel 2024, è un romanzo ideale per i ragazzi e le ragazze della scuola secondaria di primo grado. La storia intreccia avventura e introspezione, dando voce ai dubbi, alle paure e all’immaginazione della protagonista. Con delicatezza e autenticità, affronta temi importanti come disabilità, appartenenza e coraggio, valorizzando il potere dell’amicizia e della crescita personale. La condizione di Ronke viene raccontata con naturalezza, senza pietismo, e il legame con chi la sostiene la spinge a riscoprire la voglia di correre e di mettersi in gioco. Più di una semplice avventura, è una narrazione intensa che invita a riflettere sui limiti, sul desiderio di libertà e sulla forza di andare oltre le proprie paure.
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