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Area Primaria

In viaggio con Ulisse. Un’attività di coding e storytelling

“Itaca ti ha donato il Viaggio meraviglioso. Senza di lei tu non saresti mai partito per la tua via.” Con questi versi di Costantino Kavafis, ho presentato alla mia classe terza di Scuola primaria un percorso incentrato sul viaggio e su ciò che vi è connesso. Viaggiare è un’azione poliedrica, che può interessare più campi di esperienza. In diversi

Tempo di lettura: 3 minuti

Giuliana DisantoGiuliana Disanto
libro mare

“Itaca ti ha donato il Viaggio meraviglioso. Senza di lei tu non saresti mai partito per la tua via.”

Con questi versi di Costantino Kavafis, ho presentato alla mia classe terza di Scuola primaria un percorso incentrato sul viaggio e su ciò che vi è connesso. Viaggiare è un’azione poliedrica, che può interessare più campi di esperienza. In diversi modi si può viaggiare nel tempo e nello spazio, affrontando grandi traversate in quella che è la dimensione umana. Come dice Luis Sepulveda: “Viaggiare significa evolvere, assimilare e accomodare contenuti alla realtà che cambia. Viaggiare è camminare verso l’orizzonte, incontrare l’altro, conoscere, scoprire e tornare più ricchi di quando si era iniziato il cammino.”

In questa prospettiva, non ho avuto dubbi nella scelta della lettura di classe da proporre ai miei ragazzi. L’Odissea rappresenta il viaggio per eccellenza, il lungo cammino di un eroe che torna a casa superando ostacoli con la sola forza dell’astuzia. La lettura animata del testo ha impegnato i primi mesi di scuola, stimolando non poca curiosità ed entusiasmo. A conclusione, con la classe abbiamo deciso di ripercorrere il poema attraverso la realizzazione di una mappa reticolo.

All’interno del reticolo sono state inseriti gli incontri e le tappe di Ulisse. I bambini, lavorando in gruppo, hanno realizzato testi, immagini e didascalie dei diversi momenti scelti. Per ogni sequenza, è stato quindi realizzato un QRCode. Con la classe abbiamo scoperto come è possibile realizzare questo tipo di codice a barre bidimensionale, impiegato in genere per trovare e memorizzare informazioni visualizzate tramite un lettore ottico o uno smartphone. I bambini hanno fotografato singolarmente le tavole sull’Odissea e, con un apposito programma, hanno generato i QRCode. I codici sono poi stati stampati e incollati nei riquadri corrispondenti della mappa reticolo.

Bee Bot
Immagine © Ars Electronica / Robert Bauernhansl

Qual è stata la prossima attività? Entra qui in gioco Bee Bot, il famoso robot educativo a forma di ape, un valido strumento didattico utile per approcciarsi al coding, alla lateralizzazione, all’orientamento spaziale e alla programmazione. La possibilità di usare un robot permette infatti ai bambini di esplorare il mondo con semplici comandi. Inoltre aiuta a sviluppare la logica e a contare, guida a visualizzare i percorsi nello spazio e ad apprendere le basi dei linguaggi di programmazione.

All’interno della nostra attività, alunni e alunne hanno potuto così programmare attraverso dei comandi il percorso di Ulisse.I bambini potevano decidere dove far arrivare Bee Bot sulla mappa reticolo: una volta sulla casella scelta, con l’aiuto del tablet di classe o di uno smartphone hanno scannerizzato il QRCode per rivedere la sequenza da loro realizzata.

Perché usare in aula smartphone e tablet? Credo che ormai sia sbagliato negare l’uso quotidiano di tali strumenti da parte di bambini e ragazzi, e mi piace pensare che grazie a questo tipo di attività possano essere sempre più orientati a realizzare qualcosa di suo attraverso le TIC, piuttosto che restare meri spettatori di contenuti (magari non appropriati o poco funzionali).

A corredo dell’attività, ogni alunno ha infine costruito un lapbook personale, da conservare e visionare ogni qual volta lo desideri.

13 Febbraio 2023

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