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Area Primaria

“Chiacchiere importanti per la vita”. Dialogo e prevenzione

Cristian Ruggieri ci parla del dialogo come strumento di prevenzione per la salute mentale infantile.

Tempo di lettura: 4 minuti

Cristian RuggieriCristian Ruggieri
“Chiacchiere importanti per la vita”. Dialogo e prevenzione

Un dialogo semplice, purché costante e sincero, può trasformarsi in un efficace strumento di prevenzione per la salute mentale infantile. È ciò che ho appreso partecipando al laboratorio “Scuola di emozioni. Dare un nome alle sfide della crescita”, occasione durante la quale è stato presentato il libro “Chiacchiere importanti per la vita”, a cura dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena.

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Immagine fornita dall’autore

Il progetto

Il libro, che si configura come un piccolo manuale operativo, nasce dall’adattamento italiano di Livsviktiga Snack, un intervento promosso dal governo svedese e ideato da Suicide Zero e Afuture, associazioni che si occupano dello sviluppo delle competenze non cognitive per il benessere degli studenti e delle studentesse.

L’iniziativa si fonda su solide basi scientifiche, integra dati allarmanti e testimonianze reali, e si propone come modello replicabile.

In Italia il progetto svedese è stato adattato e riproposto con il contributo di psicologi, psichiatri, medici e ricercatori, in collaborazione con l’Azienda USL di Modena e l’Ufficio Scolastico Provinciale. Il progetto si inserisce nella più ampia cornice della Scuola delle Emozioni, con l’obiettivo di sostenere insegnanti e genitori di bambini e preadolescenti tra i 9 e i 12 anni nello sviluppo emotivo, coinvolgendo scuola, famiglie e servizi sociosanitari in un denso lavoro di rete.

I numeri riportati nel libro parlano chiaro: un adolescente su sette soffre di disturbi mentali diagnosticabili, ansia e depressione rappresentano il 40% di queste problematiche. Il suicidio è una delle prime cinque cause di morte nella fascia d’età 15-19 e si colloca al secondo posto in Europa.

L’impatto del dialogo sul benessere psicologico

In questo scenario, le “chiacchiere” – intese come conversazioni aperte e sincere sul proprio stato emotivo – si rivelano un fattore protettivo di enorme impatto: aiutano a prevenire depressione, autolesionismo, abbandono scolastico o comportamenti devianti, favorendo il benessere psicologico.

La salute mentale – non riducibile alla mera assenza di malattia – va intesa come capacità di affrontare lo stress e realizzarsi come individui che si sentano parte di una comunità. È un equilibrio che si coltiva con piccoli gesti quotidiani e con la presenza di figure educative capaci di ascoltare e accompagnare bambini, bambine e preadolescenti nel riconoscimento dei sentimenti e nella gestione dei propri stati d’animo.

Le chiacchiere che fanno venire a galla le emozioni sono discorsi che proteggono, ovvero parole utili a costruire una sana autostima, buone abilità comunicative e relazioni di fiducia con coetanei e adulti. L’apertura a ricevere sostegno emotivo dalle figure di riferimento, saper chiedere aiuto e sperimentare strategie per risolvere i problemi sono elementi che favoriscono la resilienza e preparano ad affrontare le grandi sfide della vita.

La responsabilità di educare alle emozioni

L’invito agli adulti con responsabilità educativa è quello di “trovare il tempo per parlare” con i giovani, poiché chiacchierare e condividere emozioni è importante tanto quanto insegnare l’igiene quotidiana. Per parlare di emozioni non bisogna aspettare l’adolescenza: il bambino che impara presto a comprendere ed esprimere i propri sentimenti ha maggiori possibilità di diventare un adulto dotato di buone competenze intrapersonali ed interpersonali, a beneficio di sé stesso e della comunità.

“Chiacchiere importanti per la vita” contiene un percorso di esercizi pratici per avviare una conversazione emotiva, porre domande aperte, utilizzare emoticon per esprimere gli stati d’animo, esplorare scenari emotivi e affrontare momenti difficili con strategie pratiche. Vengono inoltre forniti suggerimenti su come cogliere segnali di disagio o difficoltà emotiva nei bambini e, se necessario, attivare la collaborazione con insegnanti e servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza.

Non possiamo proteggere i bambini e i ragazzi da tutte le sfide della vita, ma possiamo dar loro gli strumenti per affrontarle. Le “chiacchiere importanti” sono ponti: costruirli è responsabilità di ogni adulto-educatore che ha fiducia nel potere dell’ascolto.

26 Settembre 2025

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