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Area Secondaria II grado

Il ruolo delle Scienze motorie nell’adolescenza: consigli per un approccio didattico efficace

Alcuni consigli e idee di Salvatore Principato per una progettazione didattica flessibile e attenta ai bisogni di ragazze e ragazzi.

Tempo di lettura: 4 minuti

Salvatore PrincipatoSalvatore Principato
Il ruolo delle Scienze motorie nell’adolescenza: consigli per un approccio didattico efficace

A poco più di un mese dal primo suono della campanella del nuovo anno scolastico è opportuno chiedersi in che misura e in che modo l’approccio metodologico del docente sia stato accorto e adeguatamente orientato all’accoglienza degli studenti. Dopo un lungo periodo di vacanza, è stato attento a percepire i bisogni, attraverso un ascolto attento ed empatico, e soprattutto a riconoscere i cambiamenti di ciascuno?

Essere flessibili

Nel primo periodo dell’anno scolastico per il docente di Scienze motorie gioca un ruolo chiave la flessibilità nell’insegnamento, ovvero la disponibilità a adattare il metodo d’insegnamento e le proposte didattiche alle studentesse e agli studenti che si hanno di fronte, tenendo conto della loro “struttura” (muscoli e sistema scheletrico) in trasformazione e delle loro emozioni che in questa fase dell’età evolutiva sono influenzate da molteplici fattori.

L’adolescenza infatti rappresenta quel momento storico in cui ragazze e ragazzi vanno incontro a continui mutamenti psicologici e sociali che possono influenzare fortemente la loro performance e soprattutto il loro modo di “sentire” e relazionarsi con il mondo.

Sarà utile quindi saper ascoltare ragazze e ragazzi, percependone i turbamenti, gli interessi e le aspettative. Sarà poi importante favorire lo sviluppo di ambienti di apprendimento interattivi costruiti sul dialogo e alimentati dal confrontocoinvolgendo attivamente tutte e tutti nella definizione di regole comportamentalimodalità operative e senso di appartenenza.

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Impostare una lezione

La proposta delle attività pratiche nel corso del primo periodo, in particolare per Scienze motorie, sarà incentrata prevalentemente su attività capaci di stimolare il team building, le capacità decisionali e un consolidamento delle competenze socio relazionali.

In questo modo si potranno attivare e plasmare le dinamiche relazionali nelle classi di nuova composizione e, nelle classi già formate, sarà possibile ridisegnare nuovi scenari alimentati da confronto, supporto, tutoraggio fra pari e educazione socio-emotiva.

Accanto alla costruzione del contesto relazionale su cui innestare l’attività didattica, un’altra proposta imprescindibile nel primo periodo sono i test di valutazione della capacità condizionali. Questi test sono uno strumento prezioso per una valutazione scientifica delle potenzialità di studentesse e studenti, e permettono di modulare carichi di lavoro misurabili e personalizzati che abbiano come obiettivo l’educazione al movimento e allo sport e il miglioramento delle prestazioni individuali.

Le conoscenze da cui cominciare

I riscontri attesi da entrambe le proposte implicano comunque una conoscenza di base dell’atto motorio e della scelta da compiere, corroborata da competenze tecnico-procedurali e condizionali trasversali a più ambiti dell’insegnamento. Per lo studente sarà quindi necessario: “sapere, saper cosa fare, saper come fare, saper quando fare” (Martins et al., 2020).

Studi scientifici (Naughton et al., 2006; Edwards et al., 2018; Colella & Lanza, 2020) stabiliscono che per una valutazione oggettiva e trasversale delle competenze motorie bisogna tener conto delle:

  • capacità motorie;
  • abilità motorie;
  • abilità motorie;
  • comportamenti socio-affettivi e relazionali;
  • comportamenti emergenti;
  • conoscenze dichiarative;
  • situazioni di apprendimento;
  • percorsi di valutazione.

I vantaggi dell’autovalutazione

A tal proposito, al fine di favorire lo sviluppo dell’autonomia degli studenti, è particolarmente consigliabile la modalità dell’autovalutazione. Questa alimenta in studentesse e studenti il pensiero critico che rinforza in ciascuno di loro una mentalità riflessiva; in questo modo si è in grado di valutare l’errore o una prova poco brillante come una tappa del percorso di crescita e non come un fattore capace di generare frustrazione.

Tale modalità quindi stimola la motivazione intrinseca e orienta ciascuna studentessa e ciascuno studente a voler migliorare, divenendo sempre più autonomo e responsabile del percorso evolutivo da compiere in funzione di una crescita tecnico-motorio-relazionale.

Il riscontro dei risultati serve inoltre al docente per elaborare un planning di lezioni da inserire in un macrociclo annuale. Questo consente a ciascuna studentessa e ciascuno studente di avere un approccio efficace e funzionale alle attività proposte, caratterizzato dall’autoconsapevolezza e orientato all’evoluzione psicofisica personale.

17 Ottobre 2024

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