A quanto pare Abe Zusa è la candidata perfetta. Quando allo sportello per l’orientamento dell’università si era trovata a dover rispondere alle domande dell’impiegata addetta alla compilazione del suo curriculum, non sapeva bene cosa rispondere: esperienze ne aveva poche, idee su quale fosse il suo lavoro dei sogni, ancora meno… ma di certo era imbattibile nel ritrovare oggetti smarriti, tanto che le persone le chiedevano di aiutarle a ritrovare ciò che avevamo perduto.
La giovane ex-universitaria senza particolari ambizioni non ha molte speranze di trovare un impiego sicuro, che la faccia sentire realizzata e che le garantisca una vita quieta senza scontri, preoccupazioni e drammi… Eppure, dopo nemmeno troppo tempo, viene contattata dall’ufficio dell’università: qualcuno le ha proposto un lavoro, ed è stata proprio la sua abilità nel ritrovare oggetti perduti a destare interesse!
Il romanzo di Horikawa Asako edito da Einaudi si apre così sulla corsa in bicicletta di Abe Zusa in una soleggiata mattina di luglio: è il primo giorno del suo lavoro part-time ed è in ritardo. Si è riaddormentata e ora si trova a pedalare in tutta fretta nel traffico di una strada trafficata in mezzo alle risaie. Deve raggiungere la cima del monte Inu, il luogo in cui si trova l’ufficio postale Tōten, e mentre sta cercando di fare mentre locale su quale bivio prendere per raggiungere il luogo del suo nuovo impiego, accade qualcosa di insolito, o meglio, la prima cosa insolita di questa giornata e dei giorni a seguire.
Una ragazza esile ed elegante le chiede informazioni per raggiungere le poste Tōten, Abe non capisce da che parte sia sbucata, non l’ha proprio vista! Ma presa da un impeto di zelo da neo-assunta, si propone di accompagnarla; la ragazza si siede sul portapacchi, ma è leggerissima, così leggera che sembra non avere peso, ed emana un leggero sentore di bruciato…
Comincia così il primo giorno di lavoro di Abe Zusa, in un ufficio arroccato sulla punta di una montagna con un direttore nerboruto ma gentile, un impiegato scontroso e avventori a dir poco strani.
C’è qualcosa di insolito nelle poste di Tōten, i suoi clienti hanno storie bislacche, rimpianti, desideri e aspettano di ricevere lettere o pacchi da tempi e luoghi impensabili… e poi com’è possibile che solo Abe riesca a vedere la signorina che odora di bruciato?
Questo romanzo breve e leggero è una sorpresa continua condita con un pizzico di mistero, un insieme di storie che ruota attorno a un luogo misterioso e a tratti spaventoso ma carico di umanità e sentimenti. Le poste di Tōten non sono un luogo del tutto terreno ma nemmeno un luogo del tutto lontano dalla vita: sono uno spazio sospeso, un passaggio in cui diventa realizzabile ricevere pacchi dall’aldilà o ritrovare oggetti smarriti nel tempo.
Una storia quotidiana quanto incredibile che aiuta a introdurre il tema della morte e del valore della vita, invitando a una riflessione sul valore delle nostre azioni, buone e cattive, sul rapporto che abbiamo con la fine della vita terrena e su come la bontà e l’aiuto del prossimo passino anche dal rispetto della memoria di chi c’è stato prima.
Il meraviglioso ufficio postale di Tōten è una lettura adatta alla Scuola Secondaria di I grado, da sfruttare come punto di partenza per una discussione e un confronto, anche interculturale, sul tema.
Redazione
Roberto Castaldo - DFI Books